Non ci fermiamo mai. Siamo sempre in cerca di talenti e più giovani sono e più dedichiamo loro il nostro tempo per poter renderli riconoscibili e dare loro la visibilità che meritano. Lo facemmo con Giuseppe Parasporo di quasi diciannove anni, ma il musicista che vi presentiamo oggi è veramente un talento della natura. Luca
Non ci fermiamo mai. Siamo sempre in cerca di talenti e più giovani sono e più dedichiamo loro il nostro tempo per poter renderli riconoscibili e dare loro la visibilità che meritano. Lo facemmo con Giuseppe Parasporo di quasi diciannove anni, ma il musicista che vi presentiamo oggi è veramente un talento della natura. Luca Cimini a soli 17 anni è entrato al Conservatorio di Frosinone Licinio Refice, come primo in graduatoria, per il triennio di Direzione d’orchestra. Si tratta di un “caso unico in Italia”, come ha precisato il suo Maestro, Jacopo Sipari di Pescasseroli, sul proprio profilo Facebook. E nel suo post continuava scrivendo: È un grande orgoglio per tutti noi musicisti perché il mondo ha bisogno di credere in ragazzi così, con il cuore e la mente ispirata da Nostro Signore.
Ci racconta che il primo approccio con la musica l’ho avuto all’età di quattro anni quando mia sorella maggiore cominciò a studiare musica e le comprarono un pianoforte. Vedendola suonare decisi di cominciare anche io ma l’insegnante disse che avrei dovuto aspettare fino a che non avessi imparato a leggere bene. Comunque prima di accedere alla prima elementare, mi facevo spiegare da Valeria, mia sorella, le basi musicali. A sei anni, quando ormai leggevo bene, presi la mia prima lezione di pianoforte. Dopo un paio di anni Valeria lasciò per dedicarsi maggiormente alle materie scolastiche e io, invece, continuai.
Cambiai diversi insegnanti fino a che, non trovando un insegnante che fosse compatibile con le esigenze familiare (orari e luogo delle lezioni) rimasi per qualche mese senza una guida. In quel periodo avevo dieci anni circa.
Continuai a insistere con mia madre perché desideravo riprendere le lezioni, fin quando trovai una giovane pianista, Federica, che faceva proprio al caso mio. Ho studiato con lei per tre anni e in quegli anni è aumentato in me l’amore e l’interesse per la musica. Federica mi ha cresciuto musicalmente parlando perché, oltre alle lezioni di tecnica pianistica, affrontavamo i pezzi studiandoli non solo al pianoforte ma analizzavamo il contesto storico e culturale nel quale erano stati composti, approfondivamo la vita dell’autore. Di ogni brano sul quale mi cimentavo, studiavo il contesto della sua realizzazione, il tutto finalizzato non solo ad una buona esecuzione ma anche alla strutturazione della mia cultura musicale, e al miglioramento dell’interpretazione. Sono passato poi a studiare col Maestro Fausto Di Cesare, che mi segue ancora oggi. Inoltre sto prendendo lezioni di composizione dalla M. Angela Bruni.
Freschezza, umanità, riconoscenza e tanta determinazione. Il pianoforte, forse il più completo degli strumenti, non è sufficiente per il nostro Luca. Ho sempre voluto fare il direttore d’orchestra poiché avevo la sensazione profonda, ed ora ne sono certo, che le emozioni che provavo suonando il pianoforte, che è comunque lo strumento più completo che ci sia, non erano comunque forti quanto quelle che avrei, ed ho, provato “suonando” un’orchestra intera. E come dice il proverbio, il maestro arriva quando lo studente è pronto… Infatti, nell’agosto dello scorso anno, a Pescasseroli, incontra il Maestro Jacopo Sipari. Mi rivolgo a lui sperando che potesse comprendere il mio amore e la mia passione per la musica. Da settembre del 2014 cominciai a seguire il Maestro Sipari nei suoi concerti come assistente alla direzione d’orchestra. Per tutto l’anno abbiamo studiato duramente avendo come obiettivo l’ammissione al triennio di Direzione d’orchestra al conservatorio. Dal Maestro Sipari non ho imparato solamente a tenere in mano una bacchetta e a saperla muovere, ma mi ha anche insegnato a vivere nella musica che, come mi disse una volta, “la musica è come un amante geloso” ovvero ti prende talmente tanto che non ti permette di pensare ad altro. Ed è proprio cosi, adesso ogni cosa che mi circonda la riconduco alla musica.
Ci parla del suo curriculum con grande tenerezza. Delle mie esperienze con orchestre professionali non posso dire molto. Ho diretto l’Orchestra Marco dall’Aquila in un concerto del Maestro Sipari a Pescasseroli e l’Orchestra del Conservatorio di Frosinone per la prova di ammissione in cui ho presentato la Sinfonia n.1 op.21 di Beethoven. Sono state entrambe esperienze formidabili. Nel primo attacco è come se si fosse aperta una diga con le note al posto dell’acqua, davvero indescrivibile! È questo l’effetto che mi fa la musica! Quando ne parlo ho gli occhi che mi brillano, la musica per l’uomo è salvezza. Ed è proprio così. Gli occhi e la sensibilità dell’artista misti a un entusiasmo tutto giovanile che ci travolge mentre lo ascoltiamo parlare…
Nel nostro incontro, chiarisce anche il rapporto che ha con la musica e con i compositori, sottolineando di non averne uno preferito poiché per me la musica è emozione. Quindi ho un compositore preferito diverso in base al mio stato d’animo e alle emozioni che provo in un momento specifico. Infatti, le emozioni che sento ascoltando e studiando Mozart sono differenti da quelle che provo quando ascolto o studio Tchaikowski, e tali emozioni variano di intensità in base ai miei vissuti emotivi ed emozionali.
Lo aspetta sicuramente un anno complesso e duro, ma si dice pronto e determinato a raggiungere l’obiettivo. Sarà sicuramente faticoso portare avanti due percorsi di studio perché ovviamente, oltre al corso universitario del conservatorio, frequento la classe IV F del Liceo Scientifico “Aristotele” di Roma. Molti, infatti, tra cui i miei professori e i miei compagni di classe, sono leggermente dubbiosi sulla mia scelta ma sono convinto di potercela fare. D’altronde sono questi gli anni da dedicare allo studio, anche se non si smette mai di imparare. Certo questo comporterà enormi sacrifici da parte mia, ma non posso dire di non essere pronto né di non essere felice di farli.
Ci uniamo all’augurio del suo Maestro Jacopo Sipari affinché porti a tutti quanti nel mondo l’amore nella musica che con tutta la sua forza reca nel suo piccolo cuore.
Annunziato Gentiluomo
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