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“La Jura” in scena al Teatro Lirico di Cagliari

“La Jura” in scena al Teatro Lirico di Cagliari

Dal 20 al 29 novembre 2015 (9 recite), al Teatro Lirico di Cagliari va in scena “La Jura”, libretto e musica di Gavino Gabriel. Rappresentata per la prima volta a Cagliari nel 1928, l’opera (in cinque quadri) viene proposta in un nuovo allestimento scenico e in una nuova edizione musicale conforme all’ultima versione manoscritta della

jura_caroselloDal 20 al 29 novembre 2015 (9 recite), al Teatro Lirico di Cagliari va in scena “La Jura”, libretto e musica di Gavino Gabriel. Rappresentata per la prima volta a Cagliari nel 1928, l’opera (in cinque quadri) viene proposta in un nuovo allestimento scenico e in una nuova edizione musicale conforme all’ultima versione manoscritta della partitura, mai eseguita in precedenza e presentata al Lirico in prima esecuzione assoluta nell’ambito della Stagione lirica e di balletto 2015.
Sottolinea Susanna Pasticci, responsabile del progetto e curatrice della nuova edizione della partitura: “La decisione di riportare alla luce una composizione inedita nasce dalla considerazione del grande valore storico e artistico di un’opera che rappresenta uno dei primi tentativi, a livello internazionale, di coniugare la tradizione dell’opera lirica con i grandi patrimoni della musica popolare. Nella sua attività di etnomusicologo, Gabriel dedicò gran parte della vita a raccogliere i patrimoni di cultura popolare della Sardegna; componendo La Jura, decise di proiettarli nella dimensione universale del mito che alimenta la tradizione dell’opera lirica”.
“La Jura” viene messa in scena dalla Fondazione Teatro Lirico di Cagliari grazie a uno speciale finanziamento della 2_arcipelagobisRegione Sardegna nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro Smart Business Factory, che utilizza fondi europei per valorizzare i patrimoni culturali della Sardegna attraverso la produzione di spettacoli dal vivo. Il progetto coinvolge diverse realtà locali e numerosi artisti sardi. Nel cast artistico vi sono musicisti di fama internazionale, affiancati da giovani talenti selezionati attraverso bandi di audizione, workshop e percorsi formativi.
Regia, scene e costumi di questo nuovo allestimento de “La Jura” sono affidate a Cristian Taraborrelli, affiancato da Fabio Massimo Jaquone per i video, Guido Levi per le luci e Antonella Agati per le coreografie. L’Orchestra e il Coro del Teatro Lirico di Cagliari e il Coro a tàsgia dell’Accademia Popolare Gallurese Gavino Gabriel sono diretti da Sandro Sanna.

low_AnghilesaGavino Gabriel (1881-1980) è stato un artista eclettico, che nel corso della sua lunga vita ha coltivato molteplici interessi, la musica prima di tutto ma anche le tradizioni popolari, la letteratura, le nuove tecnologie di riproduzione del suono e l’educazione musicale della collettività. Intellettuale finissimo, apprezzato da Giuseppe Prezzolini e Gabriele D’Annunzio (che lo ospitò a più riprese nella sua villa sul lago di Garda, per preparare una raccolta di canti popolari ed elaborare il progetto di un nuovo “Teatro lirico regionale”), contribuì alla fondazione della Discoteca di Stato e ne assunse la carica di primo direttore nel 1932. Di particolare rilievo la sua attività di etnomusicologo e il suo impegno per la valorizzazione e la diffusione del folklore musicale della Sardegna, che contribuì a far conoscere organizzando conferenze e concerti in tutta Europa. Celebre la sua esibizione al Teatro Quirino di Roma con il coro a tàsgia di Aggius nel 1921, che gli valse l’entusiastico apprezzamento di Eleonora Duse e Grazia Deledda.

