Dal 1 luglio al 23 ottobre le sale del Castello Carlo V di Lecce ospitano la mostra “Mario Schifano e la pop art in Italia”. Promosso da Theutra e Oasimed, in collaborazione con Galleria Accademia di Torino, con il patrocinio del Comune di Lecce e il sostegno di Axa Cultura, questo progetto espositivo, curato da
Dal 1 luglio al 23 ottobre le sale del Castello Carlo V di Lecce ospitano la mostra “Mario Schifano e la pop art in Italia”. Promosso da Theutra e Oasimed, in collaborazione con Galleria Accademia di Torino, con il patrocinio del Comune di Lecce e il sostegno di Axa Cultura, questo progetto espositivo, curato da Luca Barsi e Lorenzo Madaro, è dedicato a quattro importanti maestri della storia dell’arte italiana e internazionale del secondo Novecento. Si tratta di Mario Schifano, Franco Angeli, Tano Festa e Giosetta Fioroni. Il gruppo, denominato poi Scuola di Piazza del Popolo, è riuscito a far portare nel mondo dell’arte motivi e oggetti provenienti dall’immaginario comune, dal vissuto quotidiano e dalla storia dell’arte, fornendo un contributo fondamentale all’arte contemporanea.
In un dipinto dell’artista Tano Festa, composto da sei quadri e intitolato “Per il clima felice degli anni Sessanta”, campeggiano i nomi degli artisti Francesco Lo Savio, Piero Manzoni, Franco Angeli, Mario Schifano, Enrico Castellani e quello dello stesso Festa. Il Il dipinto è datato 1969, ma il sentimento che lo pervade è già quello della nostalgia per un decennio che è stato mitico per l’arte italiana la quale, tra Roma e Milano, ha rappresentato anche un punto di riferimento a livello internazionale, grazie anche ad artisti stranieri che all’epoca frequentavano molto l’Italia.
Si passava in quel periodo dalle esperienze astratte e informali degli anni precedenti a ricerche più sfaccettate e complesse, che riflettevano su concetti quali il mito, la società di massa, la città metropolitana con i suoi paradigmi, il dialogo tra generi artistici e linguaggi, concetti propri della Pop Art. Non si trattava però di una mera rielaborazione passiva del grande movimento americano. Al contrario, i protagonisti di questa rivoluzione artistica, riflettevano su temi e immaginari legati alla loro cultura visiva di riferimento. Al centro di tutto c’era Roma, vero e proprio laboratorio aperto di fermenti, anche grazie a gallerie come La Tartaruga e critici come Alberto Boatto, Palma Bucarelli e Maurizio Calvesi. Ed è proprio a Roma che si svolge l’esistenza e l’esperienza artistica dei quattro protagonisti della mostra.
La sezione principale dell’esposizione ripercorre la straordinaria epopea di Mario Schifano (Homs, Libia 1934 – Roma, 1998). Dopo un periodo di vero e proprio azzeramento, attraverso i monocromi (1960-1961), l’artista ricostruisce la sua narrazione al contempo intellettuale e poetica guardando alla natura e al paesaggio. In mostra troviamo due paesaggi anemici che testimoniano una smaterializzazione del colore, che non perde tuttavia la sua identità e forza espressiva. In coincidenza con una mostra retrospettiva di Giacomo Balla (anno 1963), Schifano avvia una rivisitazione del Futurismo, il movimento italiano fondato nel 1909 da Filippo Tommaso Marinetti, Umberto Boccioni e dello stesso Balla, con le sue idee rivoluzionarie legate alla velocità, al mito del progresso e alla commistione di linguaggi artistici, (tutti i linguaggi artistici, anche la cucina). Al maestro italiano Schifano dedica un ciclo di opere, tra cui uno dei dipinti esposti in mostra. Un’altre delle tele proposte al Castello Carlo V appartiene al celebre ciclo “Futurismo rivisitato a colori”. La foto che ritrae il gruppo futurista è proposta come un’icona intramontabile di cultura e storia, ritoccata attraverso colori vivaci e segni veloci, in linea con la cultura visiva Pop. La televisione diventa per Schifano un primario punto di riferimento visivo, lo schermo tv diviene quindi un paesaggio da esplorare e fotografare per concepire tele che ritraggono la realtà filtrata dal tubo catodico (in mostra una tela degli anni Settanta che ben evidenzia questa declinazione di senso). Si prosegue poi con le opere degli anni Ottanta, in cui il colore assume una dimensione fondamentale, preannunciando gli sviluppi dell’arte italiana e internazionale, con un di un ritorno alla pittura figurativa dopo anni di arte concettuale.
I dollari americani, l’obelisco di piazza del Popolo e le svastiche sono al centro dell’immaginario di Franco Angeli (Roma, 1935-1988), che come un archeologo capta e riconosce l’importanza delle tracce del passato per sintetizzarle visivamente e riproporle nelle sue tele. In mostra una selezione di opere, alcune di grandi dimensioni, realizzate negli anni Sessanta, decennio fondamentale della sua parabola artistica. Alla dimensione pittorica rimarrà invece sempre fedele Tano Festa (1938-1988), eleggendo anch’egli a simbolo alcune declinazioni della storia e della storia dell’arte e dell’architettura. In mostra, tra altre, anche una celebre Persiana, in cui l’artista recupera e rielabora l’elemento oggettuale e reale. La Scuola di Piazza del Popolo non era però composta esclusivamente da artisti uomini, celebri non soltanto per la loro genialità ma anche per la vita fatta anche di esperienze estreme, droghe e amori tormentati. Tra loro c’era una figura femminile insieme eterea e forte, come le sue opere, Giosetta Fioroni (nata a Roma, dove vive e lavora, nel 1932). In mostra alcune opere molto rare degli anni Sessanta, che ritraggono volti argentati di figure femminili, ricostruite in una sovrapposizione di velature e segni leggeri, opere che appartengono ormai alla storia dell’arte contemporanea.
La mostra proporrà, inoltre, un ricco calendario di attività collaterali, come talk, proiezioni e attività didattiche e divulgative.
La mostra è promossa da Theutra e Oasimed, in collaborazione con Galleria Accademia di Torino, con il patrocinio del Comune di Lecce e il sostegno di Axa Cultura. Sarà Media partner Salento Wab Tv.
Per i mesi di settembre e ottobre l’esposizione sarà aperta dalle 9 alle 21, e dalle 9.30 nei weekend e festivi. Il biglietto costa 10 Euro in tariffa intera, con diverse formule di riduzione. Informazioni e prenotazioni al numero 0832246517.
Redazione ArtInMovimento Magazine
[Immagine dei dipinti, in ordine di apparizione: Mario Schifano, “Acquatico”, 1992, Smalto e Acrilico su Tela; Franco Angeli, “Half Dollar”, 1977, acrilici su tela; Giosetta Fioroni, “Liberty nella geometria”, smalti alluminio su tela]
Leave a Comment
Your email address will not be published. Required fields are marked with *