Sfida importante quella di ieri sera all’Olimpico di Roma, dove si è giocato di giovedì per la concomitanza del Sei Nazioni di Rugby. Lazio e Verona avevano obiettivi diversi ma lo stesso bisogno dei tre punti. I padroni di casa si sono presentati con un 4-3-3 con Felipe Anderson libero di agire in appoggio a
Sfida importante quella di ieri sera all’Olimpico di Roma, dove si è giocato di giovedì per la concomitanza del Sei Nazioni di Rugby.
Lazio e Verona avevano obiettivi diversi ma lo stesso bisogno dei tre punti.
I padroni di casa si sono presentati con un 4-3-3 con Felipe Anderson libero di agire in appoggio a Matri e Mauri, solo panchina per Candreva.
I Veneti hanno portato la solita formazione con Toni e Pazzini in attacco supportati da Jankovic, Ionita, Greco e Fares.
Partita equilibrata per circa una ventina di minuti, prevalentemente giocata in mezzo al campo e con pochissime occasioni, squadre propositive ma che non riescono a trovare sbocchi in fase offensiva.
Il primo colpo lo ha batte l’Hellas al 24′,con Pazzini che colpisce di testa su cross di Jankovic, palla prontamente messa in angolo da Marchetti. Poco dopo ancora i Gialloblu con Toni, di testa, ma il colpo è fuori misura.
La Lazio prova a scuotersi alla mezz’ora con Felipe Anderson, il più attivo dei suoi, che tenta un tiro di sinistro a giro da appena dentro l’area, ma lo Helander devia in angolo.
Al 44′ arriva la doccia fredda per l’Hellas Verona: Cataldi vince di forza un contrasto poco oltre la trequarti avversaria, serve in area Matri, che con un sinistro debole trova impreparato Gollini, 1-0 e fine primo tempo.
La ripresa riserva emozioni a ripetizione. Nonostante lo svantaggio, e con molte difficoltà, gli ospiti provano a cambiare il corso della partita, mentre la Lazio prova a chiuderla e mettere al sicuro il suo risultato.
Sono i Romani a ricominciare le danze portandosi sul 2-0 al 49′, con una bellissima azione avvolgente. Alla fine Cataldi serve il pallone in area e Mauri deve soltanto indirizzarlo in rete.
Iniziano i cambi, Del Neri prova a scuotere i suoi inserendo Gilberto e Romulo per Jankovic e Fares: la mossa sembra funzionare. Il Verona ritorna ad attaccare e al 61′ un’azione corale manda Ionita in area, il centrocampista scivola ma riesce comunque a colpire il pallone, la respinta di Mauricio finisce sui piedi di Hoedt ma la palla colpisce la traversa.
Al 68′ una serie di rimpalli in area veronese dopo un’incursione di Anderson, una carambola che passa ancora dai piedi di Cataldi e di Mauri, per poi tornare allo stesso Anderson, che non sbaglia il colpo del 3-0.
Il match sembra chiuso, ma i ragazzi di Del Neri non si arrendono: due minuti più tardi una punizione ingenuamente regalata da Mauricio (ammonito) ai 25 metri permette agli ospiti di accorciare. L’ex Romanista Leandro Greco calcia in maniera perfetta il pallone, che si infila sotto l’incrocio alla destra di Marchetti.
A questo punto l’Hellas ricomincia a crederci: al 78′ Toni sfrutta benissimo un ottimo cross di Wszolek dalla sinistra, colpisce di destro in acrobazia e beffa Marchetti, 3-2 e match riaperto.
Inevitabilmente gli ospiti si gettano in avanti correndo rischi altissimi in difesa, pericoli che si concretizzano al minuto 82. Contropiede Biancoceleste con Klose che serve a centro area Keita Balde, il quale batte Gollini con un perfetto piatto al volo, per il 4-2.
Il Verona si scioglie definitivamente e all’89’ arriva il quinto goal con Candreva, su rigore concesso da Gervasoni per fallo di Gilberto su Lulic. La Lazio prende così tre punti fondamentali per la corsa all’Europa. Il Verona, ultimo in classifica, vede la Serie B sempre più vicina.
Gariele La Spina
[Fonti delle immagini: sslazio.it, static2.blastingnews.com, cdn.tuttosport.com]
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