Il Libretto
“La Jura” mette in scena una storia di amori e passioni che si nutre di tradimenti e giuramenti. Il titolo dell’opera fa low_ I QUADROriferimento a un’antica forma di giuramento ordalico – la “jura” – che impone la morte senza vendetta a chi lo tradisce. L’intreccio amoroso coinvolge il poeta pastore Cicciottu Jacòni e il ricco pastore Burédda, che si contendono il cuore della dolce Anna e della bella Matalena. Sullo sfondo si aggira inquietante la presenza di una terza donna, Pasca Ucchjtta, sedotta da Burédda e resa folle dalla morte della figlioletta Salvatora. Dopo mille peripezie e colpi di scena, la vicenda si conclude con un lieto fine che celebra il trionfo del vero amore.
Al di là della trama, ciò che Gabriel vuol davvero mettere in scena è un grande affresco corale, un universo di valori, uno spaccato di vita vissuta nella dimensione della collettività. La vera protagonista de “La Jura” è dunque l’intera comunità di Aggius, depositaria delle più antiche tradizioni popolari della Gallura: nella versione del libretto pubblicata nel 1927, infatti, l’opera reca il sottotitolo “Cinque quadri di vita gallurese”. I personaggi non agiscono solo sulla scia di pulsioni individuali, ma sono guidati da codici di comportamento di antica memoria: la pricunta (il rito di contrattazione matrimoniale), l’abbracciu (il fidanzamento ufficiale), l’ora mala (l’influsso malefico), i rituali che scandiscono i raccolti e la vendemmia, le fiere e le feste religiose. Anche i luoghi dell’ambientazione scenica assumono una valenza rituale: gli stazzi (le case rustiche dei pastori), i boschi, le conche e le fontane sono spazi carichi di significati millenari che non si limitano a contenere l’azione ma la determinano, fino a condizionare le scelte e il comportamento dei personaggi.
La Jura è un’opera che chiama in causa temi di grande attualità e respiro culturale. Per esempio la questione dell’identità, come risultato di un processo di negoziazione tra tradizioni e vissuti diversi, la possibilità di immaginare un punto di convergenza tra la dimensione dell’oralità, che è propria delle tradizioni popolari, e la dimensione della scrittura che alimenta la tradizione dell’opera lirica. Infine, la necessità di avviare una profonda riflessione sul valore delle identità locali, in un mondo che appare sempre più proiettato verso la globalizzazione.

La musicalow_QUADRO V
La riscoperta di quest’opera aggiunge un tassello importante alla valorizzazione dei patrimoni dell’opera verista italiana. Gabriel fu, infatti, amico di Ruggero Leoncavallo e stretto collaboratore di Umberto Giordano, che propiziarono la composizione de “La Jura” e ne favorirono la realizzazione. Dal punto di vista musicale, questo grande affresco di vita pastorale viene realizzato attraverso la rielaborazione di canti e melodie popolari della Sardegna, sapientemente incastonati in una partitura densa ed espressiva, in linea con la migliore tradizione dell’opera verista italiana. I cantanti, l’orchestra e il coro del Lirico sono affiancati da un coro a tàsgia, un’antica pratica di canto improvvisato a cinque voci molto diffusa in Gallura. L’impronta della musica popolare si avverte in tutta la partitura orchestrale, dove gli strumenti della famiglia dei legni sembrano evocare il suono aspro delle launeddas, mentre l’armonia si arricchisce di dissonanze grazie all’uso di condotte tipiche delle musiche di tradizione orale. Un audace esperimento di contaminazione che non si risolve in un semplice collage di elementi diversi: la musica popolare intrattiene un dialogo autentico e proficuo con la musica classica, restituendo all’ascoltatore un oggetto sonoro imprevedibile, ma sempre raffinato e originalissimo.
Il progetto di un nuovo allestimento de “La Jura” era in cantiere da molti anni, ma non era stato mai realizzato anche a causa della mancanza di un testo musicale affidabile. Il compositore ha infatti lavorato alla partitura a più riprese, realizzando diverse versioni e operando ogni volta tagli, aggiunte e modifiche.
La prima stesura del libretto risale al 1907, e la prima versione della partitura venne composta tra il 1909 e il 1928. Una seconda versione del testo musicale venne realizzata in vista delle riprese della fine degli anni ’50 (Napoli 1958, Cagliari 1959). Dopo l’ultima rappresentazione il compositore decise di approntare una nuova versione della partitura, che non è stata mai eseguita, e che può essere ascoltata per la prima volta al Teatro Lirico di Cagliari il 20 novembre 2015. Tutti gli autografi e i materiali di lavoro del compositore sono conservati presso gli archivi dell’Accademia Musicale Gallurese Gavino Gabriel di Tempio Pausania, e sono stati utilizzati per la realizzazione della nuova edizione della partitura e dello spartito curata della musicologa Susanna Pasticci.

