Dal 17 maggio alle ore 20.30 e fino a mercoledì 24 maggio andrà in scena per la prima volta al Teatro Carlo Felice di Genova “Maria Stuarda”, tragedia lirica in due atti di Giuseppe Bardari, musica di Gaetano Donizetti. Un’altra priva volta sarà quella del Maestro Andriy Yurkevych, sul podio di Genova a dirigere l’Orchestra e
Dal 17 maggio alle ore 20.30 e fino a mercoledì 24 maggio andrà in scena per la prima volta al Teatro Carlo Felice di Genova “Maria Stuarda”, tragedia lirica in due atti di Giuseppe Bardari, musica di Gaetano Donizetti.
Un’altra priva volta sarà quella del Maestro Andriy Yurkevych, sul podio di Genova a dirigere l’Orchestra e il Coro del Teatro Carlo Felice. Yurkevych, direttore musicale della Polish National Opera di Varsavia, si è diplomato nel 1999 in direzione d’orchestra all’Accademia Statale di Musica M. Lyssenko di Lviv, perfezionandosi poi con Jacek Kaspszyk al Teatro Lirico Nazionale Wielki di Varsavia e successivamente con Alberto Zedda e Gianluigi Gelmetti all’Accademia Chigiana di Siena. Vincitore del premio speciale al Concorso Nazionale di Direzione d’Orchestra Turchak di Kiev, e nel 2006 (ancora studente) ha iniziato a lavorare come direttore d’orchestra stabile presso il Teatro Lirico Statale d’Opera e Balletto di Lviv.
L’opera è un genere che mette in scena sentimenti e passioni intensi, assoluti, e “Maria Stuarda” di Donizetti ne è unesempio estremo. Alla fine del primo atto vi è il confronto tra le due regine, che rappresenta il momento di massima tensione della vicenda, durante il quale Elisabetta I d’Inghilterra rimprovera a sua cugina Maria Stuarda i comportamenti privati e politici e questa le risponde con una violenza verbale inedita per la librettistica dell’epoca. Maria Malibran, prima interprete del personaggio di Maria Stuarda nel debutto dell’opera alla Scala nel 1835, insistette per cantare il testo originale, scatenando così la reazione delle autorità, che cancellarono il titolo dal cartellone dopo appena sei repliche, dando luogo a uno dei casi più celebri di censura nella storia dell’opera. La trasgressione linguistica, dovuta probabilmente all’inesperienza di Bardari, allora diciassettenne, si rivelò poi provvidenziale, perché “Maria Stuarda” contiene la scena più forte tra due figure femminili in tutta la storia dell’opera. In essa si trovano alcuni temi drammatici che saranno poi tipicamente verdiani, come l’opposizione tra i sentimenti privati e le cariche pubbliche, o la messa in gioco di valori collettivi di importanza storica nelle vicende dei singoli, qui lo scontro tra la protestante Elisabetta e la cattolica Maria Stuarda. Quest’opera è soprattutto l’ennesimo omaggio di Donizetti alla donna, alla sua profondità emotiva e ricchezza caratteriale tradotte in musica.
Il nuovo allestimento in coproduzione con la Fondazione Teatro Regio di Parma, segue il “Roberto Devereux” della scorsa stagione, quale secondo capitolo del ciclo delle “tre regine” donizettiane. La regia è interamente curata da Alfonso Antoniozzi, le scene sono firmate da Monica Manganelli, i Costumi da Gianluca Falaschi e le Luci da Luciano Novelli, Maestro del Coro sarà Franco Sebastiani.
Il cast è davvero straordinario. Maria Stuarda è interpretata da Elena Mosuc (17, 21, 24) e Desirée Rancatore; per Elisabetta ci saranno Silvia Tro Santafe (17, 21, 24) e Elena Belfiore; Roberto, Conte di Leicester è interpretato da Celso Albelo (17, 21, 24) e Alessandro Fantoni; Giorgio Talbot da Andrea Concetti; Lord Guglielmo Cecil da Stefano Antonucci; Anna Kennedy da Alessandra Paloma.
Vi saranno poi alcune attività collaterali allo spettacolo.
Sabato 13 maggio, alle ore 16.00 presso l’ Auditorium Eugenio Montale, ci sarà una Conferenza illustrativa dal titolo “La sorte infelice di Maria Stuarda nella vita e nell’opera”, oraganizzata in collaborazione con l’Associazione Amici del Carlo Felice e del Conservatorio N. Paganini. Relatore dell’incontro Athos Tromboni.
Lunedì 15 maggio, alle ore 17.30 presso la Libreria Feltrinelli, vi sarà un incontro con il cast impegnato dell’opera, a cura del musicologi Massimo Pastorelli.
A partire dal 17 maggio, inoltre, nel Foyer del Teatro Carlo Felice sarà in mostra il progetto solidale “Castelluccio di Norcia, un prezioso fiore nel cuore dell’Italia”, organizzata da AIDDA (Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d’Azienda). Si tratta di una mostra evento itinerante che ha lo scopo di promuovere una raccolta fondi e anche di far conoscere le bellezze di un territorio che come sappiamo ha subito i danni del terremoto del 2016. Il progetto è realizzato in collaborazione con la Maison DAPHNÉ di Sanremo.
Una collaborazione con il Liceo Artistico Statale Paul Klee-N.Barabino permetterà ai propri studenti di allargare gli orizzonti didattico-culturali attraverso approfondimenti nell’ambito teatrale, cinematografico e scenografico, sotto la guida del Prof. Francesco Cento, docente del Paul Klee e redattore del Vocabolario Donizettiano.
Sono previsti incontri monografici sull’opera a cura di Giorgio de Martino, direttamente nelle sedi scolastiche interessate per la preparazione degli studenti, diffusione di parti musicali delle opere in stagione, in collaborazione con il C.I.V. La Meridiana.
Dopo la Prima del 17 maggio, lo spettacolo sarà in replica a Giovedì 18 (20.30 L), Sabato 20 (15.30 F), Domenica 21 (15.30 C), Mercoledì 24 (20.30 B).
La biglietteria è situata presso la Galleria Cardinale Siri 6 a Genova; per informazioni potete contattare i numeri 010/589329 oppure 010/591697 o scrivere agli indirizzi biglietteria@carlofelice.it e gruppi@carlofelice.it
Redazione ArtInMovimento Magazine
[Immagini relative allo spettacolo: da un bozzetto di Monica Manganelli]
Leave a Comment
Your email address will not be published. Required fields are marked with *