Elena Uliana Artenima (Arte+Anima) nasce a Vittorio Veneto, in provincia di Treviso. Durante la sua infanzia, i viaggi e le visite nei musei e nelle chiese d’Europa contribuiscono a formare il suo inconscio figurativo. Dopo la maturità classica risiede per un certo tempo in Germania e Olanda e durante questi soggiorni approfondisce la conoscenza degli
Elena Uliana Artenima (Arte+Anima) nasce a Vittorio Veneto, in provincia di Treviso. Durante la sua infanzia, i viaggi e le visite nei musei e nelle chiese d’Europa contribuiscono a formare il suo inconscio figurativo. Dopo la maturità classica risiede per un certo tempo in Germania e Olanda e durante questi soggiorni approfondisce la conoscenza degli artisti tedeschi e fiamminghi. Consegue la laurea in Lettere Moderne presso l’Università Statale di Milano con una tesi latina sull’Ultimo Libro dell’Asino d’Oro di Apuleio, in particolare sull’iniziazione Isiaca. La propensione allo studio delle tradizioni iniziatiche, del potere evocativo delle immagini e dei simboli diventa totalmente consapevole durante e dopo un intenso percorso di presa di coscienza interiore che le ha permesso di affrontare, portandoli alla coscienza, eventi inconsci che condizionavano e bloccavano la sua energia e la su vita. La meditazione, lo studio delle tradizioni orientali, della psicologia e la costante ricerca delle dinamiche nascoste nell’esistenza, delle connessioni micro-macro cosmiche contraddistinguono e approfondiscono la sua ricerca. La sperimentazione e lo studio delle tecniche espressive più adatte alla traduzione delle visioni e delle intuizioni interiori è stata una conseguenza, individuando e combinando ciò che era più congeniale alla resa visibile di ciò che non lo è. Attualmente sta concludendo il percorso di studi presso l Facoltà di Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Le opere di Elena sono Opere Portali: soglie che, se attraversate, portano dentro, nel Tempio di ciascuno di noi, illustrando i mondi interiori, quelli psichici, emotivi, invisibili, impalpabili. Portali che cercano di rendere visibili le forze invisibili che si muovono dentro di noi e le loro interazioni, le loro connessioni. Ogni opera si costruisce su stratificazioni di immagini totemiche e di simboli interconnessi, come in una rete di intuitiva analogia tra le componenti. Ogni opera parla di un viaggio, di una storia a sé. Opere Portali in quanto soglie che permettono di entrare e viaggiare in luoghi solidamente poco accessibili. Opere Portali come luoghi di narrazione di discese nella profondità. Opere Portali come visioni che scaturiscono e traggono origine da particolari momenti di connessione, momenti in cui l’artista, Elena, ha percepito una forza, una potenza misteriosa e sotterranea custodita dentro di sé. Momenti “sacri” che le hanno dato la comprensione del fatto che siamo “oltre”. Le Opere Portali prendono vita da queste esperienze e vogliono renderle tangibili. Per non correre il rischio, assorbiti dalla vita materiale, di dimenticare quella forza invisibile in grado di portarci oltre ogni confine. Entrare nella profondità però richiede dei passaggi, un percorso graduale e per questo motivo le opere di Elena Uliana hanno diversi livelli di visione. Le opere mutano al cambiare della luce. Il cambiamento di luce segna il passaggio dalla superficie alla profondità. La visione del buio – la profondità – si avvale delle fluorescenze, viste come il mezzo per evidenziare ciò che normalmente l’occhio fisico non vede. In questa fase il Portale diventa Portale Spirituale, immersione nel mondo che l’artista sente come più vero, più libero e per questo più ricco di possibilità, aldilà dei condizionamenti della vita materiale. Le sue ultime realizzazioni la vedono sperimentarsi nell’incontro fra arte e scienza. La mostra in corso a Bologna fino al 18 settembre – “Cellulacrum, Sacred Inner Landscapes” definisce l’obiettivo della ricerca artistica che indaga il rapporto tra le cellule e la sacralità dell’essere umano. Opere pittoriche che cambiano “stato” a seconda che siano al buio oppure esposte alla luce, installazioni, proiezioni video, sculture e musiche – composte da Paola Fatelli. Opere che sono nate dall’incontro di Elena con Michel Nederlof, un fisico intento a sviluppare la sua ricerca orientata alla microscopia digitale, fondatore di una società di biotecnologia che ha creato prodotti all’avanguardia nel campo della ricerca al microscopio, della scoperta di farmaci e della diagnostica clinica. Opere che non ci si stanca mai di osservare, nei loro vari “stati”, perché ogni volta vi si scorge qualcosa di nuovo, un simbolo, un elemento evocativo, un’informazione. Estrema attenzione viene dedicata alla scelta delle luci e alle condizioni espositive, così da rendere al massimo la loro forza evocativa, suggestiva, simbolica, spirituale. Elena, un’artista giovane ma carica di entusiasmo, aperta al confronto e all’ibridazione con tutto che attorno a lei vibra alla medesima frequenza e con cui entra in risonanza. Un atteggiamento – quello di Elena – che la porta ad essere in continua evoluzione e trasformazione artistica, che la porta a confrontarsi continuamente con altro per andare sempre più ad incontrare la sua anima e a creare risonanza con tutte le anime “sensibili” che colgono il significato profondo dei suoi messaggi, che non sono soltanto artistici, ma veri e propri percorsi spirituali.
Odette Alloati
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