Undici giovani artisti in mostra e un luogo evocativo alla periferia di Torino, di questo si compone fino al 23 febbraio la mostra d’arte ospitata all’interno del Mausoleo della Bela Rosin. Il tutto all’interno del progetto Marabù della pittrice Maralba Focone che ha inaugurato domenica scorsa e continuerà fino al 23 febbraio. Il giorno dell’inaugurazione
Undici giovani artisti in mostra e un luogo evocativo alla periferia di Torino, di questo si compone fino al 23 febbraio la mostra d’arte ospitata all’interno del Mausoleo della Bela Rosin. Il tutto all’interno del progetto Marabù della pittrice Maralba Focone che ha inaugurato domenica scorsa e continuerà fino al 23 febbraio.
Il giorno dell’inaugurazione abbiamo incontrato tutti gli undici artisti, la cui arte è raccontata dal critico Pasquale Di Matteo, e ogni giorno parleremo di loro, attraverso una breve intervista.
Dopo Alba Abdushi e Massimo Bionda, ho incontrato Leonardo Ciuffetelli, artista sfacciatamente giovane con i suoi 17 anni. Al Mausoleo della Bella Rosin espone due fotografie ritoccate digitalmente in cui le figure emergono dal nero profondo. La passione per la fotografia nasce quando imbraccia la macchina fotografica del padre, forse addirittura del nonno, una Rolleyflex con il rullino. Inizia così Leonardo, che ci tiene a non definirsi fotografo, sperimentando con vecchi supporti e proseguendo con il digitale: cattura immagini, quelle che lo incuriosiscono di più e che diventano il veicolo per mandare un messaggio. Figlio del suo tempo, le sue fotografie sono pubblicate su Instagram e l’occasione è ghiotta per chiedergli come viva il confronto generazionale sui social network. Leonardo ravvisa una distanza fra più e meno giovani e forse ha ragione, ma conforta la sua apertura, la voglia di farsi comprendere, i ragazzi sono in difesa – dice – se però gli adulti sono in ascolto, il confronto è bellissimo. Le sue foto raccontano molto del nostro tempo, delle emarginazioni sociali, delle persone con colori diversi che nella sua arte diventano un’unica persona, è confortante vedere il mondo attraverso di lui.
La stessa domanda che ho posto a tutti (in un consesso corale come questa mostra collettiva, percepisci di più il senso della compagnia o del confronto?) lui la elude un po’ e mi saluta lapidario con una informazione netta: “Con la mia arte voglio dire le cose cui tengo”.
Orari mostra
lunedì, mercoledì, venerdì: 9.00 – 13.00
domenica: 14.00 – 17.00
Informazioni
coordinamentodonnemondo.to@gmail.com
+39 3462385110
Elena Miglietti
[Fonte Immagini – Progetto Marabù]
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