È cominciato il conto alla rovescia per la terza edizione de La Grande Invasione, quattro giorni dedicati alla lettura e al libro che animeranno la città di Ivrea. L’inizio è stato ieri sera, con la partecipazione dell’ex calciatore di Juventus e Barcellona (tra le altre) e nazionale francese Lilian Thuram. Ieri però ci si è
È cominciato il conto alla rovescia per la terza edizione de La Grande Invasione, quattro giorni dedicati alla lettura e al libro che animeranno la città di Ivrea.
L’inizio è stato ieri sera, con la partecipazione dell’ex calciatore di Juventus e Barcellona (tra le altre) e nazionale francese Lilian Thuram.
Ieri però ci si è concentrati sullo scrittore e sull’uomo, che ha messo sulla carta la sua storia e la sua vita per parlare di discriminazioni e di lotta per l’uguaglianza.
A dialogare con lui in una gremita Sala Santa Marta c’era Gianmario Pilo della libreria Galleria del Libro e tra gli organizzatori della manifestazione.
La lettura di alcuni brani scelti dai due libri di Thuram, “Le mie stelle nere” e “Per l’uguaglianza”, entrambi editi da ADD, è stata affidata alla voce della brava Simonetta Valenti.
Thuram si racconta, come ha fatto nei suoi libri. È la storia di un uomo nato nel ’72 in Guadalupa, una famiglia di 5 figli nati da 5 padri diversi e una madre che per sopravvivere e garantire loro un futuro decise di partire per Parigi promettendo di tornare a prenderli. Così è stato, un anno dopo la madre tornò a prendersi i figli e all’età di 9 anni Lilian giunse in Francia. “Quando sono arrivato a Parigi sono diventato nero” scrive lui. Perché per la prima volta incontrò la diversità e l’ostilità nei suoi confronti, il razzismo, il pregiudizio. Questo è un tema centrale nei suoi due lavori. La battaglia che Thuram ha deciso di fare è quella per l’uguaglianza, per educare le nuove generazioni a un modo più giusto di mettersi in relazione gli uni con gli altri. Ed è ancora lui che scrive “se ognuno di noi fosse abituato a farsi domande sarebbe più facile comprendere l’altro”. E infine “la giustizia è una conquista, non una concezione”.
Si dice ottimista sul fatto che la strada intrapresa dal Mondo sia quella giusta, ma ribadisce più volte che è importante non avere fretta e fare ognuno la propria parte, confidando nel tempo che migliora le cose, così come la situazione attuale è migliore di quella passata.
C’è una buona parte di autobiografia nelle pagine di Lilian, ma non solo. C’è lo sport, al quale si riconoscere essere un luogo di possibilità molto più accessibile rispetto a tutti gli altri settori lavorativi e sociali. Ci sono le storie di personaggi che hanno lottato per gli stessi valori per cui si batte anche lui. Tra i tanti, un omaggio a Billie Holiday, al suo talento mortificato negli stati del sud degli Stati Uniti degli Anni Trenta, con la musica jazz e i suoi protagonisti a fare da sfondo.
Per coinvolgere i giovani gli organizzatori hanno proposto un lavoro di alcuni mesi alle scuole dell’eporediese, secondarie di primo e secondo grado. Questa mattina presso il Liceo Scientifico Statale Antonio Gramsci Thuram sarà presente alla cerimonia conclusiva di quello che è stato un vero e proprio concorso letterario, nel quale gli studenti hanno lavorato partendo dal libro “Le mie stelle nere”. L’iniziativa è stata curata in particolare da Francesca Mancini di Add Editore.
Con simpatia e intelligenza Lilian Thuram ha parlato di sé e della propria esperienza, coinvolgendo i bambini in sala, lasciando una testimonianza che è di impegno e di fiducia nello stesso tempo. Due letture ben scritte e certamente ben tradotte, che invitano a non percepire la propria diversità come un limite e a non lasciarsi mettere in gabbia dal bisogno degli altri di definirci e di sentirsi superiori.
Il programma completo della manifestazione di fine mese lo trovate già sul sito, e ne parleremo a breve anche noi.
Chiara Trompetto
[Fonti delle immagini: addeditore.it, lagrandeinvasione.it]
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