Spingere lo sguardo oltre l’apparenza. Questo è stato l’intento delle serata Indulgence 2015 – Tropical Fever Party che si è svolta nella suggestiva cornice del Palazzo del Michelerio ad Asti la settimana scorsa. In molti hanno assistito a uno spettacolo poliedrico, ricco di ospiti che hanno portato sul palco – ma anche tra il pubblico
Spingere lo sguardo oltre l’apparenza. Questo è stato l’intento delle serata Indulgence 2015 – Tropical Fever Party che si è svolta nella suggestiva cornice del Palazzo del Michelerio ad Asti la settimana scorsa.
In molti hanno assistito a uno spettacolo poliedrico, ricco di ospiti che hanno portato sul palco – ma anche tra il pubblico – la loro arte.
La musica del dj Julius Rossello e i video del visual dj Nicolò Puija hanno accompagnato buona parte della serata: un contorno a esibizioni e interventi di prim’ordine. La cantante Ginger Brew, italiana di adozione, con all’attivo importanti collaborazioni con artisti del calibro di Mariah Carey, Paolo Conte, Phil Collins e Adriano Celentano ha voluto sottolineare il suo legame con il territorio astigiano e ha definito il maestro Paolo Conte come “non solo un grande della musica, ma anche un vero signore”.
A metà serata l’atmosfera si è fatta onirica con la compagnia di danza Tecnologia Filosofica, con una performance surreale dove, nell’oscurità, uomini-animali danzanti hanno creato una “foresta immaginifica”.
Il momento più concettuale si è raggiunto con l’intervento di Benedetta Barzini, la più diva tra le anti-dive, modella che ha lavato i panni nel giornalismo e nell’insegnamento ed è intervenuta a proposito di moda e bellezza lasciando ai presenti importantissimi spunti su cui riflettere. Ha parlato di “come si può utilizzare la moda per capire il mondo, cercando l’antropologia che è dentro il modo di ricoprire un corpo” e di come la bellezza non debba essere un prodotto in vendita.
Sottolineando la pericolosità dell’omologazione ha spostato lo sguardo sull’unicità di ognuno, con pregi e difetti. Sulle donne ha dichiarato che, nonostante le evoluzioni e gli anni di femminismo, siano ancora troppo “una specie di come tu mi vuoi e non come io sono”.
Dopo questo viaggio tra storia e antropologia si è tornati alla sfera ludica della serata con Niki Belucci, famosa dj ungherese, resident dj dei più noti locali internazionali.
Tutti gli interventi della serata, apparentemente estranei tra loro, si sono integrati in questa perfetta giungla di stili, opinioni, generi e modi di vivere.
Mirko Ghiani
[Immagine di copertina e prima foto di Umberto Gorra – altre immagini di Artinmovimento]
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