La Stagione Lirica 2015 del Teatro Regio di Parma inaugura domenica 22 marzo alle ore 20.00 (repliche il 26, 29 e 31 marzo) con L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti, nell’allestimento realizzato dal Teatro Regio nel 1988, che torna in scena a Parma dopo 12 anni, in coproduzione con la Fondazione Teatro Comunale di Modena, con
La Stagione Lirica 2015 del Teatro Regio di Parma inaugura domenica 22 marzo alle ore 20.00 (repliche il 26, 29 e 31 marzo) con L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti, nell’allestimento realizzato dal Teatro Regio nel 1988, che torna in scena a Parma dopo 12 anni, in coproduzione con la Fondazione Teatro Comunale di Modena, con la regia di Marcello Grigorov, le scene e i costumi di Nica Magnani, le luci di Andrea Borelli. Sul podio dell’Orchestra Regionale dell’Emilia-Romagna e del Coro del Teatro Regio di Parma, preparato da Martino Faggiani, Francesco Cilluffo che dirige il cast di interpreti composto da Jessica Nuccio (Adina), Celso Albelo (Nemorino), Julian Kim (Belcore), Roberto de Candia (Il dottor Dulcamara), Eleonora Contucci (Giannetta).
Composta in poche settimane per sostituire un altro titolo in programma al Teatro alla Canobbiana di Milano, l’opera andò in scena per la prima volta il 12 maggio del 1832. Il libretto di Felice Romani si rifaceva a quello scritto da Eugène Scribe per l’opera Le philtre di Daniel Auber. Fu subito un grande successo cui seguirono ben trentadue repliche, con meraviglia dello stesso Donizetti cui la città non aveva risparmiato, in precedenza, aspre critiche. Un successo interminato per un classico dell’Opera, tra i più amati e rappresentati nei teatri di tutto il mondo.
Possiamo definire “L’elisir d’amore” un’opera buffo-romantica in cui si intrecciano stili ed elementi diversi tra loro, frutto di una felice intuizione di Donizetti che, insieme a Romani, innestano in una storia leggera e a tratti macchiettistica, momenti romantici con incursioni nel patetismo (la romanza di Nemorino “Una furtiva lagrima” ne è uno dei massimi esempi): una cifra estremamente moderna che oggi ritroviamo, per esempio, nelle serie televisive di maggiore successo. L’approccio nel dirigere quest’opera, riproposta in un allestimento che vanta una lunga storia, muove imprescindibilmente dalla partitura, tenendo però conto delle più recenti acquisizioni della filologia musicale, che mi hanno guidato nella scelta, per esempio, di aprire alcuni tagli di tradizione, come il quartetto del secondo atto e nei tempi che preparano ai grandi finali di primo e secondo atto dell’opera, racconta Francesco Cilluffo.
Questa edizione de “L’elisir d’amore” vuole essere un omaggio a Donizetti: per scelta registica tutte le azioni sono infatti contenute nel garbo e nel rispetto dello svolgimento dei temi musicali in cui si intrecciano accadimenti realistici e situazioni buffe, realizzando uno spettacolo in cui la raffinatezza abbia anche una sua gentilezza, una storia da seguire con il sorriso sulle labbra e con qualche risata, spiega Marcello Grigorov.
Si rinnova sabato 21 marzo alle ore 17.00 al Ridotto del Teatro Regio, con ingresso libero, l’appuntamento di presentazione dell’opera in Prima che si alzi il sipario, nel quale lo storico della musica Giuseppe Martini, ne metterà in luce gli aspetti salienti. L’incontro sarà arricchito dall’esecuzione dal vivo di alcuni brani, interpretati dal soprano Giovanna Iacobellis, dal tenore Lorenzo Caltagirone e dal baritono Lorenzo Bonomi, allievi del Conservatorio di Musica Arrigo Boito di Parma, accompagnati al pianoforte da Paolo Gobbi e coordinati da Donatella Saccardi.
Sarà allestita presso le sale del Ridotto del Teatro Regio, in occasione del debutto dell’opera, la mostra Benedette queste carte! – L’elisir d’amore a Parma dal 1834 al 2003, realizzata in collaborazione con l’Istituzione Casa della Musica e con l’Associazione Sostenitori del Teatro Regio di Parma. La mostra, curata da Giuseppe Martini, racconterà la storia delle rappresentazioni del capolavoro di Donizetti al Teatro Regio di Parma, dalla prima assoluta nel 1834 alla produzione del 2003, attraverso documenti, manifesti, alcuni costumi di scena di Artemio Cabassi, articoli storici, bozzetti, figurini provenienti dall’Archivio e dall’Archivio Storico del Teatro Regio, dalla Sezione musicale della Biblioteca Palatina, dall’Emeroteca della Biblioteca Civica e altre istituzioni e prestatori. La mostra sarà visitabile con ingresso libero fino al 30 maggio 2015 dal martedì a sabato, dalle ore 10.00 alle 13.00 (ultimo ingresso 12.30) e dalle 15.00 alle 18.00 (ultimo ingresso ore 17.30), nell’ambito del percorso di visita del Teatro Regio.
In occasione della recita del 26 marzo il Gran Caffè del Teatro sarà aperto al pubblico a partire dalle ore 18.00 per l’Aperitivo all’Opera: un’occasione per ritrovarsi e trascorrere in compagnia i momenti che precedono lo spettacolo.
Redazione di ArtInMovimento
[Foto: Roberto Ricci ph]
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