Gli antidepressivi per bambini e adolescenti sono pericolosi, stimolano tendenze suicide e non sono efficaci. In particolare, sul banco degli imputati è finita la paroxetina, molecola blockbuster che non dovrebbe essere somministrata ai minori ma che detiene comunque un record di vendite grazie alla modalità di prescrizione off label, ovvero al di fuori delle indicazioni
Gli antidepressivi per bambini e adolescenti sono pericolosi, stimolano tendenze suicide e non sono efficaci. In particolare, sul banco degli imputati è finita la paroxetina, molecola blockbuster che non dovrebbe essere somministrata ai minori ma che detiene comunque un record di vendite grazie alla modalità di prescrizione off label, ovvero al di fuori delle indicazioni terapeutiche approvate dal Ministero. Una ricerca scientifica pubblicata sul British Medical Journal, tra le più autorevoli riviste mediche al mondo, ha recentemente denunciato le malepratiche della multinazionale farmaceutica Glaxo, leader nella produzione di psicofarmaci a base di paroxetina, con oltre 15 miliardi di dollari guadagnati nel mondo, fino ad oggi, per questa sola molecola, che per 14 lunghi anni ha deliberatamente ostacolato la ricerca indipendente al fine di non diffondere i dati sugli effetti collaterali di questi prodotti e non pregiudicarne il profilo commerciale.
Al Parlamento UE a Bruxelles, in questi giorni, sono state richieste misure urgenti, sia per vietare il commercio del farmaco (ipotesi comunque remota) sia soprattutto per attivare una procedura di deferimento all’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) per una nuova valutazione dei prodotti medicinali a base di paroxetina nonché per aprire un’indagine finalizzata ad accertare se la multinazionale farmaceutica GlaxoSmithKline (GSK), la quale commercializza tutt’ora l’antidepressivo, e che, pur interpellata su quest’ultimo studio BMJ, si è trincerata dietro un ostinato silenzio, non abbia violato le norme antitrust dell’UE, garantendo un vantaggio sleale al proprio prodotto, che, secondo il British Medical Journal, e inefficace e pericoloso. Un appello in tal senso era stato, due settimane fa, indirizzato anche al Ministro della Salute On. Beatrice Lorenzin.
In questo dibattito, s’inserisce appunto oggi il Ministero della Salute italiano: Dopo un’iniziale risposta assai prudente e burocratica degli uffici, che sostanzialmente negavano ogni responsabilità rimandando il dossier alla valutazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco, il Ministro della Salute ha assunto un’iniziativa dal forte significato sotto il profilo delle politiche sanitarie: ha attivato un tavolo di confronto immediatamente operativo sul tema del monitoraggio della somministrazione di psicofarmaci ai bambini, segnatamente anti-depressivi. Un registro per il controllo delle prescrizioni di psicofarmaci per i bambini iperattivi esiste da tempo in Italia ed è basato su criteri improntati alla prudenza, al contrario del modello in vigore in USA che facilita le prescrizioni disinvolte. Perché non estenderlo allora a tutte le molecole psicoattive per minori? Non esisteva modo migliore per festeggiare la ricorrenza di oggi, la Giornata Mondiale dell’Infanzia dell’ONU, che dare un segnale concreto di attenzione alla salute dei bambini come quello fornito dall’On. Beatrice Lorenzin con l’attivazione di questo tavolo tecnico. Ora è necessario mettersi al lavoro con spirito costruttivo per tutelare con efficacia la salute dei più piccoli, ha dichiarato Luca Poma, giornalista e portavoce di Giù le Mani dai Bambini, il più rappresentativo comitato per la farmacovigilanza pediatrica in Italia.
Redazione di ArtInMovimento Magazine
[Fonte delle immagini: legalpill.com
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