Mercoledì 14 ottobre, alle ore 20, il Teatro Regio di Torino inaugura la nuova Stagione d’Opera 2015-2016 con Aida di Giuseppe Verdi. Gianandrea Noseda, sul podio dell’Orchestra e del Coro del Teatro Regio, affronta l’imponente partitura di Verdi nel celebrato allestimento del regista, Premio Oscar, William Friedkin. Per il terzo anno consecutivo il Teatro torinese
Mercoledì 14 ottobre, alle ore 20, il Teatro Regio di Torino inaugura la nuova Stagione d’Opera 2015-2016 con Aida di Giuseppe Verdi.
Gianandrea Noseda, sul podio dell’Orchestra e del Coro del Teatro Regio, affronta l’imponente partitura di Verdi nel celebrato allestimento del regista, Premio Oscar, William Friedkin.
Per il terzo anno consecutivo il Teatro torinese apre la Stagione con un capolavoro di Verdi, compositore che è diventato il simbolo stesso dell’eccellenza del Regio, riconosciuta ormai a livello mondiale.
Questo allestimento di Aida vuol essere anche un omaggio per la riapertura del Museo Egizio di Torino, nodo culturale strategico all’interno dell’ampia offerta museale torinese.
Anche per la Stagione 2015-2016 Intesa Sanpaolo, Socio Fondatore del Teatro, conferma il proprio impegno con il Regio assicurando la partnership alla produzione inaugurale, l’appuntamento più atteso. Il sostegno di Intesa Sanpaolo al Teatro Regio rientra in un più ampio rapporto di collaborazione che vede la Banca al fianco della Città di Torino, nella realizzazione delle maggiori iniziative culturali.
Gianandrea Noseda, nell’approfondito studio condotto in anni di interpretazioni, afferma: Aida è un’opera sorprendente, nella quale Verdi vuole superare i limiti della tonalità. È anche un’opera intimista e il finale del secondo atto, quello della celebre marcia trionfale, serve a mettere luce, per contrasto, alle pagine più profonde, nascoste e spirituali. È sola Amneris, figlia di Re; è sola Aida, schiava in un paese straniero; persino Radamès, il condottiero, è solo e si lascia scappare un segreto militare. Tutti i protagonisti di quest’opera vivono la loro solitudine. L’Orchestra, dal canto suo, deve dimostrare il proprio carattere: è un personaggio come gli altri, deve dialogare e partecipare all’azione.
Cresciuto nei quartieri malfamati di Chicago, il regista William Friedkin viene subito riconosciuto, negli anni Settanta, come un giovane prodigio della “Nuova Hollywood”. Il successo planetario arriva con “The French Conncection” (Il braccio violento della legge, 1971) vincitore di cinque premi Oscar e tre Golden Globe e con “The Exorcist“ (L’Esorcista, 1973, premiato con due Oscar e quattro Golden Globe). La sua prima regia di un’opera risale al 1999, da allora ha realizzato vari allestimenti che hanno sempre attirato l’attenzione di pubblico e critica. Dice il regista che ha creato quest’allestimento per il Regio nel 2005: Spesso impiego anche due anni per mettere a fuoco una regia, non amo le inutili provocazioni che si scontrano con le idee del compositore. Dal mio punto di vista il carattere più interessante è quello di Amneris, perché in lei convivono emozioni opposte: ama e odia Radamès, personaggio con il quale faccio fatica a identificarmi, poiché veicola un conflitto troppo violento. Appena lo incontriamo sulla scena, il suo desiderio più profondo è condurre il suo popolo in battaglia, ma nel giro di pochi minuti è pronto a lasciar perdere e a tradire la sua gente per amore di una schiava.
In questa produzione Aida sarà Kristin Lewis, soprano originario dell’Arkansas, dotata di timbro sensuale, corposo e limpido, al suo debutto al Regio. La sua prima apparizione come Aida risale al 2006, presso l’Opera del Cairo, da allora Lewis ha fatto del personaggio verdiano la sua interpretazione di riferimento, richiesta in tutti i principali teatri internazionali: dalla Scala alla Wiener Staatsoper, passando per Seoul e Masada.
