Il progetto, nato per valorizzare il grande patrimonio storico e collaborare sinergicamente su mostre ed eventi, è stato presentato ufficialmente in occasione di InterClassics Bruxelles (tenutosi dal 17 al 19 novembre). Il Museo Nazionale dell’Automobile “Avv. Giovanni Agnelli” era presente nelle tre giornate di InterClassics Brussels con tre incredibili vetture, la Fiat Mod. 520 del
Il progetto, nato per valorizzare il grande patrimonio storico e collaborare sinergicamente su mostre ed eventi, è stato presentato ufficialmente in occasione di InterClassics Bruxelles (tenutosi dal 17 al 19 novembre). Il Museo Nazionale dell’Automobile “Avv. Giovanni Agnelli” era presente nelle tre giornate di InterClassics Brussels con tre incredibili vetture, la Fiat Mod. 520 del 1928, la Cisitalia 202 SMM Spider Nuvolari del 1947 e la OM 469 N del 1922. Tema principale di questa terza edizione dell’importante appuntamento dedicato ai motori d’epoca è stata la presentazione ufficiale di BIG FIVE, la rete costituita dai cinque più importanti musei europei dedicati all’automobile, per la prima volta riuniti per un evento di portata internazionale. Un progetto ambizioso, il cui scopo è la valorizzazione e comunicazione a livello europeo del patrimonio storico, la pianificazione di progetti condivisi e la collaborazione sinergica per mostre ed eventi. Oltre al MAUTO, fanno parte della rete il National Motor Museum (Beaulieu, UK), la Cité de l’Automobile/Schlumpf Collection (Mulhouse, Francia), Autoworld Museum (Brussels, Belgio) e il Louwman Museum (L’Aia, Olanda). Ciascuno di essi ha esposto all’interno del padiglione collettivo “THE BIG FIVE” (Sala1) – tre capolavori della propria collezione: un’automobile significativa per il proprio Paese, una vettura simbolica per il Museo e, infine, una da competizione. Si è trattato senza dubbio di un’occasione unica, per gli appassionati da tutto il mondo, di vedere per la prima volta tutte insieme le vetture più rappresentative delle prestigiose collezioni europee.
“L’idea di unire le strategie dei grandi musei nazionali europei dell’automobile è nata a Torino, in un incontro che ho voluto con Evert Louwman, presidente dell’omonimo museo nazionale olandese e con Sebastien De Baere, direttore di Autoworld. In seguito si sono uniti la Citè de l’Automobile e il National Motor Museum – dichiara il Presidente del MAUTO Benedetto Camerana -. I Big Five sono le più importanti collezioni museali al mondo, indipendenti dai brand e dalle politiche commerciali di marca. L’idea è di aggregare le nostre competenze per promuovere il valore dell’automobile come testimonianza culturale e storica, pianificare politiche comuni, mostre ed eventi. La partecipazione collettiva ad Interclassics è il primo passo di un percorso che stiamo iniziando a costruire. La strategia generale è la valorizzazione internazionale del Museo dell’Automobile”.
