Lo studio sulla Food Reputation Map, presentato il 6 marzo scorso, all’incontro Agric(u)ltura: innovazione e nuove idee per il futuro (giovane) del made in Italy, è realizzato su un campione di 4770 individui in Italia nel corso del 2013 e vuole dimostrare quanto le caratteristiche vere o presunte degli alimenti influenzino gli acquisti di tutti i giorni.
Lo studio sulla Food Reputation Map, presentato il 6 marzo scorso, all’incontro Agric(u)ltura: innovazione e nuove idee per il futuro (giovane) del made in Italy, è realizzato su un campione di 4770 individui in Italia nel corso del 2013 e vuole dimostrare quanto le caratteristiche vere o presunte degli alimenti influenzino gli acquisti di tutti i giorni. Si tratta di un modello innovativo che ha coinvolto i ricercatori dell’Università La Sapienza di Roma e che è mirato a misurare in modo scientifico il grado di reputazione che ha ogni alimento. La “mappa” permette di guardare in profondità, misurare e conoscere in anticipo i punti di forza e di debolezza nel percepito del consumatore di una qualsiasi produzione agricola o di un qualsiasi alimento italiano, e quindi di mettere a punto le scelte di business più corrette. Nel carrello della spesa, insomma, ciascuno di noi seleziona alimenti secondo criteri culturali, economici, psicologici, fisiologici ed ambientali.
Secondo il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, “Il made in Italy agroalimentare, in generale ha reputazione, gradimento, credibilità altissimi agli occhi dei consumatori stranieri, tanto che l’export agroalimentare è cresciuto di quasi il 5% rispetto al 2012; mentre l’export complessivo è addirittura sceso dello 0,1%”. Inoltre sottolinea che “Le aziende agricole italiane si stanno orientando verso prodotti di qualità ad alto valore aggiunto ed in 5 anni è aumentata la quota di superficie agricola destinata a queste produzioni. L’agricoltura è già protagonista della green economy proprio tramite le innovazioni di prodotto e di processo (si pensi all’enorme sviluppo delle rinnovabili), tramite i progetti di sostenibilità che le aziende stanno portando avanti attivamente”. Bisogna, dal su punto di vista, avviare “una cultura della reputazione agroalimentare, che sappia cogliere lo sviluppo della filiera tra tradizione e modernità”.
Alla luce di queste premesse, emerge l’attualità e la significatività del Tour sulla Sana Alimentazione promosso dalla Bimed con il Fondo Europeo Agricolo, il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania, il PSR Campania, PIF Piana del Sele e TerraOrti.
Mangia sano con il carciofo di Paestum IGP per sentirti in forma è lo slogan del tour, promosso nell’ambito della Misura 133 del PSR regionale dei Progetti Integrati di Filiera, che ha visto come prima tappa, la mattina del 18 marzo, il Comune di Sant’Antonio Abate e, conclusosi l’8 aprile, ha toccato altre 9 tappe in tutta la Campania, in sinergia con istituti scolastici di ogni ordine e grado. Salerno, Capaccio-Paestum, Agropoli-Giungano, Postiglione, Battipaglia, Pagani, Eboli, Capua-Castellammare e Pozzuoli hanno potuto rappresentare la location di questo importante Tour che rilancia l’importanza della sana alimentazione, partendo dalla scuola. “Il cibo è cultura, benessere ed anche reputazione”, afferma il presidente di Confagricoltura Mario Guidi, e noi concordiamo con lui…
Annunziato Gentiluomo
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