Venerdì 23 novembre 2018: una mattinata insolita per i bambini delle classi terze della scuola primaria Altiero Spinelli di Torino che hanno visto finalmente coronato un sogno, quello di andare all’opera e sedersi sulle poltroncine rosse della platea del prestigioso Teatro Regio di Torino. Un paio d’ore di grande emozione e di stupore, immersi nella
Venerdì 23 novembre 2018: una mattinata insolita per i bambini delle classi terze della scuola primaria Altiero Spinelli di Torino che hanno visto finalmente coronato un sogno, quello di andare all’opera e sedersi sulle poltroncine rosse della platea del prestigioso Teatro Regio di Torino. Un paio d’ore di grande emozione e di stupore, immersi nella musica dell’orchestra diretta da Sergey Galaktionov e del coro diretto da Andrea Sacchi. Un giovanissimo pubblico, sorprendentemente partecipe, emozionato, incuriosito e preparato, pronto ad interagire ad ogni stimolo portato loro dall’attrice Chiara Buratti, moderatrice durante lo spettacolo. Opera pocket dal melodramma giocoso “L’Elisir d’amore” composto da Gaetano Donizetti e scritta dal librettista Felice Romani, ispirata a “Le Philtre” di Eugène Scribe. Interpreti dell’opera il soprano Carolina Lippo (Adina), il tenore Andrea Schifaudo (Nemorino), il baritono Gabriele Ribis (Dulcamara), il baritono Andrea Vincenzo Bonsignore (Belcore), il soprano Ashley Milanese (Giannetta). Il regista Riccardo Fracchia non ha scelto come ambientazione il solito villaggio di campagna, ambientato nell’Ottocento quando l’opera è stata scritta. Consapevole che quest’opera non ci parla del passato, ma del presente, egli ha reso contemporanee le storie di Adina, Nemorino, Belcore e Dulcamara, in quanto i sentimenti degli esseri umani sono sempre gli stessi, in qualunque epoca e in qualunque modo vengano descritti. Perciò Adina, saputella carina e smorfiosa, diventa una scolara di una scuola di oggi e Nemorino un suo compagno, impacciato e timido che deve affrontare Belcore, un bulletto prepotente; Dulcamara, infine, abilissimo ingannatore, rappresenta il truffatore pronto ad prendersi gioco della gente credulona. Pertanto la tradizionale scenografia dell’Elisir viene qui trasformata in una scuola frequentata da ragazzi e una professoressa simpatica e accogliente introduce e accompagna i giovani ascoltatori nell’opera. La storia parla di Adina, una ragazza bella, intelligente e scaltra che fa innamorare Belcore, rude sergente al comando di truppe locali e Nemorino, giovane ed ingenuo contadino. Improvvisamente nel villaggio arriva Dulcamara, un venditore di intrugli da lui descritti come miracolosi, ma in realtà privi di qualsiasi effetto, nonostante egli riesca ad ottenere l’attenzione e l’ascolto della gente, disposta a credergli estasiata. Nonostante la scenografia essenziale, un sottofondo di colline e un’aula di scuola, nonostante la semplicità e modernità dei costumi, moderni anch’essi e lontani dagli sfarzi ottocenteschi, nella sua essenzialità e semplicità appunto quest’opera si è rivelata efficace, grazie anche alla mediazione dialogata dell’attrice Chiara Buratti che, interagendo con il giovane pubblico, è riuscita a coinvolgerlo e renderlo partecipe della narrazione. Composta da Donizetti nel 1832 in ben soli quindici giorni, quest’opera è fra le più famose e rappresentate al mondo proprio in virtù della sua freschezza e di alcune arie passionali e coinvolgenti, prima fra tutte “Una furtiva lacrima”, recitata da Nemorino nella scena finale che rapisce Adina per la sua forte carica emotiva e passionale. Opera buffa colma di allegria, umorismo e buon senso comune, ma non solo, essa diventa specchio dei caratteri umani, una sorta di breve saggio di psicologia, che ci ricorda come nella vita ciò che si desidera si ottiene con la costanza e la determinazione e non con l’inganno.
Odette Alloati
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