Torna a fare tappa a Torino il Festival dell’Oriente, con una formula ormai rodata e amata dal pubblico. Come in un gioco di scatole cinesi, la manifestazione contiene più festival al proprio interno, dedicati a settori specifici dell’ampio panorama delle tradizioni e discipline orientali. Sezioni speciali saranno dedicate ai temi “Salute e Benessere da Oriente a
Torna a fare tappa a Torino il Festival dell’Oriente, con una formula ormai rodata e amata dal pubblico. Come in un gioco di scatole cinesi, la manifestazione contiene più festival al proprio interno, dedicati a settori specifici dell’ampio panorama delle tradizioni e discipline orientali. Sezioni speciali saranno dedicate ai temi “Salute e Benessere da Oriente a Occidente”, all’ormai conosciuto Holi Festival e al Festival delle Arti Marziali, che dureranno per tutto il corso della manifestazione, lungo i due weekend di marzo, dal 17 al 19 e dal 24 al 26.
Il Festival delle Arti Marziali porterà al Lingotto numerosi maestri ed atleti, che si alterneranno sul palco e nelle aree tatami per delle performance e seminari di Aikido, Karate, Ju Jitsu, Tai Chi Chuan, Kick Boxing, Krav Maga e altre ancora.
Come è nello spirito e nella tradizione del Festival dell’Oriente, il pubblico potrà non solo ammirare le esibizioni, ma anche sperimentare in prima persona, per scoprire e comprendere qualcosa di più delle filosofie, della spiritualità, della storia di ogni disciplina.
La stessa interattività sarà riproposta per tutte le aree tematiche, con la possibilità di provare, sempre gratuitamente, trattamenti per il benessere corporeo e non solo, workshop di meditazione, di yoga, e molto altro.
Non potrà mancare l’offerta gastronomica, ovviamente in sintonia con il Festival nel suo insieme. I visitatori potranno godere di un’ampia scelta di cucine tradizionali per un vero viaggio intorno al mondo attraverso il cibo, in India, nel Rajastan, in Tibet, in Marocco, in Sri Lanka, in Egitto… ma anche un’offerta dedicata alla cucina vegetariana e vegana, novità di quest’anno, il caffè biologico, le birre artigianali.
Vi presentiamo brevemente le novità di questa prossima edizione.
Il tempio buddista dallo Sri Lanka, nel quale monaci Cingalesi saranno a disposizione per condividere la loro tradizione e il loro sapere, momenti di preghiera e benedizione.
La riproduzione di una Thuparamaya, sempre nell’area dedicata allo Sri Lanka. La Thuparayama è tra i luoghi simbolo del culto religioso, è una pagoda costruita con le sembianze di una campana, ha il colore bianco simbolo i purezza ed è tipica del credo buddista. La prima Thuparamaya fu fatta costruire da re Devanampiyatissa subito dopo l’introduzione del Buddhismo in Sri Lanka, e al suo interno furono custodite le reliquie di Buddah.
L’area culturale cinese, con esperienze interattive e coinvolgenti per entrare da vicino in contatto con questa cultura millenaria. Per esempio, si potrà gustare il tè servito tramite la tradizionale cerimonia del “Gong Fu Cha”, ma anche la più spettacolare cerimonia “Kung Fu Tea”, che combina il rito del tè e le arti marziali.
La Grande Muraglia, o meglio una riproduzione emozionante e suggestiva di parte della grande opera che è uno dei simboli della Cina.
Un giardino Zen, per arricchire l’area dedicata al Giappone, con piante, fiori, splendide composizioni e un laghetto Koi, simbolo della fortuna.
Le tavolette dei desideri “Ema”, sempre nell’aera giapponese. Queste tavolette vengono solitamente appese in un’apposita struttura collocata nei templi Shintoisti, e attraverso di esse i credenti inviano un appello ai “kami”, gli spiriti divini. Ci sarà modo di sperimentare questa pratica, tipica del capodanno, grazie anche all’aiuto di una maestra di calligrafia Nipponica che scriverà sugli Ema i desideri del pubblico.
Ancora una novità nell’area dedicata la Giappone, una speciale mostra di bambole. In lingua Giapponese, la bambola viene chiamata Ningyo, termine composto da due ideogrammi: nin significa essere umano o persona, gyo significa forma. Le bambole sono un elemento molto rappresentativo della tradizione nipponica.
Sempre al Giappone, infine, sarà dedicata una mostra fotografica, che presenta al pubblico non solo gli aspetti culturali e tradizionali, ma anche le meraviglie architettoniche e naturali del Paese.
L’area “Le Mille e una Notte” nella quale, tra riproduzioni di dromedari, cammelli, elefanti e tigri, ci si potrà immergere nelle atmosfere delle culture dei Paesi del Medio Oriente.
Il tempio tailandese. Una riproduzione di un tipico tempio Buddhista, nel quale i monaci proporranno preghiere e benedizioni. Nella stessa area vi saranno operatrici che offriranno al pubblico il massaggio tradizionale Thai, pratica che nella cultura tailandese è ritenuto un vero e proprio trattamento medico, una terapia curativa e rigenerativa.
Le ruote delle preghiere tibetane, dette Chokhor. Esse sono parte fondamentale della vita della comunità Tibetana. Si tratta di cilindri cavi chiusi da un coperchio removibile, che al loro internono custodiscono, arrotolata su se stessa, una lunga striscia di carta di riso
con mantra di preghiera. Secondo la tradizione tibetana ogni giro di ruota corrisponde alla recitazione della preghiera contenuta, e ciò faccia accumulare meriti per la vita futura. Devono essere fatte girare in senso orario, e nello stesso senso si percorrono, come atto di preghiera, i perimetri di templi e monasteri. Si potranno ammirare le Chokhor nell’area culturale dedicata al Tibet.
Il ricchissimo programma del Festival dell’Oriente, le informazioni sulla biglietteria e su come raggiungere la location, sono facilmente consultabili sul sito festivaldelloriente.net
Il Festival, lo ricordiamo, si terrà nello spazio espositivo del Lingotto. I biglietti hanno un costo di 12,00 Euro, ridotto 5,00.
Sul sito trovate anche informazioni per l’acquisto. La manifestazione sarà aperta al pubblico dalle 10,30 alle 23,00, per informazioni sono a disposizione i numeri di telefono 333-5756460 e 333-5756621.
Redazione ArtInMovimento Magazine
[Fonte delle immagini: festivaldelloriente.net]
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