Nell’anno del centenario pucciniano, Armonie d’Arte Festival omaggia la permanenza di un genio assoluto e della sua immortale opera sui palcoscenici di tutto il mondo ancora oggi, nonostante le nuove rotte del linguaggio musicale e della creatività contemporanea. Cosi come nuove rotte nelle condotte sociali e culturali del nostro tempo non hanno purtroppo ancora impedito
Nell’anno del centenario pucciniano, Armonie d’Arte Festival omaggia la permanenza di un genio assoluto e della sua immortale opera sui palcoscenici di tutto il mondo ancora oggi, nonostante le nuove rotte del linguaggio musicale e della creatività contemporanea. Cosi come nuove rotte nelle condotte sociali e culturali del nostro tempo non hanno purtroppo ancora impedito tanto sangue femminile versato nel rapporto donna – uomo.
Per questo motivo la serata del 10 agosto, serata iconica nel cuore dell’estate, è dedicata alla grande lirica con Madama Butterfly in un allestimento innovativo e multimediale – produzione di Armonie d’Arte – e una speciale promozione dedicata a tutte le donne: l’accesso gratuito al Parco Scolacium di Borgia (CZ) per assistere allo spettacolo. Un segnale forte di sostegno alla delicata causa femminile degli abusi fisici e psicologici.
Sul palco l’Orchestra internazionale della Campania diretta dal M. Leonardo Quadrini, il Coro lirico Cilea istruito dal M. Claudio Bagnato, e i danzatori di “Create Danza”. Firmano la regia Chiara Giordano e Alessio Rizzitello, mentre moving director e light designer è Filippo Stabile. I costumi sono di Nicola Galea e ricopre il ruolo di assistente regia e di produzione Josephine Cariati.
Nel cast, di autentico rango, il soprano Maria Teresa Leva (Madama Butterfly / Cio Cio-San) una delle migliori Butterfly italiane sulla scena internazionale, il raffinato tenore italo-belga Mickael Spadaccini (B. F. Pinkerton), la più giovane, ma solida Michela Rago nei panni di Suzuki, servente di Cio Cio-San (mezzo soprano), e più veterani il baritono Carmelo Caruso (Sharpless, console degli Stati Uniti a Nagasaki) e il tenore Silvano Paolillo (Goro, nakodo), già apprezzati in molte altre produzioni precedenti del Festival. Completano il cast Giordano Farina (Lo zio Bonzo), Nardicchio Angelo (Il Principe Yamadori), Maura Minicozzi (Kate Pinkerton), Enzo Crucitti (Lo zio Yakusidé), Giuseppe Montanaro (Il commissario imperiale), Marcello Siclari (L’ufficiale del registro), Milena Calarco (La zia), Eleonora Minutoli (La cugina), Sara Palana (La madre) e Giuseppe Procopio (Dolore – bambino).
Un’opera complessa, e potremmo dire con una visione musicale e tematica contemporanea, per tessitura musicale e contenuti testuali. In questo mood si colloca la volontà registica di sottolineare Butterfly come icona, senza tempo, di un profilo femminile abusato; così si è pensato di articolare i tre atti in 3 modalità stilistiche diverse e che, insieme nell’unità operistica, restituiscano anche una valorialità etica ed estetica appunto unitaria: Butterfly è una donna di ogni tempo, tradizionale, presente, e in qualche modo futuristico, o comunque senza il tempo che connota persone e cose. Lo sforzo di un Festival, deve essere, infatti, proporre nuove riflessioni, nuovi tentativi di lettura, nuovi allestimenti, nuova produzione artistica, anche in presenza di repertori consolidati e direi quasi sacri. In luogo poi come il Parco Scolacium, del tutto unconventional per lo spettacolo dal vivo, produrre l’Opera lirica è certamente un’operazione molto difficile, quasi da opera Lab, ma lo sforzo appare proprio per questo affascinante, forse persino necessario, afferma il direttore artistico di Armonie d’Arte Festival e regista dell’opera, Chiara Giordano.
Pertanto il nuovo allestimento prevede diversi cambi di costume e un articolato lightdesign e video mapping ed una ricca movimentazione coreografica.
L’orario di inizio è le 22.00.
Sicuramente la presenza di Maria Teresa Leva e di Mickael Spadaccini sono garanzia di uno spettacolo che vale la pena di essere goduto: due artisti impressionanti, due anime meravigliose, due voci speciali che sapranno intrecciarsi armoniosamente, nonostante le amplificazioni che mettono a dura prova i cantanti.
Redazione di ArtInMovimento Magazine
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