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Medicinali Omeopatici e Antroposofici, lo stato dell’arte

Medicinali Omeopatici e Antroposofici, lo stato dell’arte

Sono undici milioni gli Italiani che ricorrono alle cure omeopatiche o antroposofiche, cure prescritte da ventimila medici specializzati e sono circa tredicimila i prodotti in commercio. Questo appena descritto è un mondo in allarme poiché tutti i farmaci omeopatici attualmente in vendita, vedranno scadere la licenza di commercializzazione il 31 dicembre 2014. Tutto ciò che

tariffe-medicinali-omeopatici-l-appello-di-omeoimprese-al-ministro-lorenzin_3131Sono undici milioni gli Italiani che ricorrono alle cure omeopatiche o antroposofiche, cure prescritte da ventimila medici specializzati e sono circa tredicimila i prodotti in commercio. Questo appena descritto è un mondo in allarme poiché tutti i farmaci omeopatici attualmente in vendita, vedranno scadere la licenza di commercializzazione il 31 dicembre 2014. Tutto ciò che è attualmente in commercio deve essere, secondo una serie di direttive europee che l’Italia ha recepito, vidimato dall’Agenzia italiana del farmaco, quindi dovrà avere, entro la fine del 2015, una AIC (Autorizzazione Immissione in Commercio). E’ evidente come per autorizzare migliaia di prodotti sia necessario molto tempo e 16 mesi sono davvero pochi. Il rischio è che tutto ciò che non si riuscirà a vidimare, dal 1 gennaio 2016 scompaia dal mercato.
Si tratterebbe di un grande danno, oltre che di un gran peccato, poiché la direttiva risale al 2006: in Europa ci si è subito adeguati, in Italia invece si è molto in ritardo. Della questione si sta occupando la Commissione Affari Sociali e Sanità della Camera che ha presentato diverse proposte e alcune risoluzioni importanti, cui il Ministro della Salute ha già dato delle risposte. In una recente intervista Rai, Giovanni Gorga del Consiglio direttivo di OmeoImprese e Daniela Sbrollini, Vice Presidente Commissione Affari Sociali hanno fatto il punto della situazione.
Sbrollini ha ammesso il ritardo, assicurando tuttavia che i tempi sarebbero ancora giusti per regolamentare un settore importante, che dà posti di lavoro, argomento su cui le ha dato manforte Gorga che ha sciorinato i numeri dell’occupazione del settore: le aziende che aderiscono a OmeoImprese, l’associazione di categoria interessata, sono 27, con 3000 occupati, per un fatturato complessivo annuo che supera i trecento milioni di euro; sono tutte aziende sane, che contribuiscono alle casse dello stato, onorando regolarmente le tasse, per un ammontare, fra imposte dirette e indirette di cinquanta/sessanta milioni di euro. Si tratta di un’isola felice, in un momento di particolare crisi del nostro paese, è un comparto che chiede poco allo stato ed è in continua crescita: 4% nel 2013, con punte di diamante in crescita del 20%. Peccato che proprio questa eccellenza venga vessata dalla burocrazia! E se Francia e Germania sono paesi altamente all’avanguardia in questo campo, in Italia sono le Regioni a provare a sopperire alle lungaggini dello stato. È il caso di Toscana ed Emilia Romagna che hanno deliberato in maniera autonoma per una regolamentazione, con leggi regionali che sono in vigore già da diversi anni.
omeoimprese.okÈ fondamentale ricordare che si parla di medicina complementare, non alternativa, quindi la questione è rigorosa, perché si tocca l’ambito dell’accesso alle cure, in un comparto serio in cui c’è ricerca e sicurezza del farmaco. I due di cui sopra assicurano un approccio trasversale delle forze politiche al tema e una collaborazione fra politica parlamentare e industria omeopatica: è fondamentale che i lavori siano veloci e accurati, in quanto è compito della politica difendere la libertà di scelta della cura, così come stabilito dalla nostra Costituzione.
Quali sarebbero i rischi per i pazienti se non si arrivasse in tempo alla vidimazione? C’è poco da dire, tutto ciò che non avrà il bollino dovrà essere ritirato dal mercato, con notevole danno per il paziente, paziente che da anni ormai non pesa sul sistema sanitario nazionale perché provvede da sé al pagamento della prescrizione medica e del farmaco. La beffa è ulteriore se si pensa che molti di questi farmaci sono in vendita regolarmente, perché comunque autorizzati da anni dal Ministero della Salute, quindi la garanzia di sicurezza è indubbia.
In conclusione, è necessario che l’emendamento cui si sta lavorando entri al più presto in un prossimo decreto legge.
Elena Miglietti

 

[Fonte immagini: omeoimprese.it, meteoweb.it]

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