La Stagione d’Opera del Teatro Regio di Torino si chiude con un florilegio musicale: dal 26 giugno all’8 luglio andrà in scena la trilogia Mozart/Da Ponte: Le nozze di Figaro, Don Giovanni, Così fan tutte. Un grande sforzo produttivo che impegnerà tutte le maestranze del Teatro nell’allestimento di un’opera diversa ogni giorno per un totale di dodici recite. Il pubblico
La Stagione d’Opera del Teatro Regio di Torino si chiude con un florilegio musicale: dal 26 giugno all’8 luglio andrà in scena la trilogia Mozart/Da Ponte: Le nozze di Figaro, Don Giovanni, Così fan tutte. Un grande sforzo produttivo che impegnerà tutte le maestranze del Teatro nell’allestimento di un’opera diversa ogni giorno per un totale di dodici recite. Il pubblico avrà così la possibilità di ammirare tre titoli fondamentali della Storia dell’Opera: dalla folle journée di Figaro alla commedia degli equivoci di Dorabella e Fiordiligi, passando per le implicazioni filosofiche di Don Giovanni. La commedia e la tragedia, l’ironia e la beffa, il serio e il faceto: questi tre capolavori sono la quintessenza del teatro musicale, proposti al Regio per la prima volta in un unico corpus. Tre grandi direttori per tre grandi registi, venticinque solisti di fama internazionale impegnati in tre allestimenti, prodotti dal Regio, in scena per dodici giorni di seguito, faranno di Torino la capitale mozartiana tra giugno e luglio. Protagonisti indiscussi di questa maratona musicale sono l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio, quest’ultimo istruito da Andrea Secchi.
Le nozze di Figaro (26, 29 giugno, 3 e 6 luglio) con la regia di Elena Barbalich, è uno spettacolo che parte da un’idea naturalistica e che sublima gli accenti politici conferendo alla vicenda la profondità psicologica di un’appassionante commedia umana. Il cast di questa produzione annovera: il basso-baritono Simone Alberghini, nei panni del Conte d’Almaviva. Artista di grande esperienza, particolarmente legato al Regio – teatro nel quale ha fatto il suo debutto appena ventenne – torna a Torino in uno dei ruoli a lui più congeniali. La Contessa d’Almaviva è interpretata dal soprano Serena Farnocchia, chiamata a interpretare uno dei ruoli più delicati e intimi usciti dal genio mozartiano. Figaro avrà la verve comica di Paolo Bordogna, ritenuto oggi uno degli interpreti di maggiore riferimento della sua generazione per il repertorio buffo e non solo. Susanna è il soprano Maria Grazia Schiavo, esperta nel repertorio barocco, trova anche nel belcanto un terreno di grandi possibilità per le sue doti vocali; ha lavorato con importanti direttori quali Riccardo Muti, Ottavio Dantone, Fabio Biondi in tutti i principali teatri europei e americani. Cherubino è interpretato da Paola Gardina, tra i più talentuosi giovani mezzosoprani di oggi, canta regolarmente al Teatro alla Scala, all’Opéra national de Paris, alla Bayerische Staatsoper come al Teatro Real di Madrid. Completano il cast: Manuela Custer (Marcellina), Fabrizio Beggi (Bartolo), Saverio Fiore (Basilio), Joshua Sanders (Don Curzio), Mariasole Mainini (Barbarina), Manuela Giacomini / Caterina Borruso (prima ragazza), Claudia De Pian / Daniela Valdenassi (seconda ragazza).
L’Orchestra e il Coro del Regio sono diretti da Speranza Scappucci, recentemente nominata Direttore musicale dell’Opéra Royal de Wallonie-Liège. L’allestimento ha la regia di Elena Barbalich, regista attiva nei maggiori teatri italiani, propone nelle Nozze di Figaro lo spirito della Rivoluzione Francese, scoppiata di fatto tre anni dopo la Prima dell’opera, avvenuta nel 1786. Scene e costumi sono di Tommaso Lagattolla e le luci di Andrea Anfossi.
