Il progetto Impari è nato due anni fa, ideato da Luciano Pes, docente di filosofia e scienze dell’educazione presso il Liceo delle scienze umane Eleonora d’Arborea di Cagliari. Impari in lingua sarda significa insieme. Ecco il perché del nome scelto, per un progetto davvero unico. Si tratta di una piattaforma di social learning, orizzontale e partecipata. Difficile da spiegare
Il progetto Impari è nato due anni fa, ideato da Luciano Pes, docente di filosofia e scienze dell’educazione presso il Liceo delle scienze umane Eleonora d’Arborea di Cagliari. Impari in lingua sarda significa insieme. Ecco il perché del nome scelto, per un progetto davvero unico. Si tratta di una piattaforma di social learning, orizzontale e partecipata. Difficile da spiegare a parole, risulta invece molto facile da capire visitando il sito, dinamico e intuitivo. L’idea è nata in seguito a un altro progetto, che aveva portato in quasi tutte le scuole sarde la LIM, la Lavagna Interattiva Multimediale. Come spiega Pes, le LIM hanno dei limiti strutturali, legati al loro modo di funzionare e di essere utilizzate, e non permettono un’adeguata interattività e condivisione del materiale didattico. Da questa analisi è nato Impari, con l’intento di realizzare “Una piattaforma open, dove i dati e il loro interscambio fosse nativo e quindi adatta a qualsiasi marca di LIM, a qualsiasi sistema operativo e a qualsiasi device” – come afferma l’ideatore. Al momento con Impari è possibile produrre libri, presentazioni, appunti, mappe, quiz, esercizi e riassunti automatici. Gli utenti possono registrarsi, e l’ambiente è pensato per poter creare reti di collegamenti come nei più comuni social networks, e per condividere i materiali didattici prodotti. Riguardo ai libri, essi possono essere valutati da chi li legge e sono stati creati dei pulsanti, per annotare, disegnare, prendere appunti e favorire l’apprendimento. Fra questi vi è anche il pulsante “Dislessia” che converte il font del testo del libro in un carattere più facile da leggere per i dislessici. Si tratta di un progetto in divenire e che merita la massima attenzione, come tutto ciò che riguarda l’innovazione nel mondo della scuola.
Chiara Trompetto
[Fonte delle immagini: impari-scuola.it]
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