“Aida“ è un’opera che richiede un’attenta scelta dei protagonisti per rendere al meglio quel particolare equilibrio timbrico che Verdi aveva pensato. A tal proposito l’Amneris di questa produzione sarà Anita Rachvelishvili, ruolo che segna il ritorno al Regio della giovane mezzosoprano georgiana dopo l’indimenticabile Carmen del 2012. L’immensa quantità di suono e di armonici che Rachvelishvili possiede darà nuova luce al difficile ruolo creato da Verdi, di gran peso vocale e drammaturgico. Radamès sarà interpretato dal tenore Marco Berti, che il pubblico del Regio ha avuto la possibilità di ascoltare in diversi ruoli a lui congeniali: Don José, Pollione, Cavaradossi. Il suo timbro luminoso e duttile è perfetto per la parte impervia e complessa dell’eroico condottiero, un ruolo per il quale Verdi scrisse passi di grande finezza espressiva.
Amonasro sarà Mark S. Doss, basso-baritono capace di scolpire ogni sillaba del dettato verdiano con una potenza e una musicalità degne della migliore scuola italiana. Vincitore di un Grammy Award, Doss vanta un particolare legame con il Regio, teatro nel quale ha interpretato capolavori di Bizet, Wagner e Zemlinsky.
Durante le dieci recite si alternano, ai protagonisti già citati, nei giorni 15, 17, 21 e 23 ottobre: Anna Pirozzi (Aida), Anna Maria Chiuri (Amneris, parte interpretata da Ekaterina Gubanova nella recita del 16 ottobre), Riccardo Massi (Radamès), e Dimitri Platanias (Amonasro) artisti dall’avviata carriera internazionale che proporranno un’Aida del pari intensa e drammatica. Completano il cast: il basso Giacomo Prestia (Ramfis), il basso In-Sung Sim (Il re) e il soprano Kate Fruchterman (una sacerdotessa). Scene e costumi di questo fastoso allestimento sono di Carlo Diappi, le coreografie di Marc Ribaud, riprese da Anna Maria Bruzzese, le luci di Andrea Anfossi e le sagome animate di Michael Curry.
Il Coro del Teatro Regio, impegnato in importanti passi nell’opera, è istruito da Claudio Fenoglio.
Aida, terz’ultima opera di Verdi, andò in scena per la prima volta nel 1871, al Teatro dell’Opera del Cairo, e da allora divenne uno dei titoli del compositore più rappresentati in assoluto. Ricreando un Egitto colorato con festosi balli, marce trionfali, cori e inni, secondo l’esotismo imperante di fine Ottocento, Verdi riuscì a scolpire un dramma dalle forti passioni, nel quale la ragion di stato, la guerra e i complessi rapporti famigliari fanno da corollario alla tragica fine della coppia protagonista.
Anche per l’intera Stagione 2015-2016 è stato confermato l’accordo tra il Teatro Regio e Rai-Radio3 per la trasmissione in diretta di tutte le prime: Aida si potrà dunque ascoltare anche via radio il 14 ottobre alle ore 20. Memo, l’agenda culturale in onda su Rai5, dedicherà un servizio alla nostra produzione.
Questa Aida sarà, oltretutto, il primo contributo del teatro torinese al progetto europeo The Opera Platform, la prima piattaforma web gratuita interamente dedicata all’opera di cui il Regio è l’unico teatro italiano. Aida sarà visibile in streaming per sei mesi a partire dal 24 Ottobre, offrendo così la splendida opportunità a un pubblico potenzialmente infinito di apprezzare un’importante produzione.
Inoltre, Unitel, uno dei più importanti produttori e distributori di musica classica, manderà in onda Aida su Unitel Classica, il network che vanta oltre 30 canali nel mondo e negli oltre 3.000 cinema del circuito Rising alternative. Con la Stagione 2015-2016 torneranno le Pillole di Passione di Paola Giunti visibili sul sito del Regio e sul canale YouTube). Dal backstage del teatro si scopriranno divertenti curiosità sugli interpreti e sull’allestimento di tutte le opere della Stagione.
A partire da Aida entrerà in vigore la nuova suddivisione della sala del Teatro Regio in sei nuovi settori, invece che nei consueti tre.
Tutti gli ingredienti per un inizio di stagione veramente impressionante…
Redazione di ArtInMovimento Magazine
[Fonte delle immagini: teatroregio.torino.it – credits Ramella&Giannese]
Leave a Comment
Your email address will not be published. Required fields are marked with *