Don Giovanni è in scena il 27, 30 giugno, 4 e 7 luglio. La regia, firmata da Michele Placido, è giocata sulle mille sfumature della notte nella quale la vicenda è ambientata. Protagonista dell’opera è il baritono spagnolo Carlos Álvarez che proprio con Mozart iniziò la sua carriera. Grande artista, unisce al timbro squillante e potente un carisma e una presenza scenica di prim’ordine. Donna Anna ha la voce del soprano Erika Grimaldi, artista molto apprezzata dalla critica e particolarmente amata dal pubblico del Regio; torna nel nostro teatro dopo i recenti successi ottenuti con Pagliacci, Falstaff e Turandot. Donna Elvira è interpretata da Carmela Remigio, soprano di fama internazionale che ha lavorato con direttori del calibro di Antonio Pappano, Lorin Maazel, Riccardo Chailly, Myung-Whun Chung, Jeffrey Tate, Daniele Gatti. Leporello, il fido servitore di Don Giovanni, è interpretato dal basso Mirco Palazzi, artista dalla fine musicalità, specialista del repertorio belcantistico italiano – e di quello mozartiano in particolare – ha preso parte a importanti produzioni in teatri quali La Scala, Liceu di Barcellona, La Fenice a Venezia e l’Opera di Roma. Completano il cast: Juan Francisco Gatell (Don Ottavio), Rocío Ignacio (Zerlina), Fabio Maria Capitanucci (Masetto) e Gianluca Buratto (Il Commendatore). L’Orchestra e il Coro del Regio sono diretti da Daniele Rustioni, giovane direttore trentacinquenne – attualmente direttore stabile dell’Opera di Lione – ha iniziato la sua carriera al Regio per proseguire poi alla Scala, al Covent Garden, al San Carlo, all’Opéra di Parigi, lavorando con Diana Damrau, Plácido Domingo, Gregory Kunde, Bryn Terfel. Michele Placido ambienta la sua regia in uno spazio dalle forti suggestioni mediterranee, dove predominano il nero, il rosso e imponenti fregi barocchi; solo nei momenti concitati una maestosa lanterna torreggia con la sua unica e fioca luce, come se tutto si svolgesse in uno spazio nascosto. Vittorio Borrelli riprende lo spettacolo di Placido con scene e costumi di Maurizio Balò e luci di Andrea Anfossi.
Chiude il trittico Così fan tutte, in scena il 28 giugno, 1, 5 e 8 luglio nell’allestimento del Regio con la regia firmata dall’indimenticabile Ettore Scola, che ha reso vitale e godibile, in definitiva profondamente attuale, l’intrigo farsesco di questo dramma giocoso, dalla prima all’ultima scena. Nel cast, il soprano Federica Lombardi è Fiordiligi. Giovane artista, ha iniziato il suo percorso artistico nel circuito As.Li.Co per approdare in una fulminante carriera alla Scala di Milano, nel 2017, nel ruolo protagonista in Anna Bolena. Dorabella è il mezzosoprano Annalisa Stroppa: già ospite del Regio, è stata scelta per ben due anni consecutivi nelle produzioni inaugurali della Scala. Dotata di timbro luminoso e squillante, è artista perfetta nel rendere le sfumature del personaggio mozartiano. Guglielmo, l’amante di Fiordiligi, è il baritono Andrè Schuen. Giovane cantante formatosi al Mozarteum di Salisburgo, ha all’attivo importanti collaborazioni con Muti, Bolton, Rattle e prestigiosi impegni che lo vedranno al fianco dei Berliner Philharmoniker, all’Opéra Comédie di Montpellier e all’Opera di Graz. Ferrando, l’amante di Dorabella, è Francesco Marsiglia. Tenore lirico per eccellenza e artista molto amato dal pubblico del Regio, ha lavorato con direttori quali Muti, Chung, Luisotti in diversi spettacoli con regie firmate da De Ana, Micheli o Michieletto. Completano il cast: Lucia Cirillo (Despina) e Roberto de Candia (Don Alfonso). Sul podio dell’Orchestra e Coro del Regio debutta Diego Fasolis, direttore e organista svizzero, tra i più apprezzati a livello internazionale come interprete del repertorio barocco alla guida di orchestre con strumenti antichi. Lavora regolarmente con celebri cantanti quali Philippe Jaroussky, Max Emanuel Cenčić e Cecilia Bartoli, esibendosi regolarmente al Festival di Salisburgo, al Théâtre des Champs-Élysées come all’Opéra de Lausanne. La regia firmata da Ettore Scola, maestro della Storia del cinema, precisa, fantasiosa ma sempre rispettosa del dettato mozartiano, è ripresa da Vittorio Borrelli. Le scene sono di Luciano Ricceri, i costumi di Odette Nicoletti e le luci di Andrea Anfossi.
Wolfgang Amadeus Mozart scrisse questi tre capolavori, tutti su libretto di Lorenzo Da Ponte, tra il 1786 e il 1790. Ognuno ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica: tracce così profonde da ispirare sempre nuove analisi e interpretazioni. Ciascuno dei tre titoli ha una doppia natura, di dramma e di commedia. Sono lavori nei quali l’ambivalenza è continua, esplicitata nei libretti o sottintesa nella musica. Opere sfaccettate, così com’è la vita. E di fatto i protagonisti delle tre opere sono veri e propri tipi umani: ci sono Figaro e Susanna, due giovani promessi sposi; Don Giovanni, un cavaliere libertino e dissoluto che ha in Leporello, un suo doppio; infine Ferrando e Guglielmo, due ufficiali intenti a saggiare la fedeltà delle loro amate Fiordiligi e Dorabella.
Sicuramente da non perdere questa full immersion morziana. Un eccellente modo per concludere l’imponente stagione operistica torinese…
Redazione di ArtInMovimento Magazine
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