L’Onda Pride è partita anche quest’anno, portando la marea colorata ai quattro angoli d’Italia, e contemporaneamente anche nel resto d’Europa, dalla Grecia alla Francia, da Berlino a Madrid. L’Irlanda ha approvato da poco, con un referendum storico, i matrimoni egualitari, riconoscendo a tutte le coppie l’accesso al medesimo istituto giuridico. In Italia si sta cercando
L’Onda Pride è partita anche quest’anno, portando la marea colorata ai quattro angoli d’Italia, e contemporaneamente anche nel resto d’Europa, dalla Grecia alla Francia, da Berlino a Madrid.
L’Irlanda ha approvato da poco, con un referendum storico, i matrimoni egualitari, riconoscendo a tutte le coppie l’accesso al medesimo istituto giuridico. In Italia si sta cercando di difendere il DDL Cirinnà, che sta compiendo faticosamente il suo iter parlamentare per essere portato alla votazione finale. Esso prevede il riconoscimento delle unioni civili con caratteristiche in tutto e per tutto equiparabili al matrimonio (al suo Art.3) per quanto riguarda la coppia. Per quanto riguarda i figli, si riconosce la cosiddetta “stepchild adoption” nei confronti del figlio del partner.
Sabato 20, mentre a Roma si manifestava a favore della “famiglia tradizionale” e in opposizione sia al DDL Cirinnà che all’aborto, al divorzio e alla fecondazione eterologa (per non farsi mancare nulla), l’Europride sfilava a Riga, capitale della Lettonia, fotografando una distanza non solo geografica ma di cui quella geografica ben esprimeva le proporzioni
Tra pochi giorni, il 27 giugno, sarà la volta delle città italiane di Torino, Bologna, Milano, Palermo, Cagliari e Perugia, quest’ultima con una festa che durerà anche domenica.
Il 4 luglio ci saranno il Puglia Pride a Foggia, il Catania Pride e il Liguria Colorata Pride. L’11 luglio avrà luogo il Mediterranean Pride of Naples e a concludere, come lo scorso anno, il Reggio Calabira Pride che punta a raggiungere e superare i numeri della passata edizione, importantissima perché è stata la prima nella regione.
Come ogni anno gli organizzatori delle manifestazioni locali e il coordinamento a livello nazionale hanno cercato messaggi e modalità per veicolarli in modo da mettere i temi in primo piano, affinché se ne parli non solo per criticare. Uno degli slogan scelti è “Human Pride”, l’orgoglio di “essere umani” prima ancora che gay o lesbiche o bisex… Orgoglio di essere semplicemente se stessi, in una società che però non garantisce a tutti le stesse possibilità di scelta, ma al contrario le limita sulla base del genere e dell’orientamento sessuale. Una chiusura che ostacola i tentativi di cambiamento, sia su iniziative delle amministrazioni locali, sia sull’attuale proposta di legge in discussione in parlamento. Gli altri Paesi viaggiano spediti verso i matrimoni egualitari, ma tant’è, sarebbe già gran cosa raggiungere un primo gradino.
Le manifestazioni che si stanno susseguendo in tutta Italia sono dei momenti di festa e di aggregazione, certo, ma sempre di più sono un modo per rendere visibile un mondo che non vuole più, da molto tempo, essere considerato invisibile (quando non fastidioso) ma chiede una sostanziale parità di trattamento e diritti. Continua a farlo in modo pacifico e con i colori di una festa perché anche questo fa parte del messaggio, segnare la differenza con chi invece incita alla discriminazione con toni grevi e apocalittici. O forse no, nessuna differenza, perché siamo tutti, semplicemente, esseri umani. “It’s Human Pride”!
Chiara Trompetto
[Fonti delle immanigi: ondapride.it, torinopride.it, europride.com]
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