Mal di testa, difficoltà a respirare, bruciore oculare, nausea, affaticamento, l’astenia, incapacità di concentrazione sono alcuni dei disturbi multipli alla base di una condizione psico-fisica caratterizzata dal disagio legato alla permanenza in ambienti chiusi, siano essi luoghi di lavoro o abitazioni. In generale temperatura e umidità dell’aria influenzano la percezione della qualità dell’aria interna, favorendo
Mal di testa, difficoltà a respirare, bruciore oculare, nausea, affaticamento, l’astenia, incapacità di concentrazione sono alcuni dei disturbi multipli alla base di una condizione psico-fisica caratterizzata dal disagio legato alla permanenza in ambienti chiusi, siano essi luoghi di lavoro o abitazioni. In generale temperatura e umidità dell’aria influenzano la percezione della qualità dell’aria interna, favorendo l’insorgenza di questi sintomi. La sindrome da edificio malato è una conseguenza dell’architettura contemporanea. Dall’America ci pervengono dati significativi, dal National Institute of Occupational Safety and Health (NIOSH) che attraverso studi recenti ha rilevato che il 50% dei problemi di salute degli impiegati americani è dovuto proprio alla Sindrome dell’Edificio Malato. Tale problema è all’origine del ben 50% delle assenze dal posto di lavoro. L’uso di prodotti chimici, associato alla scarsa ventilazione e alla ridotta traspirabilità dei materiali messi in opera, le condizioni di illuminazione, l’umidità dell’aria, il ricambio della ventilazione fanno sì che la casa o l’ufficio siano una trappola per il benessere e la salute. Infatti, i materiali da costruzione moderni contengono alcune sostanze chimiche che possono essere alla base dei sintomi di allergia respiratoria. Come se non bastasse, anche le nuove tecnologie introdotte per ottimizzare i consumi di energia intrappolano gli allergeni e riducono l’aerazione aumentando l’umidità. Questi fattori, è ben noto, favoriscono la crescita di acari e muffe. Importante è, quindi, aprire le finestre per far areare gli ambienti. Gli allergeni tendono a depositarsi insidiosamente sulle superfici di casa, soprattutto quelle più difficili da raggiungere. Le case di oggi hanno in bella mostra elettrodomestici, computer, televisori di enormi dimensioni. Il rischio di inalare una significativa dose di allergeni non sembra quindi basso. La diffusione delle nuove tecnologie wire-less che consentono di abolire cavi e collegamenti nascosti dietro i mobili e negli angoli dei pavimenti non bastano per risolvere il problema. Peraltro i soggetti esposti continuamente ad allergeni degli acari, anche se in dosi ridotte, vanno comunque incontro a insidiose ripercussioni nocive sul lungo termine. È quindi fondamentale agire in maniera efficace per ridurre il contatto con la polvere e gli allergeni, pulendo, ad esempio, con panni e piumini antistatici non solo mensole e pavimenti, ma anche i dispositivi tecnologici che popolano le nostre case.
Miriam Lacopo
[Fonte dell’immagine: benessere.guidone.it, www.accademiatelematica.it e http://www.tutorcasa.it/wp-content/uploads/old_site/casa%20salubre.jpg]
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