Venerdì 21 giugno scorso La Traviata di Giuseppe Verdi ha inaugurato l’Arena di Verona Opera Festival 2019 e domani la seconda recita: la nuova produzione dell’opera più conosciuta e amata al mondo porta la firma del grande Franco Zeffirelli per regia e scene, di Maurizio Millenotti per i costumi e dell’étoile Giuseppe Picone per le coreografie.
Venerdì 21 giugno scorso La Traviata di Giuseppe Verdi ha inaugurato l’Arena di Verona Opera Festival 2019 e domani la seconda recita: la nuova produzione dell’opera più conosciuta e amata al mondo porta la firma del grande Franco Zeffirelli per regia e scene, di Maurizio Millenotti per i costumi e dell’étoile Giuseppe Picone per le coreografie. L’allestimento kolossal è tra i più ambiziosi mai realizzati dai laboratori veronesi e corona il sogno del maestro fiorentino dopo 60 anni di lavoro sul capolavoro verdiano.
Franco Zeffirelli conosceva La Traviata da sempre e forse meglio di chiunque. Il suo battesimo con l’opera per antonomasia avvenne nel 1958 a Dallas nientemeno che con Maria Callas nei panni di Violetta Valéry: ora come allora l’intuizione geniale del Maestro fiorentino è quella di far ruotare sin dall’inizio la drammaturgia intorno alla protagonista, una donna mostrata in tutta la sua fragilità sul letto di morte (con la malattia ben descritta dalla musica di Verdi). Poi Violetta si rianima e come per magia torna in quella festa dove tra luci, colori, brindisi ha incontrato Alfredo per la prima volta e il pubblico vede tutta la storia con gli occhi di lei, appassionandosi, innamorandosi, piangendo con lei fino al catartico finale, grandioso eppure così umano. Da allora Zeffirelli ha sviluppato la propria idea dell’opera in altre occasioni con i più importanti interpreti del Novecento ma mai a Verona, dove va in scena la sua lettura definitiva a coronamento di un progetto lungamente ponderato e desiderato sin dal 2008, frutto di oltre un anno di lavoro condotto coi più fidati collaboratori ed assistenti per l’Arena. Il grande maestro fiorentino, i cui precedenti allestimenti fanno tuttora parte del repertorio areniano, è già stato il “creatore di sogni” per eccellenza in Arena dal 1995 con Carmen, Il Trovatore, Aida, Madama Butterfly, Turandot e Don Giovanni, portando una dimensione spettacolare cinematografica nel Teatro così come ha arricchito il Cinema dell’intensità teatrale attraverso amore ed esperienza lunga e gloriosa nella prosa e nell’opera.
Una scena ambiziosa svela su più livelli una grandissima “scatola scenica”, celata e mostrata al pubblico dai movimenti di un colossale sipario, inedita soluzione per gli spazi dell’anfiteatro, che mette alla prova le abilità dei Tecnici dell’Arena di Verona. I costumi per questa produzione sono di uno storico collaboratore, il pluripremiato Maurizio Millenotti, vincitore più volte del David di Donatello e candidato all’Oscar per Amleto e Otello, entrambe immortali pellicole zeffirelliane. Le luci sono create dall’areniano Paolo Mazzon e le coreografie da Giuseppe Picone, étoile internazionale e direttore del Corpo di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli nonché popolare volto televisivo, che torna in Arena eccezionalmente anche come primo ballerino per quattro recite. Inoltre, per il trucco della nuova Traviata, il team creativo si avvale dell’importante collaborazione di Michele Magnani, Global Senior Artist di MAC Cosmetics, che ha disegnato il make-up dei personaggi principali.
Infatti a dare vita alla protagonista Violetta Valéry è un quartetto di grandi voci e grandi presenze sceniche, assolutamente necessarie per un palco che, meglio di ogni altro, sa esaltare la nuova generazione di interpreti dell’Opera, così attenta alla recitazione e vicina all’immaginario cinematografico: il soprano polacco Aleksandra Kurzak, finissima musicista oltre che cantante richiestissima dai migliori teatri del mondo; l’americana Lisette Oropesa, vera star dell’ultimo festival rossiniano di Pesaro; la croata Lana Kos, molto legata al palco areniano dove debuttò nel 2011 con La Traviata di Hugo de Ana, e la russa Irina Lungu, più volte applaudita dal pubblico veronese.
Protagonisti de La Traviata sono interpreti affermati in tutto il mondo, tra attesi debutti e ritorni straordinari: come Alfredo fanno il loro esordio all’Arena di Verona Pavel Petrov, quindi Raffaele Abete e infine Stephen Costello. Come Germont padre eccezionalmente torna per le prime recite Leo Nucci, cui si avvicendano altre tre giovani e autorevolissime voci verdiane: Simone Piazzola, Amartuvshin Enkhbat e Badral Chuluunbaatar. Inoltre, per la sola recita del 1 agosto, accanto a Lisette Oropesa, calcano il palcoscenico areniano Vittorio Grigolo e per la prima volta come Giorgio Germont Plácido Domingo, nella settimana in cui festeggia i 50 anni dal debutto in Arena e in Italia, nonché il primo storico incontro proprio con Franco Zeffirelli, avvenuto alla Scala nel 1969.
Comprimari di lusso sono impegnati in tutti i ruoli, come la Flora di Alessandra Volpe e Clarissa Leonardi, il Gastone di Carlo Bosi e Marcello Nardis, il Barone Douphol di Gianfranco Montresor e Nicolò Ceriani, l’Annina di Daniela Mazzucato, il fido Giuseppe di Max René Cosotti. Completano il cast Daniel Giulianini e Dario Giorgelè come Marchese d’Obigny, Romano Dal Zovo e Alessandro Spina come Dottor Grenvil, Stefano Rinaldi Miliani nel doppio ruolo di Domestico e Commissionario. Prime ballerine ospiti ad animare le sontuose feste parigine sono Petra Conti ed Eleana Andreoudi, circondate dal Ballo dell’Arena di Verona coordinato da Gaetano Petrosino.
Daniel Oren, Direttore Musicale del Festival 2019, guida l’Orchestra dell’Arena di Verona e il Coro istruito da Vito Lombardi. Con lui si alternano sul podio il maestro veronese Andrea Battistoni per due recite (11 e 19 luglio) e Marco Armiliato per la serata speciale del 1 agosto.
Le altre recite saranno, appunto, domani, 28 giugno, alle ore 21.00, l’11, il 19, il 25 luglio alle ore 21.00; l’1, l’8, il 17, il 22, il 30 agosto alle ore 20.45; e il 5 settembre alle ore 20.45.
Una versione de La traviata a 5 stelle, un omaggio degli artisti, della direzione e di tutte le maestranze del Festival al grande Franco Zeffirelli a pochi giorni dalla scomparsa.
Redazione di ArtInMovimento Magazine
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