Martedì 2 gennaio 2018, alle ore 19.30, al Teatro Gobetti – Sala Pasolini, andrà in scena Il Piccolo Principe – U Principuzzu Nicu. Il Piccolo Principe in versi siciliani e italiani, liberamente tratto da Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry, testo e regia di Giovanni Calcagno. Lo spettacolo è interpretato da Giovanni Calcagno, Luca
Martedì 2 gennaio 2018, alle ore 19.30, al Teatro Gobetti – Sala Pasolini, andrà in scena Il Piccolo Principe – U Principuzzu Nicu. Il Piccolo Principe in versi siciliani e italiani, liberamente tratto da Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry, testo e regia di Giovanni Calcagno.
Lo spettacolo è interpretato da Giovanni Calcagno, Luca Mauceri, Salvatore Ragusa, le musiche sono di Luca Mauceri, le scene di Salvatore Ragusa, Ignazio Vitaliù, i costumi di Miriam Del Campo e le luci di Cosimo Pirata. Il Piccolo Principe sarà replicato al Gobetti – Sala Pasolini, per la Stagione in abbonamento del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, fino a domenica 7 gennaio 2018. La storia dell’incontro in mezzo al deserto tra un aviatore e un principe che è arrivato sulla Terra dallo spazio: una storia per famiglie fatta di amicizia, purezza di sentimenti, autenticità. Un emozionante percorso poetico, realizzato da Giovanni Calcagno. Quando si legge Il Piccolo Principe, ci si chiede spesso se sia una favola scritta per gli adulti o per i ragazzini. Questa ambiguità rende il racconto misterioso e inafferrabile: i viaggi dell’aviatore e del piccolo principe infatti, non sono solo spostamenti geografici o interstellari, ma anche esplorazioni nei mondi interiori dell’uomo. Tutto ciò ci è stato trasmesso da Antoine de Saint-Exupéry, attraverso una storia che è semplice come i racconti dei nostri nonni. La semplicità è uno degli aspetti del testo originale che Giovanni Calcagno ha voluto maggiormente salvaguardare in ogni capitolo di questa grande opera. Ne è venuto fuori un testo teatrale che interpreta insieme a Luca Mauceri, anche autore delle musiche, e a Salvatore Ragusa, che cura le scene. L’elemento scenografico di questa messinscena è l’aereo incidentato dell’aviatore perduto nel deserto, un velivolo “a pezzi”, che diventa un piccolo universo capace di rievocare i tanti mondi del piccolo principe. È al contempo un oggetto-metafora di un percorso interiore, perché alla fine sarà “riparato” dal lavoro che i due protagonisti avranno compiuto nel corso di questo incontro. Entrambi saranno così pronti a ripartire, seppure per destinazioni diverse.
Redazione Artinmovimento Magazine
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