Terra Madre Salone del Gusto 2016 sarà un’edizione particolare come vi abbiamo già anticipato in occasione della presentazione ufficiale tenutasi al Valentino. Ricorrono infatti i vent’anni dall’inizio di questo progetto. Vent’anni di sfide nell’edizione più ambiziosa di sempre. Carlo Petrini è stato a Milano a presentare l’evento del prossimo mese di settembre: “Terra Madre Salone del Gusto
Terra Madre Salone del Gusto 2016 sarà un’edizione particolare come vi abbiamo già anticipato in occasione della presentazione ufficiale tenutasi al Valentino. Ricorrono infatti i vent’anni dall’inizio di questo progetto. Vent’anni di sfide nell’edizione più ambiziosa di sempre.
Carlo Petrini è stato a Milano a presentare l’evento del prossimo mese di settembre: “Terra Madre Salone del Gusto sarà una grande occasione per far passare un concetto di cui dobbiamo essere ben coscienti: la qualità del cibo è un diritto di tutti” ha ribadito ancora una volta il presidente di Slow Food, soffermandosi sul messaggio politico di una kermesse.
“Voler bene alla terra, il tema della prossima edizione dell’evento, richiama l’esigenza di assumere ognuno in prima persona, nella quotidianità, il compito di prendersi cura della nostra casa comune” ha spiegato Petrini, per il quale “ciascuno di noi può farlo scegliendo il proprio cibo, assumendo consapevolezza di quanto l’alimentazione incida sulla qualità della vita, sull’ambiente, sulla società. Abbiamo tutti diritto a un cibo buono, pulito e giusto, ma abbiamo anche il dovere di adoperarci per esercitare questo diritto“.
La riaffermazione di questo diritto, per il presidente di Slow Food Italia Gaetano Pascale, non può che passare attraverso il principale appuntamento dell’associazione: “Terra Madre Salone del Gusto storicamente costituisce il momento in cui Slow Food presenta il proprio lavoro di tutti i giorni. Portiamo alla ribalta, a contatto col grande pubblico, tutti i progetti su cui siamo impegnati: le attività sul fronte dell’educazione, le iniziative per la salvaguardia della biodiversità, le collaborazioni con soggetti istituzionali, associativi e imprenditoriali. E vogliamo farlo con un linguaggio semplice e coinvolgente. Perché lo scopo principale è sensibilizzare il maggior numero di persone sulle tematiche legate al cibo, alla produzione e alla distribuzione, sui coinvolgimenti sociali, economici e sulla salute di cui esso è portatore“.
Dal desiderio di ampliare il più possibile il pubblico destinatario di queste riflessioni è nata l’idea di cambiare il format della manifestazione, trasformandolo in un evento diffuso in più parti della città, scegliendo luoghi nevralgici e significativi. A testimonianza di ciò anche il piccolo cambiamento di nome della manifestazione, con Terra Madre che passa in primo piano, come a volerci indicare la rotta. “Uscire allo scoperto”, entrare nel tessuto sociale, aprirsi a nuove platee, nuovi linguaggi, nuove sensibilità mai toccate in precedenza, sperimentare collaborazioni, instaurare un dialogo con il mondo dell’arte, della letteratura, del cinema, nell’ambito di un programma più creativo e partecipato che mai.
Spiega ancora Petrini: “L’obiettivo è proporre la cultura del cibo a 360 gradi, non solo nella visione della gastronomia classica. Per questo andremo a interagire, a partire da questa edizione e negli anni a venire, con quante più realtà possibili, incluse le periferie e quanti operano nel sociale: soggetti e luoghi sempre più oggetto di attenzione all’interno del perimetro di riflessione e azione di Slow Food“.
In un incontro tenutosi la scorsa settimana fa presso l’Aula Magna dell’Università di Torino, Petrini ha ancora sottolineato la portata del legame con il Capoluogo piemontese, che rappresenterà simbolicamente tutte le realtà urbane del mondo. Queste le sue parole: “Sappiamo che stiamo realizzando qualcosa che rimarrà nell’immaginario della nostra Torino per molto tempo. Se sapremo portare la cultura alimentare dentro il tessuto cittadino sarà un esito culturalmente e politicamente importante per tutti dal centro alle periferie. Il diritto al cibo deve essere trasversale, non venire riconosciuto solo a chi ha più soldi“.
Terra Madre Salone del Gusto 2016 è dedicato soprattutto a chi incontra per la prima volta la filosofia di Slow Food, che gli organizzatori immaginano accompagnati da coloro che invece conoscono già la manifestazione e l’associazione, in un percorso di conoscenza e scoperta che possa essere il più possibile ampio e variegato.
Dal 1996 ad oggi è passata molta acqua sotto i ponti. Allora il cibo non aveva spazio nella comunicazione, ora le cose sono totalmente cambiate: il primo Festival del Giornalismo Alimentare, tenutosi non a caso a Torino, del quale vi abbiamo parlato anche noi, ne è la testimonianza. Slow Food, anche attraverso la sua vetrina torinese biennale, ha certamente contribuito in tal senso, propiziando la nascita di una rete attiva ormai in tutto il mondo: “La realtà degli orti scolastici di Slow Food“, ricorda Petrini, “conta ormai su migliaia di esperienze. In Africa gli orti sono più di 3mila, ma impegnano già 50mila persone. Ci sono orti scolastici che sfamano più di mille bambini ogni giorno. Sono una goccia d’acqua nel problema africano, però esistono. Questo è ciò che la rete di Terra Madre vuole favorire“.
Tuttavia, a livello globale, le sfide sono ancora tutt’altro che vinte. Sono mutate le condizioni e nella scelta di grande cambiamento che caratterizza l’edizione 2016 di Terra Madre Salone del Gusto vi è anche il desiderio di adeguarsi a un contesto mutato e ancor più mutevole, per trovare nuovo slancio e nuove forze da mettere in campo nel perseguimento degli obiettivi che ci si pone.
Slow Food crede ancora che la battaglia più importante per il nostro futuro si giochi sul cibo, sull’ambiente, sulla biodiversità, ovvero sulla relazione dell’uomo con la terra. I legami sociali, la libertà di scelte consapevoli, la difesa dei beni comuni, sono ciò che tutti e in ogni parte del mondo possiamo mettere in campo. Anche per questo il popolo di Terra Madre è chiamato a Torino e invitato a uscire allo scoperto, a partecipare con la cittadinanza tutta la propria idea di mondo e il proprio impegno per realizzarla.
Il programma completo è disponibile sul sito www.salonedelgusto.com
Carlo Petrini ha inoltre ricevuto la nomina ad “Ambasciatore Speciale della FAO”. Il Direttore Generale della FAO José Graziano da Silva ha lodato il contributo di Petrini nell’ accrescere la consapevolezza dell’opinione pubblica europea sull’importanza di migliorare l’agricoltura e di assicurare catene di approvvigionamento sostenibili. Un giusto riconoscimento all’operato di Petrini in prima persona e a alla grande organizzazione di Slow Food e Terra Madre.
Redazione ArtInMovimento Magazine
[Fonti delle immagini: slowfood.it]
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