“Per aumentare la visibilità del MAUTO a livello internazionale – continua il Direttore Rodolfo Gaffino Rossi – è importante allearsi con altre realtà, al fine di creare interscambio di opere e arrivare all’obiettivo di progettare mostre e attività unendo le risorse culturali e finanziarie”. FIAT mod. 520 (1928) è un modello di classe medio-alta con motore a 6 cilindri e valvole laterali, è capostipite di una lunga serie di vetture Fiat a 6 cilindri. La “520” è anche la prima automobile italiana con la guida a sinistra. Costruita fra il 1927 e il 1929 in oltre 20.000 esemplari, era disponibile nelle versioni torpedo, berlina, cabriolet, spider e taxi. La berlina costava, al momento del lancio, 31.000 lire. Questa vettura è appartenuta a donna Virginia del Bourbon, sposa di Edoardo Agnelli e madre di Gianni e Umberto Agnelli. Cisitalia 202 SMM Spider Nuvolari (1947) è progettato sotto la direzione dell’ingegnere Giovanni Savonuzzi, responsabile tecnico della Cisitalia dal 1945 al 1948, lo spider denominato Nuvolari in omaggio al grande pilota mantovano che lo guidò nella Mille Miglia del 1947, è un esempio di impostazione stilistica quanto mai originale. La scocca è interamente in alluminio, con le pinne aerodinamiche appena accennate sui parafanghi posteriori. Ne furono costruiti circa 20 esemplari tra il 1947 e il 1948 e quello esposto è uno dei circa 10 tuttora esistenti. OM 469 N (1922) è la versione sportiva della vettura costruita nel 1922 dalla OM (Officine Meccaniche) di Brescia e rimasta in produzione fino al 1934. Vinse nella categoria 1500 la Coppa delle Alpi e i circuiti del Garda e del Mugello durante la stagione sportiva 1922. Nella sigla “469” sono indicati, con la prima cifra, il numero dei cilindri del motore, con le altre due la misura dell’alesaggio. Nel 2017 il MAUTO ha lavorato molto per allargare ulteriormente la sua rete di collaborazioni nazionali e internazionali: dall’incontro con Sergey Rikov, Head of Science and Design Research Department and Curator of Transport Collections del Museo del Politecnico di Mosca, all’accordo firmato con il Museo del Politecnico di Tashkent sempre nell’ottica di condividere progetti e materiali; dalla collaborazione con il Direttore del Museo Nazionale Cinese dell’Automobile di Pechino a quella con il Musée National Du Sport di Nizza per la mostra “MOTEURS. Entre terre, ciel et mer: l’aventure des sports mécaniques”. Nel mese di settembre il Direttore Rodolfo Gaffino Rossi è stato chiamato a presenziare nella giuria di due importanti eventi internazionali: la prima edizione del Concorso di Eleganza “Lamborghini and Design” a Neuchatel, in Svizzera, riservato alle vetture storiche Lamborghini e dedicato quest’anno a Le Corbusier, maestro modernista del XX secolo del quale il MAUTO ha prestato la Volture Maximum del 1986; e il Yanqi Island Concours d’Elegance promosso dalla rivista Autobild China, occasione che ha visti riuniti alcuni eminenti esperti di motorismo storico e che ha favorito un’importante interscambio finalizzato a future collaborazioni. Al Direttore del MAUTO, in quanto rappresentante esperto di design automobilistico italiano nonché portavoce di un’istituzione museale considerata un’eccellenza a livello internazionale, è stato conferito l’incarico di Presidente della Giuria. Per la seconda volta il MAUTO sarà presente al Motor Show di Bologna, in programma dal 2 al 10 dicembre, con quattro importanti vetture da corsa, simbolo della collezione del Museo: la TEMPERINO mod. 8/10 Hp (Italia, 1920), che ebbe un certo successo in Italia e all’estero per le sue doti di economicità e maneggevolezza; la MONACO-TROSSI da competizione (Italia, 1935) collaudata dallo stesso Trossi nelle prove del G.P. d’Italia, a Monza, nel 1935; la ITALA mod. 11 (Italia, 1925), presentata nel 1925 dalla prestigiosa marca Itala e realizzata su progetto dell’ingegnere Giulio Cesare Cappa; e la MONACO NARDI mod. Chichibio (Italia, 1932), costruita da Augusto Monaco con la collaborazione di Enrico Nardi, Massimo Lancia e Giulio Aymini. Quest’ultima vettura sarà protagonista delle operazioni di restauro eseguite in diretta nello stand, dove sarà anche esposta una gigantografia riproducente i disegni tecnici della Itala 11, facenti parte del fondo che i familiari dell’Ing. Cappa hanno donato al Museo e tuttora conservati nel Centro di Documentazione. Alle quattro vetture se ne aggiungerà una quinta, la OM 469 N del 1922, che sarà invece esposta nello stand della rivista Ruoteclassiche. Con la partecipazione al più importante appuntamento dedicato agli appassionati delle quattro ruote il MAUTO – progetto in costante evoluzione, luogo di memoria prestigioso e unico nel suo genere – vuole ancora una volta ribadire la sua mission non solo conservativa ma anche didattica: lo stile deve essere coniugato alla funzionalità e ogni vettura pensata e disegnata per muoversi in un contesto e di quel contesto farsi interprete.
Redazione Artinmovimento Magazine
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