Dal di dentro tutto risulta più chiaro e il mio ruolo di giornalista diventa più simile a quello di uno storiografo che cerca di immortalare quanto avviene facendo riferimento a fonti di varia natura che si attualizzano naturalmente. È quanto è avvenuto nella realizzazione dell’allestimento della prima opera completa in costume proposta nella Locride, un’operazione
Dal di dentro tutto risulta più chiaro e il mio ruolo di giornalista diventa più simile a quello di uno storiografo che cerca di immortalare quanto avviene facendo riferimento a fonti di varia natura che si attualizzano naturalmente.
È quanto è avvenuto nella realizzazione dell’allestimento della prima opera completa in costume proposta nella Locride, un’operazione che con lungimiranza potrebbe avere delle ripercussioni significative in termini di risonanza per la nostra zona. E se da questa esperienza facesse seguito la prima edizione di una rassegna lirica estiva capace di imporsi come il Festival Puccini di Torre del Lago o Lo Sferisterio di Macerata, e capace di richiamare un pubblico internazionale di patiti del bel canto, perché non crederci e provarci? Si potrebbe battezzare Persefone o I Dioscuri o Zaleuco o Mnemosine o Calliope. I nomi che richiamano gli antichi fasti non mancano sicuro.
Nello specifico soffermiamoci su questo unicum, frutto della collaborazione fra l’Associazione Culturale Morgana inCanta e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Locri. L’unica recita de La traviata, la celeberrima opera di Verdi in tre atti, risulta essere il traguardo finale della prima edizione del Laboratorio Lirico internazionale di alto perfezionamento Morgana Opera Academy, proposta dall’associazione suddetta dal 1° al 13 agosto. All’opera verdiana, che sarà messa in scena martedì 12 agosto p.v. alle 21.15, presso la Corte del Comune di Locri, è associato anche un Gran Galà Lirico che si terrà mercoledì 13 agosto nella stessa location.
Lo spettacolo è diretto da Mario De Carlo che cura anche scenografia e costumi, col cast formato dai giovani del laboratorio lirico, affiancati dal baritono Leonardo Galeazzi, reduce dal Maggio Musicale Fiorentino.
Ma come tutte le grandi produzioni, i soggetti in gioco sono molti altri. l’Orchestra del Teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria è diretta da Gian Rosario Presutti mentre il Maestro del Coro F. Cilea di Reggio Calabria è Bruno Tirotta. Il corpo di ballo Danza Dionysos è diretto da Ivana Sanci. Light designer e video maker dell’allestimento è Salvatore Manganaro mentre i costumi provengono della Sartoria Teatrale Arrigo di Milano. La direzione artistica porta la firma del soprano Serenella Fraschini.
Ho avuto la fortuna di dare il mio personale contributo in due workshop di bioenergetica e di rilassamento, in seguito a un fortuito e fresco incontro col regista, e immergermi a tutto tondo in una delle forme di arte più complete perché fonde capacità espressiva, competenza vocale, flessibilità attoriale, in un gioco di sinergie di livelli diversi e di ruoli differenti. E ogni giorno ero lì ad osservare e a vivere il montaggio di ciascuna scena dell’opera lirica che più amo. E a poco a poco prendeva forma l’allestimento e i giovani artisti crescevano grazie alle dritte amorevoli e fortemente direzionali dei docenti, lì per permettere loro di esprimere al meglio il potenziale di cui spesso erano poco consapevoli. Mario De Carlo, calabrese da quasi venti anni a Milano, non mancava mai. La sua attenzione al minimo gesto e la sua generosità mi hanno colpito. Per un regista affermato, che ha solcato grandi teatri internazionali, il suo intervento scrupoloso in un contesto formativo come questo non si può che definire esempio di un’estrema generosità artistica, di un amore smisurato verso la sua terra e una passione forte nei confronti del suo lavoro. È stata una scommessa per me misurarmi con un cast interamente composto da giovani, ma l’importanza sociale e culturale che ho riconosciuto nel progetto mi hanno stimolato a investirci, e oggi posso affermare di esserne realmente soddisfatto. Mi auguro che il pubblico risponda come un unicum merita e che la mia terra di origine sappia riconoscere la qualità dell’allestimento non inferiore a quella da me proposta da palcoscenici più blasonati afferma il regista Mario De Carlo.
Ed è quello che ci aspettiamo tutti. È doveroso raggiungere il sold out per questo esperimento definito importante su più piani, dal direttore artistico Serenella Fraschini. La stessa prosegue dichiarando: Abbiamo offerto la possibilità anche ai nostri giovani di misurarsi, con un investimento esiguo, con artisti di livello per affinare il proprio talento senza doversi spostare fuori dalla Calabria. Abbiamo tentato di veicolare l’importanza dell’Opera nella nostra terra, attirando giovani anche dall’estero nella nostra terra, per contribuire a restituirle il ruolo di culla di cultura qual è stata e quale ci auguriamo continui ad essere.
Mancano solo due giorni e non vedo l’ora di assistere martedì 12 agosto alla prima de La traviata locrese, sicuro delle ovazioni e degli applausi scroscianti che costelleranno una serata magica della nostra estate 2014. Pronti? E allora Libiamo, libiamo ne’ lieti calici…
Annunziato Gentiluomo
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