Incontro Nicola Cafagna in occasione di un’amichevole a Beinasco fra Bussola Volley e Volley Doc Asti. Sono molto curiosa di cominciare questo, incontro/intervista/racconto perché con Nicola ho avuto occasione di scambiare poche parole non più di una settimana prima ed è rimasta a farmi compagnia la piacevole sensazione di aver incontrato un futuro amico. Sorridente
Incontro Nicola Cafagna in occasione di un’amichevole a Beinasco fra Bussola Volley e Volley Doc Asti.
Sono molto curiosa di cominciare questo, incontro/intervista/racconto perché con Nicola ho avuto occasione di scambiare poche parole non più di una settimana prima ed è rimasta a farmi compagnia la piacevole sensazione di aver incontrato un futuro amico. Sorridente e pacato, Nicola ha modi gentili, posati e una garbatezza rara, sia nel ponderare i toni, sia nel scegliere le parole: parco di sorrisi, quando ne concede uno, assume l’aspetto di quei ragazzini intelligenti e vispi, cui sono state insegnate, con successo, le buone maniere.
Nicola Cafagna è il presidente dell’associazione “Arrivederci Luca”, la onlus che ha contribuito a fondare insieme a sua moglie Roberta e sua figlia Laura, dopo aver perso il figlio Luca, per costruire intorno al suo ricordo, segnare un solco che fosse inizio, percorso, aiuto per ragazzi cui è capitato di nascere in paesi in difficoltà. E in ogni frase di Nicola emerge la costruzione di un pensiero positivo che non può far altro che trasformarsi in azione reale, solida, valida, a cominciare dal concetto di volontariato.
Nicola è un volontario. Sì, nella vita fa altro, ama definirsi un operaio, mi rassicura di non essere un ingegnere, titolo che, chissà perché qualcuno ha pensato che dovesse possedere, sciocca convinzione di menti insipide che, dietro alla capacità di fare bene, credono ci debba essere per forza un titolo di studio altisonante (su alcuni biglietti da visita dovrebbero scrivere “grande uomo”, “donna speciale”, altro che ingegnere, ndr).
Dicevo, Nicola è un volontario, lo fa per la sua associazione per la quale svolge ogni tipo di mansione da quando, in seguito all’incontro con don Henry Bakishimira, salesiano, originario del Burundi, ha deciso di costruire il progetto per risolvere le difficoltà del Collège Communal di Butezi, nel Burundi occidentale. Dal 2008 con lavoro indefesso, la scuola ha potuto dotarsi di banchi e sgabelli per quattro aule, scaffali e quanto di necessario vi sia per studiare, oltre al necessario ripristino della funzionalità dei servizi igienici, da tempo impraticabili.
Mentre Nicola mi racconta della sua esperienza e del suo impegno, è inevitabile riportare l’attenzione al recente massacro delle tre suore proprio in Burundi, ma lui non ci sta. Con una fermezza disarmante confessa tutto il suo disappunto per un certo tipo di informazione, ma forse anche di atteggiamento, volto ad accendere una luce su certe aree quando il volontario viene rapito, ucciso, e a non valorizzare la figura del volontario stesso quando in vita si prodiga. Così si alimenta solo la paura e mai il senso positivo dell’agire, dell’esserci per gli altri.
In questo periodo Nicola, fra le altre mille cose, sta promuovendo un evento a teatro, “La leggenda del pallavolista volante”, pièce teatrale scritta e interpretata da Andrea Zorzi con Beatrice Visibelli, per la regia di Nicola Zavagli. Il 19 ottobre al Teatro della Concordia di Venaria Reale (TO) lo spettacolo andrà in scena per la sua prima data piemontese, grazie al lavoro di Nicola e dell’Associazione.
Sul palco la vita di “Zorro” Zorzi, in un continuo intrecciarsi e sovrapporsi di fasi della vita del campione, in campo e fuori, con la storia e il costume del nostro paese, dalla campagna veneta degli anni settanta fino ai giorni nostri.
Al termine dello spettacolo Andrea Zorzi condurrà un talk show a cui parteciperanno uomini e donne di sport, tra cui Mauro Berruto, allenatore della Nazionale maschile di volley.
Lo sport anche in questo caso è il collante giusto: lo spettacolo di domenica, come il torneo “Luca Cafagna” che l’associazione organizza ogni anno e raccoglie squadre U14 sia del basket, sia della pallavolo, è finalizzato alla raccolta di fondi per il progetto del Lycee “Luca CAFAGNA” di Butezi.
Elena Miglietti
[Fonte Foto: arrivedercilucaonlus.org]
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