Si è conclusa anche l’edizione 2015 dello Storico Carnevale di Ivrea. Dopo l’uscita della Mugnaia e la sfilata delle squadre degli aranceri sabato sera la festa è continuata con tre giorni di battaglia e di corteo dei personaggi tradizionali. Il maltempo di domenica ha ridotto il numero dei visitatori e smorzato un po’ l’entusiasmo, per
Si è conclusa anche l’edizione 2015 dello Storico Carnevale di Ivrea.
Dopo l’uscita della Mugnaia e la sfilata delle squadre degli aranceri sabato sera la festa è continuata con tre giorni di battaglia e di corteo dei personaggi tradizionali.
Il maltempo di domenica ha ridotto il numero dei visitatori e smorzato un po’ l’entusiasmo, per poi riprendere quota alla sera con lo spettacolo pirotecnico, che ha incantato i presenti nonostante la pioggia continuasse a cadere.
Interessante la cerimonia cerimonia storica della “preda in Dora” di domenica mattina, durante la quale il Sostituto Gran Cancelliere ha gettato nel torrente – la Dora Baltea – una pietra che simbolicamente doveva essere appartenuta al castello del tiranno, a testimoniare la distruzione del castello e della tirannia da parte del popolo.
Il lunedì mattina invece nelle piazze delle parrocchie del centro storico, in alcune delle quali prende vita anche la battaglia delle arance, si è svolto il “pianté ‘l pic a l’usu antich”. La coppia di sposi più recente della parrocchia ha iniziato a picconare per quel che dovrà avvenire il martedì sera. Infatti in quelle stesse piazze è stato issato, nel punto dove i giovani hanno piantato il piccone, lo scarlo, un lungo tronco ricoperto di erica che l’ultima sera è stato fato bruciare, in un rituale di saluto e di auspici per l’anno che seguirà fino al prossimo Carnevale.
La giornata di martedì è stata fortunatamente soleggiata e finalmente si è vista la città nella sua bellezza e con le strade piene di gente. La Mugnaia ha regalato sorrisi e saluti ai tanti che la acclamavano al passaggio del corteo storico, preceduta dalla banda che suonava la Canzone del Carnevale, e dai Pifferi e Tamburi.
Sfortunato il Generale di quest’anno, il protagonista maschile della manifestazione, colui che prende simbolicamente la guida della città nei giorni del Carnevale, che è stato costretto a letto dalla febbre e ha lasciato la reggenza del suo posto a uno degli ufficiali dello Stato Maggiore, ricevendo comunque dalla città in questi giorni messaggi di affetto e auguri di pronta guarigione.
I momenti della festa sono stati scanditi ancora dalla battaglia nelle piazze, fino alla premiazione di martedì, che ha visto la vittoria della squadra della Morte, seguita dai Tuchini e infine dai Diavoli.
Tra i carri, vincono tra le pariglie Gli scorpioni del tiranno e tra le quadriglie I balestrieri d’Albeto.
Il gran finale con lo scarlo di Piazza di Città e il saluto della Mugnaia, dal suo cocchio dorato, con il disfacimento del grande mazzo di garofani e il lancio degli stessi alla folla speranzosa di riuscire a prenderne uno.
Nella giornata di mercoledì, a segnare l’ingresso nel tempo di Quaresima, distribuzione di polenta e merluzzo da parte dei volontari del Comitato della Croazia Polenta e Merluzzo, in piazza Lamarmora, nel Borghetto dove tirano i Tuchini che hanno per simbolo un corvo.
La città saluta i suoi giorni di libertà e di festa già sognando il Carnevale del prossimo anno, e voi se vi siete un po’ incuriositi venite a vederlo di persona, è un’esperienza unica che vale la pena di fare, che vi resterà dentro accompagnata dal profumo diffuso di arance che pervade l’intera città, e che è forse una delle sensazioni più caratteristiche di questa manifestazione senza eguali.
Chiara Trompetto
[Fonte delle immagini: Chiara Trompetto, storicocarnevaleivrea.it e relativa pagina facebook]
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