Da venerdì 17 aprile 2015, alle ore 20.30, al Teatro Carlo Felice andrà in scena Billy Budd, opera in un prologo, due atti e un epilogo su libretto di Edward Morgan Forster ed Eric Crozier tratto dall’omonimo racconto del 1981 di Herman Melville. Fu composta nel 1951, per sole voci maschili, da Benjamin Britten. Una
Da venerdì 17 aprile 2015, alle ore 20.30, al Teatro Carlo Felice andrà in scena Billy Budd, opera in un prologo, due atti e un epilogo su libretto di Edward Morgan Forster ed Eric Crozier tratto dall’omonimo racconto del 1981 di Herman Melville. Fu composta nel 1951, per sole voci maschili, da Benjamin Britten.
Una storia dolce-amara sulla fedeltà, sulla colpa e sulla violenza della giustizia, andata in scena per la prima volta a Londra, al Covent Garden, sotto la direzione dello stesso Britten, che mette in scena la lotta tra bene e male, capace, grazie alla sua forza espressiva, di emozionare fin dal primo ascolto.
Il racconto di Meliville sembra stato scritto apposta per essere messo in musica, permettendo a Britten di mettere in scena dunque le passioni nascoste che trovano sfogo solo nella violenza proprio perché represse; l’innocente vittima sacrificale, come un nuovo Cristo, dell’ingiustizia degli uomini; la fatica di assumersi la responsabilità delle proprie decisioni; il rimorso di chi non è cattivo, ma non abbastanza forte per agire secondo giustizia. Il tutto circondato ancora una volta dal mare, come in Peter Grimes, allegoria della solitudine a cui è condannato l’universo esclusivamente maschile dei marinai de L’Indomabile, il vascello inglese su cui, nel 1797, si svolgono i fatti rievocati anni dopo dal capitano Vere. La storia di Billy Budd, giovane e timido marinaio impiccato dall’equipaggio per aver ucciso il malvagio maestro d’armi Claggart, che aveva macchinato per accusare ingiustamente Billy – di cui era geloso, ma da cui era anche attratto – di complotto, riassume in sé l’intera concezione teatrale di Britten: l’opera lirica come missione etica, morale, che ha il dovere di rappresentare la sconfitta dei puri davanti a chi è senza scrupoli e la sopravvivenza grigia di chi non si sa schierare (il capitano Vere).
La musica rifiuta ogni enfasi, ogni retorica, che finirebbe per falsificare il senso profondo di ciò che accade sulla scena: il registro scelto è quello dell’inquietudine, dello scavo interiore, ottenuto facendo tesoro dell’esperienza del teatro espressionista (quello di Berg in particolare) e aprendo il linguaggio armonico all’ambiguità tonale, riflesso sonoro dell’ambiguità morale che domina a bordo de L’Indomabile.
Il Carlo Felice, dopo la precedente e unica rappresentazione a Genova del 10 giugno 2005, questa volta presenta Billy Budd nella versione rivista da Britten nel 1960. L’allestimento è co-realizzato col Teatro Regio di Torino, con la regia e i costumi di Davide Livermore, Regista Residente dell’ente genovese, è incentrato sulla sfida tecnica di non ricostruire una nave in scena, ma di trasformare in un vascello i ponti mobili e le strutture dello stesso palcoscenico.
La direzione della splendida partitura, ricca di minime coinvolgenti raffinatezze, è affidata ad Andrea Battistoni, dal 2013 Primo Direttore Ospite del Teatro Carlo Felice. Le scene sono firmate da Tiziano Santi, e il disegno luci di Andrea Anfossi è stato realizzato da Luciano Novelli.
L’opera si avvale di due cast prestigiosi che si alterneranno nelle recite: Phillip Addis, Valdis Jansons (Billy Budd), Alan Oke, Patrick Vogel (Capitano Vere), Graeme Broadbent, Hector Guedes (John Claggart), Christopher Robertson, Valdis Jansons (Redburn), Mansoo Kim (Flint), Simon Lim (Ratcliffe), Marcello Nardis (Red Whiskers), Daniele Piscopo (Donald), John Paul Huckle (Dansker), Alessandro Fantoni (Novizio), Matteo Macchioni (Squeak), Claudio Ottino (Nostromo), Roberto Maietta (Primo Ufficiale), Davide Mura (Secondo Ufficiale), Naoyuki Okada (Gabbiere di maestra), Ricardo Crampton (Amico del novizio), Alessio Bianchini (Arthur Jones), Matteo Armanino e Roberto Conti (marinai), Loris Purpura (Ufficiale dei cannonieri).
Sicuramente ci sono tutti gli ingredienti per un interessante spettacolo…
Redazione di ArtInMovimento Magazine
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