In Slovenia nei giorni scorsi è andato in scena il Festival di Cinema Migrante “Festival of Migrant Films”, alla sua sesta edizione. A Roma l’American Academy ha ospitato una rassegna di cinema sull’identità afro-italiana e una mostra, tutt’ora in corso fino al 19 luglio, dal titolo “Nero su Bianco” che raccoglie opere il cui tema comune è il vissuto di un’identità “meticcia” come dicono alcuni, di vite trascorse in due o più Paesi differenti e in diversi continenti, talvolta avendo più di una cittadinanza.
Non sono che pochissimi esempi di iniziative che convergono su un tema che è, da tempo ormai, di forte e difficile attualità. Il 20 giugno è la data scelta dall’ONU per la Giornata Internazionale del Rifugiato. Migrare, doversi spostare per migliorare o salvare la propria vita è una condizione comune a un numero enorme di persone, come lo è stato in un passato sia prossimo che remoto, come lo sarà con ogni probabilità in futuro, toccando le vite dei singoli e delle comunità, di coloro che “vanno” così come di coloro che “restano”, nel bene e nel male. E al di là, molto al di là delle categorie di “bene” e “male”, c’è un universo di sentimenti che solo chi percorre questa esperienza può capire, e che fortunatamente l’arte, a volte, riesce a raccontare attraverso il segno grafico e il colore, attraverso la trasposizione cinematografica, attraverso il dettaglio degli istanti catturati con la fotografia.
Desideriamo ricordarvi questa ricorrenza e lasciare a ognuno il dovuto spazio di riflessione. Rassegne e mostre sono ottime occasioni di incontro e vi invitiamo a cercare, per quanto possibile, di ascoltare le storie e i punti di vista di chi è portatore di certe esperienze, senza paura e soprattutto senza pregiudizi.
Chiara Trompetto
[fonti delle immagini: fmf-slovenja.sl, aarome.org, stories.unhcr.org]

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