Il 18 giugno, sedici minuti di applausi e ovazioni, un sold out pazzesco per un pubblico diversificato (anziani, giovani, donne in abiti di seta o coppie in scarpe da jogging), la star palermitana Desirée Rancatore in lacrime per la commozione, una fila di trecento persone fuori dal teatro, sotto la pioggia, per chiedere l’autografo ai
Il 18 giugno, sedici minuti di applausi e ovazioni, un sold out pazzesco per un pubblico diversificato (anziani, giovani, donne in abiti di seta o coppie in scarpe da jogging), la star palermitana Desirée Rancatore in lacrime per la commozione, una fila di trecento persone fuori dal teatro, sotto la pioggia, per chiedere l’autografo ai protagonisti. Questa la sintesi de La Traviata del Teatro Massimo di Palermo al Tokyo Bunka Kaikan, il più importante del Giappone, molto sensibile al melodramma, considerato l’espressione migliore dell’Italian style, terza tappa di una tournée che ha toccato nei giorni scorsi le città di Hamamatsu e di Nagoya. Grande successo per La traviata diretta da Mario Pontiggia, con le scene in stile Liberty di Francesco Zito e le luci di Bruno Ciulli, col grande Leo Nucci nei panni di Giorgio Germont, alla presenza del neo-ambasciatore italiano in Giappone Giorgio Starace.
Una grande affermazione per la città di Palermo e per l’Italia, una rappresentazione di grandissimo gusto, con voci, scene e costumi straordinari, afferma l’ambasciatore Starace.
Siamo riusciti a strappare una dichiarazione al soprano Rancatore: Ancora non mi è passata l’enorme emozione che mi ha presa alla fine della recita qui a Tokyo. Conosco il loro calore e la loro passione per l’opera, sono passati dieci anni dalla mia prima volta in questo Paese, conosco la loro stima nei miei confronti ma stavolta mi hanno proprio fatto commuovere, fino alle lacrime… Penso sempre alla mia amica Ambra, come una sorella per me, morta a 31 anni per un brutto tumore e quando canto il III atto rivedo sempre lei che mi dice “ho tante cose da fare ancora…”: ecco perché da Addio del passato, mentre canto, piango fino alla fine. E alla fine se il pubblico in cambio mi da questo amore, beh, non riesco a trattenermi e mi lascio andare completamente. Grazie, Giappone adorato. E son qui con il teatro di casa mia, il MIO TEATRO, che fa parte della mia storia con da bambina e poi come artista. Ci canto dal 1998 e da allora abbiamo avuto grandi trionfi sia in patria che fuori. E questa avventura in Giappone mi ha riempita di orgoglio per essere porta bandiera della mia città, la parte bella, la parte pulita!
E siamo orgogliosi di questa grande dimostrazione di cura, grazia, eleganza e soprattutto grande arte.
Annunziato Gentiluomo
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