Si è conclusa da pochissimo la quarta edizione del Milan Games Week, la kermesse videoludica più attesa dal pubblico italiano che per tre giorni, dal 24 ottobre, ha permesso un’immersione a 360° nel mondo dei videogiochi. Con un programma ricco e diversificato, la manifestazione ha potuto contare su tante interessanti iniziative, sulla presenza di cosplayer
Si è conclusa da pochissimo la quarta edizione del Milan Games Week, la kermesse videoludica più attesa dal pubblico italiano che per tre giorni, dal 24 ottobre, ha permesso un’immersione a 360° nel mondo dei videogiochi. Con un programma ricco e diversificato, la manifestazione ha potuto contare su tante interessanti iniziative, sulla presenza di cosplayer e su altrettanti protagonisti relazionati in qualche mondo al mondo dei videogiochi. Fra questi si annoverano alcuni you-tuber italiani nell’area della Nintendo. Inoltre sono stati circa 40 i titoli in uscita tra la fine del 2014 e il 2015 giocabili dal grande pubblico durante l’appuntamento milanese. Ma vediamo cosa ci racconta Matteo Gentile, giovane torinese, appena uscito dall’appuntamento di domenica al Milan Week Games, che per il secondo anno consecutivo partecipa all’evento. Studia all’Istituto Tecnico Industriale Statale Informatico Pininfarina di Moncalieri e vorrebbe lavorare nel campo dei videogiochi, anche se ancora non ha chiaro il ruolo specifico.
Parlandoci della kermesse, ci dice che è una convention finalizzata alla presentazione di nuovi videogiochi. Sapevo come orientarmi data la precedente esperienza dell’anno scorso. Mi trovavo di fronte a un mondo e avevo solo l’imbarazzo della scelta su come investire il mio tempo. Ho comprato gadget e magliette non proprio economiche. Ho preso il biglietto un mese fa a 8 euro. Oggi, in loco, ne avrei spesi 12. Ci sono andato con altri cinque amici tutti coetanei, tra i 16 e i 17 anni.
Cosa pensi dell’organizzazione del mega evento milanese?
Direi buona, tanti appuntamenti interessanti, ma la logistica era scadente. Infatti tanto era il caos, e in particolare nei passaggi fra alcuni stand era impossibile muoversi. Ho provato tre videogiochi inediti: Call of duty, Advanced Warfare e Super Smash Bros.
Perché così tanti accorsi alla manifestazione?
Perché i videogiochi agganciano in particolare i miei coetanei. Ti portano in un mondo virtuale fantastico e spesso quasi disegnato perfettamente sulla persona stessa. Ultimamente ho notato una grossa personalizzazione dei videogiochi.
Quante ore trascorri davanti ai videogiochi al giorno?
Mediamente quattro ore al dì se non ho tanti compiti. Il 90% sono videogiochi on line con cui interagisco coi miei amici.
Ma i giochi di ruolo dal vivo sono scomparsi, secondo te?
Sono riapparsi sotto un’altra forma, ovvero virtuale. Il tavolo da gioco è rappresentato da una piattaforma on line con le medesime funzionalità, anzi più comode e potenti.
Non credi sia pericoloso per alcuni rifugiarsi nel virtuale?
Chi si estranea al mondo reale, chi si assenta rifugiandosi nei videogiochi avrà le sue ragioni. Magari non trova soddisfazione nelle cose materiali, come lo sport o uscire con gli amici… Magari chiudendosi al mondo esterno si apre ad amicizie su Internet che sono sicuramente diverse, ma, a mio avviso, ugualmente appaganti.
Consigli in generale il Milan Games Week?
Lo consiglio e come, anche a chi non è interessato perché può far capire che il videogioco in sé non è una perdita di tempo ma è una forma d’arte.
E per un genitore?
Può rappresentare una nuova modalità di collegamento col figlio comprendendo meglio le ragioni che lo spingono a giocare o ad interessarsi del mondo dei videogiochi.
Annunziato Gentiluomo
[Fonte delle immagini: melty.it, hi-tech.leonardo.it e Matteo Gentile ph]
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