Nel cuore del trentino, presso il ristorante La Capannina – La Baita del Met, a Baselga di Pinè, domenica 17 settembre, sono stati assegnati i premi e riconoscimenti di questa XXVI edizione di Religion Today Film Festival, con una cerimonia di premiazione ricca di emozioni. Tra tutti i 45 film da 22 Paesi diversi, Jalaldine,
Nel cuore del trentino, presso il ristorante La Capannina – La Baita del Met, a Baselga di Pinè, domenica 17 settembre, sono stati assegnati i premi e riconoscimenti di questa XXVI edizione di Religion Today Film Festival, con una cerimonia di premiazione ricca di emozioni.
Tra tutti i 45 film da 22 Paesi diversi, Jalaldine, del regista marocchino Hassan Benjelloun si aggiudica il Gran Premio nello Spirito della Fede, per l’opera che più di tutte ha colto lo spirito della rassegna cinematografica. Ha ritirato il premio proprio Malak Dhamouni, direttrice del Rabat International Author Film Festival e giurata di Religion Today. Dhamouni ritornerà in Marocco a consegnate il riconoscimento al regista, che in questi giorni non ha potuto partecipare al Festival a causa del terremoto che ha colpito il suo Paese.
Il premio tutto trentino Nello spirito delle Dolomiti, attribuito tra gli altri anche dal nostro direttore responsabile, Annunziato Gentiluomo, va invece direttamente al caraibico Cuentos de un dia más di Fernando Perez, artista cubano, che con altri colleghi film makers ha partecipato a questa edizione del Festival.
È un onore per il nostro piccolo grande Festival essere un luogo di scambio culturale e religioso, riconosciuto in tutto il mondo e che vede ogni anno la partecipazione di ospiti importanti racconta entusiasta il direttore artistico, Andrea Morghen.
Ad aprire la cerimonia, giovani studenti di arte visive e comunicazione hanno rappresentato l’esito della masterclass tenutasi in mattinata “Costruzione di una performance a partire dai simboli della santeria cubana, tenuta dagli artisti del paese caraibico Yudel Collazzo e Kalua Rodriguez: un viaggio nella religione tradizionale cubana, che vede le sue radici proprio in Africa.
Tra i riconoscimenti assegnati, il premio per il miglior documentario è stato assegnato a Kutchinga, del portoghese Sol de Carvalho, che racconta di una controversa pratica tradizionale mozambicana.
Come miglior feature film è stato decretato l’israeliano Sand Flakes di Gitit Kabiri and Yahel Kabiri, una pellicola che parla di malattia, sclerosi multipla, ma anche di speranza.
Il premio Nello Spirito della Pace è stato assegnato a The Stupid Boy di Phil Dunn (UK), che riesce a promuovere i valori della pace e della nonviolenza. Con riferimento alla ferita del terrorismo cosiddetto religioso, il film mette in quadro le conseguenze dirompenti che un semplice gesto può generare nella vita delle persone.
Il premio Persone e Religioni, assegnato dalla giura CinemAmore è stato consegnato a Junko, di Prem Prasad Adhikary, regista nepalese.
A Cross in the Desert, di Hadzi-Aleksandar Djurovic, Serbia, ha ricevuto il premio dalla giuria interreligiosa del Comune di Arco, che ha assegnato il riconoscimento La religione attraverso gli occhi delle donne per la sensibilità e la delicatezza con le quali il regista affronta i temi del rapporto madre-figlia, del distacco e del lutto ai quali si intreccia quello delle migrazioni.
La migliore colonna sonora, premio assegnato dalla giuria del Conservatorio Bomporti di Trento, è stata quella della pellicola Super Jesus, dell’italiano Vito Palumbo, per la capacità di esprimere chiaramente le emozioni dei personaggi del film diventando una componente principale nella narrazione. Lo stesso ha ottenuto anche il riconoscimento della giuria dell’Università Pontificia Salesiana, Nuovi Sguardi.
Sempre un italiano, Luigi Pane con il suo Un mondo in più, ha vinto il premio Migrazione e coesistenza, decretato dalla giuria del Centro Missionario Diocesano di Trento, partner storico del Festival,
Infine, il premio Bene Comune, assegnato dalla giuria delle ACLI Trentine, è andato al biolorusso Empty Church di Maks Maksimov.
Il 20 settembre, a Bolzano, la Giuria Giovani di Bolzano ha assegnato l’ultimo premio Film for our future a The Land of Buried Women di Rekawt Hama Tofiq, dall’ Iraqcon la seguente motivazione: Il regista è stato capace di trasmette attraverso immagini e suoni semplici i valori e le sensazioni di ciò che accade in posti lontani, ma che tuttavia ci toccano da vicino.
Il Religion Today Film Festival – che continuerà fino a novembre 2023 il suo percorso itinerante, facendo tappa a Riva del Garda sabato 23 settembre al Forte Garda, poi fuori regione a Marina di Camerota (grazie alla collaborazione con Don Andrea Sorrentino), Roma e presso la Filmoteca Vaticana – si conferma un festival veramente ricco, stimolante, con una programmazione esteticamente valida. Un festival votato al dialogo, al confronto interreligioso, con un cast coeso e attento, guidato magistralmente da Andrea Morghen. Un onore averne fatto parte e aver offerto un pur se minimo contributo.
Annunziato Gentiluomo
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