All’interno del Primer Festival Pucciniano de Latinoamerica in Nicaragua, presso il Teatro Nacional Ruben Dario, domani, 25 e il 27 febbraio il M. Jacopo Sipari di Pescasseroli, dirigerà, come abbiamo avuto già modo di dire, La bohème. Sarà il grande stilista italiano Carlo Pignatelli a vestire il giovane direttore d’orchestra italiano per questa sua tournee, rinnovando l’importante sodalizio tra
All’interno del Primer Festival Pucciniano de Latinoamerica in Nicaragua, presso il Teatro Nacional Ruben Dario, domani, 25 e il 27 febbraio il M. Jacopo Sipari di Pescasseroli, dirigerà, come abbiamo avuto già modo di dire, La bohème.
Sarà il grande stilista italiano Carlo Pignatelli a vestire il giovane direttore d’orchestra italiano per questa sua tournee, rinnovando l’importante sodalizio tra il Maestro Sipari e la nota maison Carlo Pignatelli che già aveva vestito Sipari, a Roma, in occasione del concerto italiano della star mondiale Anastacia.
Siamo riusciti a intervistarlo per parlarci di questa magnifica opera pucciana. Indubbiamente “La bohème” rappresenta una delle opere più belle della storia della musica. Un trionfo di emozioni, di impasti, di colori, di caratteri, di personalità, tutto insieme a descrivere un universo umano così vicino e insieme lontano da noi. In quella soffitta di Parigi potrebbe trovarsi ognuno di noi, una soffitta metafora della vita di tutti i giorni dove l’arte in tutte le sue forme trionfa sovrana e, seppure in parte, cede il passo o, per meglio dire, trova adeguata completezza solo nell’amore. Un amore forte, vivo, struggente e maledettamente bello, afferma Sipari appassionato.
Rispetto invece alla sua direzione, aggiunge:
Dirigere un’opera come questa è come, per un momento, dirigere il cuore di noi tutti, scandirne il battito, ammirarne il rosso bagliore. Il secondo atto, poi, con questo tripudio di voci corali che si intersecano alle varie individualità dei personaggi ci regalano straordinarie sensazioni che esplodono nell’aria di Musetta, così incredibilmente forte da restare nella memoria di chiunque la ascolti. “La bohème” è, in definitiva, l’opera per me più autenticamente bella, talmente bella da lasciare lo stesso musicista insieme soddisfatto di averla suonata e triste perchè presto conclusa.
Per quanto riguarda l’allestimento, si lancia in dichiarazioni importanti:
Eccezionale la voce del soprano Silvana Froli che con i suoi filati esalta il ruolo di Mimì accogliendo con calore la voce altrettanto bella del tenore Mirko Matarazzo. Di notevole interesse anche la morbidezza della giovane Francesca Cappelletti come di Davide Mura e Raffaele Raffio.
Eccellente la espressività manifestata dall’Orchestra del Festival Puccini così come dei colleghi nicaraguensi. Splendidi i Bambini che ci ricordano quanto sia bello tornare a sognare spensierati vivendo la vita a suon di musica.
E considerando la manifestazione tutta, conclude:
Grande il successo di questo Primo Festival Pucciniano Latinoamericano voluto fortemente dal Presidente Maestro Alberto Veronesi che ha aperto accompagnato da applausi continui la rassegna con una magistrale interpretazione di “Turandot” e dal direttore generale Franco Moretti. A entrambi il mio più profondo ringraziamento. La sinergia che tutti loro insieme hanno creato con me mi commuove e mi sprona a dare il massimo.
Annunziato Gentiluomo
[Foto di Giorgio Algherini]
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