Il 144° Derby della Capitale regala goals ed emozioni anche se spesso molto lenta, i pochi tifosi presenti all’Olimpico hanno comunque assistito ad una discreta partita. La Lazio e i suoi tifosi vivono la vigilia con ansia e preoccupazione: l’unico obiettivo reale che rimane ai Biancocelesti è riportare la vittoria a Formello. La Roma, invece, è
Il 144° Derby della Capitale regala goals ed emozioni anche se spesso molto lenta, i pochi tifosi presenti all’Olimpico hanno comunque assistito ad una discreta partita.
La Lazio e i suoi tifosi vivono la vigilia con ansia e preoccupazione: l’unico obiettivo reale che rimane ai Biancocelesti è riportare la vittoria a Formello.
La Roma, invece, è straordinariamente tranquilla, l’ambiente attorno è quanto mai sereno e fiducioso, il momento di crisi degli avversari carica la squadra, che non perde un derby da quella finale di Coppa Italia del 2013.
Pioli deve far fronte a numerose assenze e decide di lasciare in panchina Mauri, preferendogli il tridente Candreva-Matri-Felipe Anderson.
Spalletti, invece, opta per il “tridente leggero”, lasciando in panchina Dzeko insieme a Totti e De Rossi (per i quali potrebbe essere l’ultimo derby).
Partita sempre in mano alla Roma per tutta la prima frazione di gioco, la Lazio non è mai pericolosa e i Giallorossi passano al 15′ grazie ad un bellissimo colpo di testa del “Faraone” El Shaarawi su cross di Digne. Più volte vicino al raddoppio la Roma, ma la poca cattiveria non porta al goal che sarebbe stato meritato e il primo tempo si chiude sull’1-0 romanista.
La ripresa non vede alcun cambiamento, è ancora la Roma a far la partita e Spalletti decide che è ora di chiuderla, facendo entrare Dzeko per El Shaarawi. Sostituzione azzeccata, perché l’ariete bosniaco si avventa sul tiro di Perotti respinto dal palo e segna subito il 2-0.
Pioli manda in campo Klose e Keita Balde per Matri e Candreva e la Lazio si scuote, la Roma si abbassa pericolosamente concedendo azioni e occasioni agli avversari, il tifo laziale se ne rende conto e riprende a intonare cori accompagnando la squadra al gol di Parolo, ad un quarto d’ora dal termine, con un tap-in a portiere battuto.
La schiaffone sveglia i Giallorossi dopo 10′ di black-out totale, l’ingresso di Zukanovic sistema meglio la squadra e all’83’ arriva il 3-1: Pjanic scodella un gran calcio d’angolo in area, Hoedt anticipa Keita ma la palla arriva al limite dell’area a Florenzi, che si coordina e calcia un diagonale al volo rasoterra che non lascia scampo a Marchetti.
I Biancocelesti lasciano mentalmente il campo e pochi minuti dopo Perotti recupera un pallone sulla trequarti avversaria e fa quel che vuole, arrivando nei pressi dell’area di rigore da dove segna con uno splendido sinistro a giro sul secondo palo, per il definitivo 4-1.
C’è ancora tempo per un brutto fallo di Hoedt su Florenzi, che costa una meritata espulsione all’olandese: intervento pericoloso che ha rischiato di fare seriamente male all’esterno Giallorosso.
Terzo posto sempre più saldo per i ragazzi di Spalletti, e si avvicina anche il secondo vista la sconfitta del Napoli.
Per i Biancocelesti crisi sempre più nera ed Europa ogni partita più lontana, il presidente Lotito impone il ritiro fino alla prossima partita ed esonera il tecnico Pioli.
Gabriele La Spina
[Fonte delle immagini: asroma.com]
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