Le malattie croniche e rare in Italia coinvolgono, secondo l’Istat, quasi il 38% della popolazione, a volte con la presenza di più patologie contemporaneamente. Si tratta di una situazione che ha forti ripercussioni sociali e ovviamente economiche, in questo momento storico sempre meno sostenibili. Questo è il quadro tracciato da Exposanità, manifestazione incentrata sulla salute
Le malattie croniche e rare in Italia coinvolgono, secondo l’Istat, quasi il 38% della popolazione, a volte con la presenza di più patologie contemporaneamente.
Si tratta di una situazione che ha forti ripercussioni sociali e ovviamente economiche, in questo momento storico sempre meno sostenibili.
Questo è il quadro tracciato da Exposanità, manifestazione incentrata sulla salute e l’assistenza che si terrà a Bologna dal 21 al 24 maggio, e da Cittadinanzattiva (movimento di partecipazione civica per la promozione e la tutela dei diritti dei cittadini e consumatori). Le difficoltà che emergono riguardano sia le persone affette da tali patologie, sia coloro che devono assistere un familiare malato. Si tratta di conciliare i tempi di cura e di lavoro, con problematiche relative ai permessi e agli orari, o anche alla tipologia stessa dell’attività lavorativa. Quello che si scopre infatti è che molti nascondono la loro condizione e le loro necessità, accettando un lavoro inadeguato al proprio stato di salute. Oppure si rinuncia a richiedere i permessi e le agevolazioni a cui si avrebbe diritto, per timore di perdere il posto, o perché ci si scontra con l’indisponibilità del datore di lavoro. L’assistenza, poi, non garantita dal Servizio sanitario nazionale, risulta troppo onerosa per un numero crescente di persone. Per andare incontro a queste esigenze, occorrerebbe uno spostamento sul territorio dei servizi di cura e assistenza. Rendere l’accesso a queste ultime più facile si da un punto di vista logistico che economico. Infine, una migliore organizzazione del servizio stesso e una maggiore attenzione alla formazione del personale. Tutto questo, in un’ottica di risparmio, non solo economico. I costi per le persone interessate sono infatti anche sociali. La presenza di una malattia cronica o rara comporta una minore qualità della vita sotto ogni punto di vista, là dove dovrebbe essere invece possibile rendere la qualità globale della vita uno strumento per arginare gli effetti negativi a breve o lungo termine della patologia specifica. Di tutto questo si parlerà a Bologna dal 21 al 24 maggio, in un appuntamento che sembra, ora più che mai, di grande importanza.
Chiara Trompetto
[fonte immagine: otramedicina.imujer.com]
Leave a Comment
Your email address will not be published. Required fields are marked with *