L’allestimento scenico
Un altro elemento di qualità di questa nuova produzione del Lirico è la scelta di coniugare il rigore filologico – nel 25la_jura_testata_facebookrispetto del testo e della volontà d’autore – con una messa in scena fortemente sperimentale. Regia, scene e costumi sono affidate a Cristian Taraborrelli, giovane artista poliedrico riconosciuto a livello internazionale (Premio Franco Abbiati 2004 e 2006; Prix du Syndacat de la Critique 2009, nomination al Premio Molière 2009, menzione speciale al Golden Prague Award 2015). Taraborrelli ha progettato una regia e una scenografia dinamiche, in grado di esaltare la vocazione corale dell’opera attraverso l’uso di immagini che amplificano i dettagli dell’azione su grandi schermi. Le coreografie prendono le mosse dalle danze popolari per sottolineare le sfumature del dramma, i costumi si ispirano alla tradizione popolare, ma ne rielaborano i colori in chiave pittorica.

Personaggi e interpreti:
Cicciottu Jacòni, poeta pastore: Rubens Pelizzari * / Giuseppe Talamo
Anna: Paoletta Marrocu * / Tiziana Caruso
Pasca Ucchjtta: Nila Masala * / Barbara Crisponi
Anghilesa Furitta: Lara Rotili * / Luana Cristina Spinola
Battista Burédda, ricco pastore: Nicola Ebau
Gjompaulu Filianu, padre di Anna: Gianluca Lentini
Matalena, adottata da Gjompàulu: Francesca Pierpaoli
Ciccittu Frési, “alligadori”: Stefano Cianci * / Alessandro Porcu
Diécu Fascióla, “omu di la pricunta”: Enrico Zara * / Mauro Secci
Pastore / Vendemmiatore: Moreno Patteri

Orchestra e Coro del Teatro Lirico di Cagliari
maestro del coro Gaetano Mastroiaco
Coro a tàsgia dell’Accademia Popolare Gallurese Gavino Gabriel
maestro concertatore e direttore: Sandro Sanna
regia, scene, costumi: Cristian Taraborrelli
video: Fabio Massimo Iaquone
luci: Guido Levi
coreografia: Antonella Agati
Calendario
venerdì 20 novembre 2015, ore 20.30 – turno A*
sabato 21 novembre 2015, ore 19 – turno G
domenica 22 novembre 2015, ore 17 – turno D*
martedì 24 novembre 2015, ore 11 – turno scuole
martedì 24 novembre 2015, ore 20.30 – turno F
mercoledì 25 novembre 2015, ore 20.30 – turno B*
venerdì 27 novembre 2015, ore 11 – turno scuole
venerdì 27 novembre 2015, ore 20.30 – turno C*
domenica 29 novembre 2015, ore 17 – turno E*

Prima esecuzione assoluta dell’ultima versione della partitura (1959) curata da Susanna Pasticci.
Nuovo allestimento del Teatro Lirico di Cagliari, finanziato dalla Regione Autonoma Sardegna nell’ambito del progetto “Smart Business Factory”.

Redazione ArtInMovimento Magazine
[Fonte delle immagini: teatroliricodicagliari.it]

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