Nell’elegante Camera delle Guardie di Palazzo Madama a Torino sarà ospitata, fino al 3 giugno, la “Santa Caterina” di Artemisia Gentileschi, prestata dagli Uffizi. La Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto dipinta da Artemisia intorno al 1620 durante il suo soggiorno a Firenze, è raffigurata da una donna di nobile lignaggio che indossa una corona incastonata di gemme
Nell’elegante Camera delle Guardie di Palazzo Madama a Torino sarà ospitata, fino al 3 giugno, la “Santa Caterina” di Artemisia Gentileschi, prestata dagli Uffizi.
La Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto dipinta da Artemisia intorno al 1620 durante il suo soggiorno a Firenze, è raffigurata da una donna di nobile lignaggio che indossa una corona incastonata di gemme preziose e un abito principesco. Nella mano destra regge la palma del martirio mentre la sinistra è poggiata sulla ruota dentata simbolo del supplizio al quale fu sottoposta, secondo la leggenda, intorno al 305 d.c. dall’allora imperatore di Alessandria, per aver rifiutato di abbandonare la fede in Cristo.
Artemisia Gentileschi (Roma 1597-Napoli 1652), pittrice caravaggesca dal temperamento forte e drammatico, figlia del celebre Orazio Gentileschi, inizia la sua formazione artistica nei primi anni del Seicento nella bottega romana del padre, frequentata da numerosi artisti in un periodo segnato da un grande fervore di rinascita artistica e culturale. Nel 1614 dopo il processo per lo stupro subito dal pittore Agostino Tassi, collaboratore del padre, è costretta a lasciare Roma per stabilirsi a Firenze dove opera come artista autonoma e riconosciuta. Si specializza in soggetti femminili che dipinge con vigore e realismo forse nell’intento di denunciare e riscattare la violenza subita.
Silvia Lanzoni
Leave a Comment
Your email address will not be published. Required fields are marked with *