Alcune settimane fa si è riaccesa in Italia l’annosa querelle tra la medicina c.d. convenzionale e quella non convenzionale. A scatenare nuovamente le polemiche sono state le dichiarazioni del Prof. Maurizio Pandolfi e della Dott.ssa Giulia Carreras. Secondo i due ricercatori le medicine non convenzionali (le cosiddette CAM – Complementary and Alternative Medicines) non possono
Alcune settimane fa si è riaccesa in Italia l’annosa querelle tra la medicina c.d. convenzionale e quella non convenzionale. A scatenare nuovamente le polemiche sono state le dichiarazioni del Prof. Maurizio Pandolfi e della Dott.ssa Giulia Carreras. Secondo i due ricercatori le medicine non convenzionali (le cosiddette CAM – Complementary and Alternative Medicines) non possono ritenersi basate su evidenze scientifiche. La spiegazione della loro eventuale efficacia andrebbe al limite ricercata in quello che si definisce effetto placebo. La non scientificità delle stesse basi su cui si fonderebbero le CAM contribuirebbe, quindi, anche a depotenziare ogni studio statistico a riguardo, che alla fine perderebbe comunque valore.
A rispondere è il Prof. Paolo Roberti di Sarsina dell’Osservatorio Metodi per la Salute dell’Università di Milano-Bicocca, esperto di fama internazionale nell’ambito delle medicine non convenzionali. Il Prof. Roberti di Sarsina afferma che proprio la presa di posizione di Pandolfi e Carreras è in realtà anti-scientifica. Sono ormai numerosi, infatti, gli studi pubblicati sulla banca dati PubMed che confermano il fatto che le CAM siano superiori al semplice effetto placebo. La stessa OMS ha emanato un piano strategico per la valorizzazione delle medicine non convenzionali. Sostenerne l’antiscientificità significa implicitamente riferire lo stesso giudizio anche all’OMS e a PubMed. Dice ancora Di Sarsina “mi chiedo come sia possibile sovvertire le leggi stesse della Scienza, e dichiarare a priori un proprio pregiudizio, attribuendo in modo autoreferenziale un “handicap” a una materia di indagine scientifica, sostenendo che uno studio scientifico è si fatto bene, ma non vale nulla per il solo fatto che si occupa di MNC/CAM: questa – sia chiaro a tutti – non è affatto Scienza”. Una posizione forte, che richiede e pretende la giusta considerazione per un mondo di discipline antiche anche di millenni, che non si possono certo liquidare come antiscientifiche solo perché non si riescono a incasellare con gli strumenti di misurazione e analisi statistica applicati correntemente alle pratiche mediche convenzionali. Si avverte l’esigenza di un dibattito meno ideologico sul tema, poiché pratiche e sistemi medici diversi necessitano probabilmente anche di metodi di analisi e valutazione diversi. Nonostante le contrarietà di alcuni, l’efficacia delle CAM è sotto gli occhi di chiunque le voglia osservare senza pregiudizio.
Chiara Trompetto
[Fonti delle immagini: ankronos.com, salutebellezzanews.com, paperblog.com]
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