Un testimonial d’eccezione per un evento unico: è il giovane Martin Caceres, difensore della Juventus, un ragazzo che – pur nelle sue condizioni di “immigrato di lusso” – dal Sudamerica (Uruguay) è arrivato a Torino e che, in occasione della festa La terra attraverso il mare, ha voluto fare da ponte tra la sua terra d’origine
Un testimonial d’eccezione per un evento unico: è il giovane Martin Caceres, difensore della Juventus, un ragazzo che – pur nelle sue condizioni di “immigrato di lusso” – dal Sudamerica (Uruguay) è arrivato a Torino e che, in occasione della festa La terra attraverso il mare, ha voluto fare da ponte tra la sua terra d’origine e la nostra città: Mi piace l’idea di essere testimone di un qualcosa di positivo, di importante per tutti, di importante soprattutto per i giovani. Spero che parteciperanno in tanti, sudamericani e torinesi, per essere sempre più amici.
La terra attraverso il mare è una grande evento di mostra-spettacolo che si terrà domani, 6 luglio, dalle ore 17 alle 22 presso la Palazzina ex Venchi Unica, in via Francesco De Sanctis, 10a a Torino.
Permette un viaggio immaginario per conoscere le tradizioni e la cultura di chi viene dai paesi dell’America Latina. Musiche, balli, poesia, arte, racconti, teatralità, ricordi, cibo, immagini e oggetti per coinvolgere in uno scambio di culture i due popoli, capire meglio le aspirazioni, i sogni, la memoria dei sudamericani che vivono a Torino, scoprire quanto e in che cosa i due popoli sono uguali e diversi, “rami differenti di uno stesso albero”, come dice una tradizione popolare peruviana.
L’iniziativa nasce nell’ambito del progetto Paradero-Nomis, voluto, coordinato e promosso dalla Compagnia di San Paolo con la partecipazione del Consolato del Perù e la collaborazione del Gruppo Abele, della Cooperativa Esserci, di molte associazioni e persone latino-americane e di un gruppo di volontari. Paradero-Nomis offre sostegno ai genitori e ai giovani della comunità latinoamericana per favorire il ricongiungimento familiare, la cura di bambini e giovani, la coesione con i torinesi e la conoscenza della cultura e delle abitudini del Sud America. La manifestazione, che ha il patrocinio della Città di Torino e della Circoscrizione 3, è la tappa conclusiva di un progetto che ha visto i volontari e le associazioni lavorare congiuntamente all’organizzazione, seguendo un corso di gestione di eventi e animazione e laboratori di arte, scrittura, scenografia sotto la guida del regista Claudio Montagna, specializzato in progetti che coniugano teatro e sociale.
Il nostro obiettivo, spiega Ilda Curti, assessore comunale alle Politiche per l’Integrazione, è sempre stata una città cosmopolita, in grado di riconoscere e valorizzare gli stranieri come risorsa per lo sviluppo. Per questo abbiamo lavorato in questi anni. Torino, con la sua identità plurale e differenziata, è la prima città in Italia ad aver istituito il servizio civile per giovani immigrati ed è stata pioniera nel proporre buone politiche, coinvolgendo partner pubblici e privati. Abbiamo scommesso sul futuro, sulla normalità di una città che i nuovi cittadini sentono come loro e dove hanno creato legami senza dover negare le tradizioni del Paese da cui provengono e di cui vanno orgogliosi.
Il Progetto Paradero-NOMiS di accoglienza e accompagnamento dei giovani sudamericani, è condotto dalla Compagnia di San Paolo dal 2006 con l’obiettivo di favorire il loro inserimento educativo e sociale una volta giunti in Italia, commenta Luigi Morello, Responsabile Area Politiche sociali della Compagnia di San Paolo, La coesione sociale si esprime anche organizzando occasioni di conoscenza reciproca e l’iniziativa “La terra attraverso il mare” del prossimo 6 luglio ne è un momento fortemente significativo.
Redazione di ArtInMovimento Magazine
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