Il 26 luglio 2019, alle ore 20.30, nella piazza della Chiesa di Venaus, andrà in scena, La traviata, celeberrimo melodramma di Giuseppe Verdi in tre atti e quattro quadri, su libretto di Francesco Maria Piave, tratto dal romanzo La signora delle camelie di Alessandro Dumas figlio. L’allestimento porta la firma dell’Impresa Lirica Francesco Tamagno e
Il 26 luglio 2019, alle ore 20.30, nella piazza della Chiesa di Venaus, andrà in scena, La traviata, celeberrimo melodramma di Giuseppe Verdi in tre atti e quattro quadri, su libretto di Francesco Maria Piave, tratto dal romanzo La signora delle camelie di Alessandro Dumas figlio. L’allestimento porta la firma dell’Impresa Lirica Francesco Tamagno e la direzione artistica dell’evento quella di Angelica Frassetto.
Violetta è probabilmente il mito femminile più popolare dell’era borghese di fine ottocento. Giuseppe Verdi termina la composizione dell’opera nel 1853. La prima rappresentazione, nello stesso anno al Teatro La Fenice di Venezia, risulta un grande flop. Scritta in circa quaranta giorni, La traviata fa parte della cosiddetta “trilogia popolare” (insieme a Trovatore e Rigoletto) che vede come protagonisti tre personaggi non nobili. Per sfuggire al controllo della censura e non rendere troppo evidente la critica ai vizi del mondo borghese suo contemporaneo, Verdi è costretto a spostare l’ambientazione dal XIX al XVIII secolo, pregando di non fare indossare agli artisti anche le parrucche tipiche del Settecento, così da evitare di rendere il melodramma eccessivamente ingessato.
Violetta è l’evoluzione di un personaggio che nasce con Marie Duplessis, storica cortigiana parigina, passando per Marguerite Gautier protagonista del romanzo di Dumas. La vita dissoluta che conduce delinea perfettamente il carattere di un’eroina tragica.
Una donna vittima della società borghese di fine 800 muore perdonando il padre dell’amato Alfredo che li aveva separati con l’inganno, muore tra le braccia di Alfredo dopo aver chiarito ogni disguido, muore dimenticata dagli amici ipocriti, muore senza pentirsi di nulla perché non ha niente di cui pentirsi. E in quella morte avviene la sua redenzione.
Per l’allestimento a Venaus, la regia è affidata a Lucia Falco, coadiuvata da Marcello Serafino Visconti.
Il cast è composta da Valentina Iannone (Violetta Valery), Giuseppe Raimondo (Alfredo Germont), Marco Camastra (Giorgio Germont), Laura Realbuto (Flora Bervoix), Fabiola Salaris (Annina), Ugo Bonafede (Dottor Grenvil), Salvatore Damino (Marchese D’Obigny), Luca Bellomo (Barone Douphol), Franco Berto (Gastone), Mauro Dezzutto (Giuseppe), Bruno Savoia (Un domestico) e Mario Gaudino (Un commissionario).
Al pianoforte il M. Gioachino Scomegna mentre sosterrà à i solisti Coro Francesco Tamagno, istruiti dal M. Gianluca Fasano.
Le scene e i costumi sono curati da Anita Tournour Viron mentre il trucco e il parrucco da Noemi Cavaletto.
La segretaria di produzione è Stefania Casarin e il direttore di scena è Franco Prunotto.
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Redazione di ArtInMovimento
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