Un’altra domenica, quella del 12 gennaio scorso, veramente speciale al Tempio di Anima Universale a Leinì (TO), un dono per iniziare alla grande questo nuovo anno. Dopo una breve invocazione del Divino Avatar, Gesù Cristo, affinché porti protezione, infonda sicurezza e serenità, Swami Roberto giunge sull’altare e inizia il suo darshan. Ho percepito subito un’intensa
Un’altra domenica, quella del 12 gennaio scorso, veramente speciale al Tempio di Anima Universale a Leinì (TO), un dono per iniziare alla grande questo nuovo anno.
Dopo una breve invocazione del Divino Avatar, Gesù Cristo, affinché porti protezione, infonda sicurezza e serenità, Swami Roberto giunge sull’altare e inizia il suo darshan. Ho percepito subito un’intensa energia. Onde fortissime, facilmente distinguibili ai miei sensi educati ai corpi sottili. Armoniche trascendentali che
investivano il mio corpo facendolo dondolare in unione con lui. Che forza il suo campo energetico! Ho distinto pienamente il suo potere trasformatore e soprattutto il suo essere messaggero divino di conoscenza e speranza. E anche questa volta mi ha accolto: io l’ho chiamato sottovoce e Roberto ha risposto. L’ho raggiunto per una sua benedizione, per un suo saluto, ma è intervenuto con una pulizia all’altezza della bocca dello stomaco e con un alleggerimento sul cuore. Significativo e preciso, quasi chirurgico, come sempre.
Al centro della lectio il Salmo 29 che ha circa 3000 anni, uno dei salmi di Davide.
1Date al Signore, figli di Dio,
date al Signore gloria e potenza.
2Date al Signore la gloria del suo nome,
prostratevi al Signore in santi ornamenti.
3Il Signore tuona sulle acque,
il Dio della gloria scatena il tuono,
il Signore, sull’immensità delle acque.
4Il Signore tuona con forza,
tuona il Signore con potenza. […]
9Nel suo tempio tutti dicono: «Gloria!».
10Il Signore è assiso sulla tempesta,
il Signore siede re per sempre.
11Il Signore darà forza al suo popolo
benedirà il suo popolo con la pace.
Il Maestro ci invita ad attingere a piene mani alle energie di quella verità divina per noi e per le persone che amiamo. Nella spiegazione Swami si focalizza in principio sul versetto 10. Cosa significa precisamente che il Signore Dio risiede sulla tempesta? Vuol dire che giace al di sopra di ogni forma di violenza che affligge i nostri giorni, di ogni nostra più infima fragilità, di ogni umana miseria. Al di là del male del mondo, della guerra, di ogni rappresentazione di odio, tale versetto manifesta la trascendenza di Dio che è re per sempre e che è il punto fermo, il riparo in ogni momento di buio, l’isola della pace di chi a Lui si affida. È fonte di forza perché illumina i nostri passi.
Swami precisa che Dio, prima di essere Amore, Giusto, Santo dei santi, Onnipotente, è Sensibilità perfetta. Tale verità è fonte di gioia totale e inesauribile perché implica il fatto che il Padre nostro cerchi i suoi figli continuamente, sia sempre vigile su di noi, porga costantemente la sua mano. Mi sovviene l’immagine della Creazione di Adamo di Michelangelo, di quell’incontro tra il dito dell’Uomo e quello di Dio in una sorta di sintonia assoluta. In nome di questa, a ciascuno di noi basta rispondere con una piccola vibrazione, rivolgere a Lui un pensiero, una preghiera, un atto di devozione, anche solo per un attimo, per un infinitesimo di secondo, affinché si instauri un contatto col Signore così che si compia la promessa dell’Avatar Gesù: Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò (Matteo 11, 28). Il Salmo succitato al versetto 11 ci ricorda inoltre:
Il Signore darà forza al suo popolo
benedirà il suo popolo con la pace.
Quindi la ricompensa è la pace, quella serenità profonda che ci permette di entrare in contatto con la parte più autentica di noi, di vivere nella fiducia, di credere nell’abbondanza e di comprendere pienamente la divinità che ci contraddistingue in quanto figli di Dio.
Il mondo di oggi è, ahimè, pieno di distrazioni. I ruoli, le preoccupazioni, le difficoltà di ogni tipo, la solitudine, l’inquietudine e le paure spesso ci fanno vacillare, ci fanno perdere la bussola, ci fanno smarrire la sintonia con l’amore Dio e con la Sua sensibilità. Ma lo stesso Cristo ci offre un modo per ricuperare il giusto cammino: dobbiamo permettere al nostro spirito di ricordare che è Lui la vita che ci dà vita; che è Lui la risposta per liberarci dal Samsara, dal ciclo di nascite e morti, dalla sofferenza; che è Lui la luce del mondo, quella luce che ti aiuta a vedere il Suo volto per scorgere il riflesso del tuo volto divino che smarrisci a causa delle maschere che la società ti impone. Cristo vuole liberarti dalle maschere dettate da Maya, l’illusione che ti cuce addosso quelle maschere che ti fanno credere che sei debole e solo, e che ti portano a pensare che con la morte tutto finisce, precisa Swami. Quell’illusione ci depotenzia per avere la meglio su di noi, mentre Dio si è fatto carne, si è materializzato, come celebra il Santo Natale, per donarsi a noi perché è il pane della vita eterna. La Sua parola non sazia solo la mente, ma soprattutto lo spirito affinché rimanga per sempre nell’eternità. È questo il senso dell’unione profonda a cui ci sprona il Maestro Roberto che ci insegna la seguente invocazione capace di destare il nostro animo: Adonai, fammi essere nel Tuo essere per essere l’Essere.
E in sintesi Swami ci offre altri strumenti per risvegliarci, per manifestare pienamente il nostro potere, per essere il contributo migliore per noi stessi e per questo piano di esistenza. Dobbiamo sintonizzarci all’ottava di Dio, dobbiamo scegliere di farlo: al grande Padre basta poco che è comunque per molti di noi, ancora dormienti, un gesto significativo e imponente, un notevole atto di volontà.
Ricuperiamo dello spazio per noi, per meditare, per vivere pienamente l’hic et nunc, per ascoltare il nostro io interiore che è necessariamente espressione di Dio. Dio contiene l’io tanto come parola quanto come realtà ontologica perché tutto è Sua manifestazione. Crediamoci e permettiamoci di trasformare la nostra vita, allineandola al divino progetto.
Grazie Swami per permetterci di riflettere sull’Esistenza… Grazie per offrirci, in modo semplice e chiaro, i Divini Insegnamenti. Grazie per essere un motore di frequenze riequilibranti. Grazie semplicemente per esserci.
Annunziato Gentiluomo
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