Ad aprile scorso tre giovani – Maurizio Murgia, Giuseppe Sanna e Gianpaolo Leotta – hanno dato vita a un progetto che sintetizza in sé arte, inclusione e sapori del mondo. Si tratta di un percorso formativo esperienziale riguardante le percussioni che sta nutrendo un’orchestra speciale – Mixtura -, il più numeroso ensemble di percussioni di
Ad aprile scorso tre giovani – Maurizio Murgia, Giuseppe Sanna e Gianpaolo Leotta – hanno dato vita a un progetto che sintetizza in sé arte, inclusione e sapori del mondo. Si tratta di un percorso formativo esperienziale riguardante le percussioni che sta nutrendo un’orchestra speciale – Mixtura -, il più numeroso ensemble di percussioni di Torino.
Andiamo a vedere cosa ci raccontano…
Come nasce Mixtura?
Mixtura nasce innanzitutto dall’amore per ogni tipo di percussione, dall’entusiasmo, e dalla voglia di condividere un percorso che inizia molti anni fa e abbraccia numerosi strumenti e culture. L’amicizia e la stima fra noi fondatori è comunque la ragione che ci ha spinto a creare questo progetto.
Qual è la mission di questo progetto?
Il nostro obbiettivo è creare benessere, divertimento e integrazione fra le persone. Suonare è un’esperienza che nutre, e condividerla aiuta a vivere meglio. Si creano legami di amicizia e si sviluppo il senso di appartenenza a un gruppo. Inoltre desidereremo che il rappresentare musicalmente tre aree geografiche e culturali – brasiliana, araba e africana – differenti, a livello simbolico, si traducesse nella costruzione di un realtà in cui i partecipanti si possano riconoscere e accogliere, al di là del colore della pelle o delle credenze religiose e politiche. Riteniamo di poter affermare che questo “mood” è presente, molto presente.
Secondo quale didattica e dove avvengono le lezioni?
Le lezioni avvengono alla Cavallerizza Reale, in via Verdi 9 a Torino, ogni giovedì, dalle 20.30 alle 22.30. Abbiamo scelto la Cavallerizza perché è un posto magico dove si stanno sperimentando processi sociali importanti e si conduce una lotta storica contro la privatizzazione di uno spazio meraviglioso che dovrebbe restare fruibile a tutti e soprattutto rimanere luogo di cultura e arte.
La formazione dell’orchestra ritmica avviene attraverso una didattica non convenzionale. Utilizziamo un approccio diretto e istintivo come avviene durante i “drum circle“, per cui diventa da subito possibile suonare una percussione anche per chi non ha mai avuto esperienze musicali in passato. Più strada si percorre però, più chiediamo ai partecipanti di approfondire la conoscenza tecnica dello strumento e accrescere le loro capacità attraverso lo studio delle poliritmie e dei brani che creiamo appositamente per Mixtura Orchestra.
Come vi dividete la conduzione del gruppo?
La conduzione vera e propria è affidata alla sapienza di Giuseppe Sanna che attraverso indicazioni vocali e segnali prestabiliti riesce a dirigere tutto l’ensemble di percussionisti. Come avviene in una nave però, il comandante non può provvedere a tutto, ed è qui che diventa fondamentale avere qualcuno che conosca a dovere tutte le parti degli strumenti che compongono l’orchestra e riesca a correggere eventuali errori. Durante le parate è poi molto importante che ci sia qualcuno che ripeta i segnali del direttore per quelli che nelle file dietro: per loro sarebbe impossibile coglierli. In ultimo, non per importanza, ognuno di noi tre rappresenta e si occupa maggiormente di un’area di percussioni: Giuseppe Sanna degli strumenti brasiliani, Maurizio Murgia di quelli arabi e Gianpaolo Leotta di quelli africani.
Che emozioni si generano, a vostro avviso, durante le lezioni con voi?
Ci auguriamo, e per quello che possiamo constatare è così, nascono emozioni e sentimenti positivi. Cerchiamo il più possibile di mantenere l’ambiente in equilibro fra l’allegria, la gioia, la spensieratezza, l’energia che sprigionano le percussioni, da una parte, e la serietà con cui vogliamo venga percepito l’impegno a far parte di Mixtura dall’altra. Suonare non è solo divertimento, ma è anche impegnativo sia a livello fisico sia mentale: ci vogliono disciplina e concentrazione se si vogliono raggiungere dei risultati soddisfacenti.
È possibile delineare tre profili dei vostri allievi di Mixtura?
A nostro avviso, Mixtura ha colto nel segno anche per la varietà dei componenti del gruppo. Hanno un’età compresa fra i venti e i sessant’anni, molti alla prima esperienza musicale, e fra loro ci sono universitari, docenti, liberi professionisti, fisioterapisti. E anche i generi, nel complesso, sono equamente rappresentati. E questo perché? Poiché l’unico requisito richiesto è l’amore per la musica e la voglia di divertirsi.
Come i vostri allievi sono entrati in contatto con Mixtura?
Abbiamo fatto il possibile per divulgare la nascita di Mixtura, ovviamente tramite i social, i canali di comunicazione della Cavallerizza Reale, ma anche tramite il passaparola. Fondamentale è stata la diffusione di volantini pubblicitari da noi realizzati.
Qual è il vostro personale rapporto con le percussioni? La vostra formazione musicale?
Abbiamo una grande passione per le percussioni: è come una malattia, è una dipendenza, non riusciamo a farne a meno. Per fortuna è una dipendenza sana. È difficile sintetizzare i nostri percorsi perché ognuno di noi ha fatto le proprie esperienze, e nonostante si possano rintracciare alcuni punti di contatto, sono le differenze che ci caratterizzano. Conservatorio, batteria jazz, percussioni arabe, brasiliane, africane, canto, didjeridoo, ricerca timbrica, sono solo alcune parti della nostra formazione che ci ha portato a esperienze in ambito live, in performance non solo musicali ma anche teatrali o come accompagnamento alla danza. Svolgiamo anche attività didattica.
Quali sono stati fino, ad oggi, i momenti pubblici che hanno visto come protagonista la Mixtura Orchestra? E gli imminenti?
La prima apparizione pubblica esterna alla Cavallerizza Reale è stata una parata per le vie del centro di Torino il 22 Maggio scorso. Festeggiavamo l’apertura della settimana della musica e delle letteratura. Il secondo impegno sarà venerdì 8 luglio, intorno alle 21.30, al festival TribalTOwn, appuntamento di cultura africana che si svolgerà dal 7 al 10 luglio al parco Colonnetti, ubicato in via Modesto Panetti, 1 a Torino. Il TribalTOwn vedrà avvicendarsi sul palco ospiti illustri, quali il percussionista Baba Sissoko, e anche noi daremo il nostro “piccolo” contributo. Stiamo cercando di prepararci al meglio nonostante Mixtura Orchestra sia nata da soli tre mesi e moltissimi dei componenti abbiano iniziato suonare le percussioni con noi. Sarà una bella occasione di festa, ne siamo molto felici.
Se doveste sintetizzare Mixtura in un headline promozionale quale sarebbe?
Non abbiamo un vero e proprio motto, ma il nostro tormentone per gli allievi è: Carichiiiiiiiii!!!!! Così si ricordano che ci devono mettere tutta la passione e l’energia che hanno, per se stessi e per quelli che ci ascoltano.
E la musica per voi cos’è?
La musica è una medicina per l’anima.
Annunziato Gentiluomo
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