Bastano poche parole per spiegare che cosa rappresenta il 17 maggio. L’acronimo inglese IDAHOT sta per International Day Against Homophobia, Transphobia and Bophobia, giornata mondiale contro l’omofobia, transfobia e bifobia. Si celebra in tutto il mondo ricordando il 17 maggio del 1990, data storica nella quale l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha deciso di eliminare l’omosessualità
Bastano poche parole per spiegare che cosa rappresenta il 17 maggio. L’acronimo inglese IDAHOT sta per International Day Against Homophobia, Transphobia and Bophobia, giornata mondiale contro l’omofobia, transfobia e bifobia.
Si celebra in tutto il mondo ricordando il 17 maggio del 1990, data storica nella quale l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha deciso di eliminare l’omosessualità dall’elenco dei disturbi mentali.
Questa giornata è ormai riconosciuta ufficialmente da molte istituzioni nazionali e internazionali e da organizzazioni e associazioni a livello locale.
La ragione per la quale continua a essere importante un momento ufficialmente dedicato al tema e giornate di sensibilizzazione è che in moltissimi contesti e realtà, in tutto il mondo, l’orientamento sessuale e il genere sono ancora motivi di discriminazioni, dai divieti imposti per legge sino all’estremo della pena di morte, ai pestaggi, o alle aggressioni verbali o a più subdole violenze psicologiche.
Ci sembra utile focalizzare l’attenzione su qualche iniziativa pratica, per dare l’idea di cosa si possa fare in merito e per mettere in luce azioni che rendono un importante servizio a questa causa fondamentale. Come abbiamo già scritto ieri, in provincia di Torino c’è l’associazione Balon Mundial ONLUS che ha aderito alla campagna inglese “Football V Homophobia” e utilizza il mezzo dello sport per cercare di combattere pregiudizi e discriminazione.
I tutt’altro contesto sociale, nella città di Tirana, lo sporta la fa ancora da padrone come veicolo per portare il messaggio dell’uguaglianza e della lotta all’omofobia. L’iniziativa, che si ripete da alcuni anni, si chiama “Gay Ride” ed è a tutti gli effetti una manifestazione in bicicletta, per le vie principali della città a partire dalla centralissima piazza Madre Teresa. Anima dell’iniziativa è l’associazione locale Aleanca Lgbt.
Degna di essere segnalata è poi la campagna realizzata dalla Regione Piemonte insieme al Coordinamento Torino Pride. La Regione torna a dare il proprio patrocinio a una iniziativa in tal senso, con la collaborazione di tutti i capoluoghi di provincia nei quali verranno affissi dei i manifesti riguardanti appunto la campagna. L’assessora alle pari opportunità Monica Cerutti ha sottolineato l’importanza che le istituzioni siano attive e impegnate contro ogni forma di discriminazione e quindi anche contro quelle legate all’orientamento sessuale.
Per il manifesto è stata scelta l’immagine della Pietà di Michelangelo e il messaggio è “L’omotransfobia è odio che ti uccide. Non esserne complice”.
Come ci si poteva aspettare la scelta dell’immagine ha sollevato molte polemiche, tanto fumose quanto invece utili a far parlare dell’iniziativa su tutti i giornali non solo a livello locale. La scelta è stata difesa anche dai rappresentanti delle istituzioni poiché intende lanciare un messaggio forte e di impatto, là dove il problema che si vuole affrontare è altrettanto forte. L’invito è a essere vigili e a segnalare e denunciare episodi di violenza e discriminazione, per concorrere come comunità a generare un circolo virtuoso nel quale tutto ciò venga sanzionato socialmente prima e penalmente poi.
In tutto il mondo oggi vi saranno iniziative in merito.
Da parte nostra, siamo per tutto ciò che va incontro all’uomo in quanto tale, nel rispetto di ogni differenza e di ogni unicità, nel rispetto del diritto di ognuno a vivere pienamente e liberamente la propria identità.
Redazione ArtInMovimento Magazine
[fonti delle immagini: torinopride.it, dayagainsthomophobia.org]
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