Fa piacere rivedere un teatro calabrese, in questo caso il nobile Rendano di Cosenza, tutto esaurito in un momento di ripartenza dopo la crisi pandemica, per la realizzazione di Traviata di spessore sabato 11 dicembre 2021. Anzitutto, perciò, un plauso agli organizzatori, l’Associazione culturale Polimnia insieme al Comune di Cosenza. Veniamo al cast. Una Violetta
Fa piacere rivedere un teatro calabrese, in questo caso il nobile Rendano di Cosenza, tutto esaurito in un momento di ripartenza dopo la crisi pandemica, per la realizzazione di Traviata di spessore sabato 11 dicembre 2021. Anzitutto, perciò, un plauso agli organizzatori, l’Associazione culturale Polimnia insieme al Comune di Cosenza. Veniamo al cast. Una Violetta intensa e raffinata è emersa dalla voce del soprano reggino Marily Santoro, che ha saputo coniugare il concetto del sagrifizio d’amore con le impervie difficoltà vocali del ruolo, risolte con quella semplicità pensata e maturata che è propria dei grandi. Il tenore napoletano Enrico Terrone è dotato di voce argentina, che ha messo al servizio delle esigenze sceniche e drammaturgiche, evidenziando un Alfredo lacerato dal conflitto tra amore e dovere. Un Germont spettacolare è emerso dalla voce calda e densa di armonici di Raffaele Facciolà, baritono di doti importanti. Bravi tutti gli altri personaggi, dalla Annina impeccabile ed espressiva di Francesca Canale al Barone Douphol elegante di Angelo Parisi, e così via via il resto del cast (Greta Carlino, Emanuele Campilongo, Alessandro Skanderbeg, Alessandro Calamai, Michele Bruno e Giuseppe Taverriti). Il Direttore d’orchestra, Alessandro Tirotta, ha condotto una partitura non scontata con piglio, rigore e competenza, riuscendo ad alternare un gesto più morbido ad uno più teso a seconda delle esigenze musicali e sceniche. L’Orchestra del Teatro Cilea di Reggio Calabria è una realtà consolidata del panorama musicale calabrese, e meriterebbe senza dubbio una stabilità che gratificherebbe i professori d’orchestra dell’impegno e dello zelo sempre dimostrati; anche stasera ha prodotto un’interpretazione vigorosa e appassionata. Un plauso caloroso anche al solido e scenicamente brillante Coro Cilea. La lettura del regista Vincenzo Grisostomi Travaglini a prima vista potrebbe esser apparsa come eccessivamente accennata, a tratti minimalista; ma ad uno sguardo più profondo sono emerse idee che hanno valorizzato in maniera particolare l’espressività della recitazione piuttosto che tendere a effetti fini a sé stessi.
Andrea Francesco Calabrese
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