Se il monologo è la prova d’attrice -o d’attore- per eccellenza, quando l’autore è Stefano Benni, la prova diventa ancor più ardua da superare. Mercoledì sera a Torino, Ambra Angiolini con “La misteriosa scomparsa di W“, ha lasciato il palco del Teatro Colosseo tra una vera e propria ovazione di pubblico. Gli anni di prove,
Se il monologo è la prova d’attrice -o d’attore- per eccellenza, quando l’autore è Stefano Benni, la prova diventa ancor più ardua da superare. Mercoledì sera a Torino, Ambra Angiolini con “La misteriosa scomparsa di W“, ha lasciato il palco del Teatro Colosseo tra una vera e propria ovazione di pubblico.
Gli anni di prove, lo sporcarsi le mani con un personaggio complesso e le numerose date nei piccoli teatri di provincia hanno portato l’attrice ad un’interpretazione di altissimo livello tecnico, i movimenti sulla scena sono sicuri, di grande esperienza, la voce e il registro timbrico si sono fatti, negli anni, più gravi e intensi. Una “W” un po’ meno fumettistica e più donna vera, con le sue debolezze e le sue follie. La regia di Giorgio Gallione e la scenografia fredda e asettica di Guido Fiorato richiedono ad Ambra uno sforzo superiore, ha l’obbligo di farci interpretare quell’ambientazione quasi futuristica talvolta in maniera candida, altre in maniera artificiale e stridente.
La struttura narrativa è senz’altro quella del racconto delle nevrosi, con continui riferimenti a questioni etico-politiche: la protagonista è un essere in bilico tra psicosi, depressioni e brevi stati di lucidità, proprio perché continuamente alla ricerca del proprio io, come una “V” cerca la sua metà per diventare “W”. La ricerca passa per l’analisi strutturale della sua relazione amorosa con Wilfredo, per l’amica di scuola Wilma ritrovata dopo anni, attraverso il ricordo di un nonno anarchico o tramite la dolorosa dicotomia tra vecchio e nuovo, ricchezza e povertà. L’unità di misura è la spettacolarizzazione tanto cara alla Tv, non ci si sofferma troppo sui pensieri ma si prosegue in una bulimia verbale che l’attrice interpreta in maniera impeccabile.
Questa ennesima prova conferma l’eccezionale bravura di Ambra Angiolini quale attrice di primo livello. Non più una rivelazione, ma talento puro.
Mirko Ghiani
[Immagini di Mirko Ghiani e archivolto.it]
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