Il gruppo Smart Materials ha pensato ad una nuova tipologia di cerotto in grado di intervenire in modo mirato per prevenire infezioni e facilitare la guarigione di ferite e ustioni. La sua principale caratteristica consiste nella maggiore efficienza abbinata al costo di produzione ridotto. Tali cerotti sono realizzati utilizzando polimeri naturali e materiali completamente biodegradabili
Il gruppo Smart Materials ha pensato ad una nuova tipologia di cerotto in grado di intervenire in modo mirato per prevenire infezioni e facilitare la guarigione di ferite e ustioni. La sua principale caratteristica consiste nella maggiore efficienza abbinata al costo di produzione ridotto. Tali cerotti sono realizzati utilizzando polimeri naturali e materiali completamente biodegradabili e mirano a sostituire, nel breve-medio termine, i dispositivi medici attualmente presenti sul mercato.
Sono fatti di polimeri, in grado di incorporare oli essenziali e altri composti derivati da prodotti come cannella, menta e limone, che presentano proprietà anti-batteriche, anti-infiammatorie e anti-ossidanti. La possibilità di incorporare all’interno delle medicazioni composti naturali non tossici può dunque favorire la guarigione di ferite e ustioni, e alleviare il problema delle ferite croniche, minimizzando i rischi di infezione ed infiammazione.
Con i nuovi materiali è possibile realizzare vari tipi di medicazioni e altri dispositivi biomedici. Sono stati realizzati con la tecnica dell’electrospinning, che consente di ottenere filamenti continui di materiale sintetico del diametro straordinariamente piccolo, inferiore al micron, con caratteristiche di elevata finezza e porosità. Grazie a queste reti di nanofibre di origine naturale, derivate da alghe o cellulosa, i prodotti diventano estremamente flessibili. In grado di conformarsi a qualsiasi ferita, i materiali smart dell’IIT possono aiutare la rigenerazione dei tessuti, limitare la crescita batterica, favorire la traspirazione naturale e rilasciare, come detto, prodotti specifici sulla lesione.
Altri punti di forza sono sicuramente la biocompatibilità e la completa biodegradabilità. Le nuove medicazioni infatti, dopo aver svolto il loro compito, potranno dissolversi a contatto con la ferita, evitando le conseguenze dovute alla rimozione del dispositivo e riducendo l’impatto ambientale.
Paolo Ernesto Sussi
[Fonte immagini: 1stresponder.co.uk , iit.it, thenexttech.startupitalia.eu]
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