Continuiamo il nostro confronto con Krzysztof Charamsa che ricordiamo aver fatto coming out e aver presentato al mondo il suo compagno, Eduard Planas. Questo atto pubblico, simbolicamente importante, l’ha fatto sospendere da tutti gli esercizi ecclesiastici affidategli. Era docente alla Pontificia Università Gregoriana e membro della Congregazione per la Dottrina della Fede. La sua storia è raccontata
Continuiamo il nostro confronto con Krzysztof Charamsa che ricordiamo aver fatto coming out e aver presentato al mondo il suo compagno, Eduard Planas. Questo atto pubblico, simbolicamente importante, l’ha fatto sospendere da tutti gli esercizi ecclesiastici affidategli. Era docente alla Pontificia Università Gregoriana e membro della Congregazione per la Dottrina della Fede. La sua storia è raccontata nell’interessante e appassionato La prima pietra, edito a luglio dalla Rizzoli, una sua autobiografia dove evidenzia i pregiudizi e i limiti di una Chiesa Cattolica che ha perso di vista il messaggio evangelico. In questa parte si approfondisce maggiormente la questione di genere legata all’omosessualità nella Chiesa cattolica, si cita il suo libro La mia prima pietra e si ragiona sulle effettive urgenze su cui dovrebbe intervenire la Chiesa.
La Chiesa Cattolica è, secondo molti, un ricettacolo di gay. Perché a suo avviso e quali sono le conseguenze di ciò?
Davvero un ricettacolo! Sul perché: ci sono molti i motivi storici e culturali. In passato era l’unica forma di realizzarsi socialmente per i gay costretti per motivi sociali ed ecclesiali a rimanere “nell’ombra”. Ed è davvero un ricettacolo paradossale: odia i gay e li riceve come se fosse un loro ambiente naturale quasi per proteggerli da loro stessi e nasconderli davanti al mondo. Che missione folle e che falsità mediocre! Nella maggior parte dei casi la conseguenza è l’omofobia interiorizzata dei preti gay stessi.
Parlando di generi, trova che la situazione valga anche per le donne, quindi anche per le suore?
Senza dubbio. Ci sono molte fantastiche suore lesbiche, però per la maggior parte sono anche terrorizzate dalla paura e neutralizzate dalla sottomissione. Stare nell’oscurità per loro è un doppio “suicidio interiore” non solo in quanto lesbiche, ma anche in quanto donne. Ovviamente ci sono eccezioni: ci sono Congregazioni religiose maschili e femminili, dove si accettano i sani orientamenti sessuali non-eterosessuali dei loro membri. Lo devono fare discretamente, perché ciò non giunga alle orecchie della gerarchia della Chiesa e del Vaticano. Questi più umani comportamenti di alcuni Ordini religiosi sono vietati alla dottrina della Chiesa.
Nel suo libro autobiografico La prima pietra come esprime la sua ribellione nei confronti dell’ipocrisia della Chiesa Cattolica?
Tutta la mia ribellione sta nel rivelare la mia identità, che la Chiesa pretendeva di silenziare e umiliare per tutta la mia vita. Ho rotto il muro del silenzio e sono uscito dalla prigione che essa ha costruito per i gay. Ho fatto tutto ciò dicendo semplicemente chi sono. La mia liberazione è al contempo ribellione al sistema della potente istituzione omofobica.
A suo avviso, quali sono gli ambiti più urgenti su cui dovrebbe intervenire la Chiesa Cattolica?
Esiste tutto un arcobaleno abbastanza oscuro delle discriminazioni mantenute nella Chiesa a iniziare dalle donne, tutte le minoranze sessuali (LGBTI), le vittime della pedofilia e i figli dei preti, tutti tenuto in doveroso silenzio. La Chiesa dovrebbe tornare a occuparsi delle persone e lasciare l’odioso sistema del potere farisaico su cui il clero è concentrato. Tornare ad amare Dio e amare anche la persona umana, che attualmente disconosce.
Come riferimento pubblico dei sacerdoti gay, cosa si sente di voler dire a ciascuno di loro?
Invito i sacerdoti gay a trovare la forza interiore a superare l’emigrazione interiore e la rassegnazione. Invito a rompere il silenzio imposto, perché in questa maniera loro stessi collaborano con la falsa e disumana dottrina della Chiesa riguardante l’omosessualità. Questo distrugge la nostra dignità e la nostra identità, il che contraddice la volontà di Dio. Auguro loro la evangelica forza della liberazione del coming out. Altrimenti continuano a collaborare col sistema dell’oppressione omofobica e a dargli forza.
L’intervista con Krzysztof Charamsa continua…
Annunziato Gentiluomo
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