Giovedì scorso, 9 giugno, in una magnifica location pregna di cultura e arte, il Teatro Gobetti di Torino, è andato in scena Invito alla danza, il saggio della Scuola di Danza Relevè, diretta da Lucrezia Seminara. Si sono esibiti 38 allievi suddivisi in 5 corsi: le più piccole del corso pre-danza (3-5 anni), il primo
Giovedì scorso, 9 giugno, in una magnifica location pregna di cultura e arte, il Teatro Gobetti di Torino, è andato in scena Invito alla danza, il saggio della Scuola di Danza Relevè, diretta da Lucrezia Seminara.
Si sono esibiti 38 allievi suddivisi in 5 corsi: le più piccole del corso pre-danza (3-5 anni), il primo propedeutico (6-7 anni), il 3° propedeutico (9-10 anni), il 1° Accademico (11-12 anni) e il 3° Accademico (dai 14 anni).
Un saggio che rappresenta la ripresa dopo due anni di limitazioni. Un saggio che è il frutto di un anno di lavoro, un inno alla danza, quale arte, forma di espressione corporea e perfetta sintesi di bellezza, tecnica, disciplina, portamento e armonia, evidenzia Gandolfa Ferrera, anima della scuola e Presidente della realtà associativa.
Si è iniziato con Allegro J.S Bach e poi si sono succeduti brani di P. Grainger e R. Aubry, di J.S Bach, di B.Britten, di S.Rachmaninoff, di P.I Tchaikovsky, di D. Shostakovic, E.Helsted, A. Ponchielli e L. Delibes.
Diversi i pezzi del già citato Tchaikovsky, in particolare ben cinque sono state le coreografie tratte da La bella addormentata.
Da segnalare quattro pezzi solistici interpretati con grande presenza da Giorgia Fiore, Elisa Muscatello, Andrea Iavasile e Ginevra Fiore.
Un saggio ritmato, pulito, senza fronzoli, dove emergeva la danza, nel suo essere studio, tecnica ed espressività. Un evento partecipato e fortemente sostenuto da un pubblico che ha applaudito generosamente e fragorosamente.
Lucrezia Seminara ha saputo curare la regia in modo impeccabile e ha scelto veramente bene le coreografie, tutte valorizzanti i diversi allievi, assolutamente sul pezzo e super preparati.
Trait d’union della serata è stato Annunziato Gentiluomo, nostro direttore responsabile, che dotato di professionalità, sensibilità e attenzione, ha ben amalgamato il tutto, creando un ponte fra il palco e il pubblico, e sostenendo con cura i due ospiti.
Si sono esibiti Gloria Denise Zurru all’arpa con maestria e delicatezza, presentando tre pezzi, di cui uno da lei composto: è stata capace di armonizzare la location rendendola ancora più accogliente. E poi il ballerino del Teatro Alla Scala di Milano, Francesco Mascia. Un raggio luminoso, una miscela di eleganza, grazia, potenza, presenza, espressività che ha ipnotizzato i presenti eseguendo due coreografie totalmente diverse: la prima, una complessa variazione del celeberrimo Lago dei Cigni di Tchaikosvsky, di controllo e precisione; la seconda tratta da Le Corsaire di Adam, di forza esplosiva.
Complimenti a tutti… e soprattutto agli allievi che si sono ancora divertiti: hanno potuto, con tranquillità, dimostrare il frutto del loro lavoro…
Francesco Romeo
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