“Se una mattina ci svegliassimo senza Wikipedia, cosa sarebbe della nostra memoria e conoscenza comune?”: in un hashtag, #lostmemories! È questo il tema della VII edizione di di roBOt Festival, manifestazione internazionale dedicata alla musica elettronica e alle arti digitali, ideata da Shape con il patrocinio e il sostegno del Comune di Bologna, che si
“Se una mattina ci svegliassimo senza Wikipedia, cosa sarebbe della nostra memoria e conoscenza comune?”: in un hashtag, #lostmemories! È questo il tema della VII edizione di di roBOt Festival, manifestazione internazionale dedicata alla musica elettronica e alle arti digitali, ideata da Shape con il patrocinio e il sostegno del Comune di Bologna, che si svolgerà dal 1° al 5° ottobre in diversi luoghi della città: un’esperienza collettiva, difficile da dimenticare, con cui Laura Sartori, autrice del manifesto di roBOt07, tenta di dare una risposta al quesito iniziale.
Il programma è dei migliori: oltre 100 artisti e progetti provenienti dal panorama internazionale delle arti digitali. Scelte artistiche e nomi di prima qualità, tutte impegnate a dar vita a un viaggio sonoro attraverso le tante sfumature della musica elettronica.
Punto di partenza è Palazzo Re Enzo (mercoledì 1 ottobre). Il grande viaggio spirituale verso il futuro sarà affidato a due live, quello di Burnt Fiedman&Jaki Liebezeit, seguito da quello di Roly Porter. E mentre le giornate successive si svolgeranno nel medesimo luogo tra i timbri, le dinamiche digitali, ma soprattutto le nuove visioni, suggestioni, di grandi artisti del genere, quali Fort Romeau, Quiet Ensemble e Go
Dugong (giovedì 2 ottobre), o Wife e Valentin Stip (venerdì 3 ottobre), l’atto conclusivo (sabato 4 ottobre) darà spazio alle esibizioni di Sons of Magdalene, Torn Hawk e James Ferraro. Un vero tripudio musicale, insomma, che dal 3 ottobre si sposterà nell’immenso spazio di BolognaFiere, uno dei complessi fieristici più grandi e organizzati del bel paese. L’obiettivo è quello di creare un nuovo universo musicale nella city bolognese, in grado di dare un degno benvenuto ad alcuni tra i nomi più conosciuti della musica di genere: tra questi, Ricardo Villalobos, Mathew Jonson, e Craig Richards, nonchè Moderat , Jon Hopkins , Gold Panda e Factory Floor, che, deputati a chiudere la rassegna, preparano un evento da brividi. La conclusione adatta di un Festival che è prima di tutto un viaggio: un viaggio notturno che resti a lungo nella memoria. L’apoteosi della club culture del futuro.
Parte integrante di questa VII edizione, inoltre, sono le dodici proiezioni cinematografiche che, quasi tutte in anteprima italiana e attraversate dal fil rouge “storia e società”, mostreranno i contesti geografici e sociali che influenzano le citate modalità musicali: da La Distancia, il recente e complesso lavoro di Sergio Caballero, codirettore di Sonar Festival, a The King of Techno, il biopic su Bruce Haack, uno dei padri della musica elettronica moderna.
Si consolida, infine, la fiducia della Fondazione del Monte, che in questa edizione sostiene roBOt Kids, la sezione dedicata ai bambini (sabato 4 ottobre presso Palazzo Re Enzo e domenica 5 ottobre al Dipartimento educativo MAMbo) e il progetto del colombiano Icaro Zorbar, la prima residenza artistica internazionale dedicata alle arti digitali e alla musica elettronica (dal 30 settembre al 5 ottobre presso il MAMbo). Confermato anche il “Premio del Monte”, assegnato dal comitato scientifico internazionale ad uno dei 25 progetti selezionati attraverso il bando call4roBOt, laboratorio sperimentale rivolto alla ricerca di nuove realtà emergenti e progetti artistici.
Le attese sono per una grande rassegna musicale, d’origine tutta bolognese per di più. L’occasione di vivere dall’interno il mondo della club culture internazionale.
Tra apparizioni di stelle, luci accecanti e ultratecnologie, da domani, per pochi giorni, l’arte musicale contemporanea fa tappa a Bologna. Facciamo in modo che se lo ricordi.
Giuseppe Parasporo
[Fonti delle immagini: gomypass.com, robotfestival.it, residentadvisor.net]
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