A una settimana di distanza dalla VI edizione del Torino Underground Cinefest, in scena dal 24 al 28 marzo al Cinema Classico, al CinemaTeatro Baretti e al Blah Blah, per l’organizzazione, composta dall’ideatore e direttore artistico Mauro Russo Rouge, dal responsabile organizzativo, Matteo Valier, e dal responsabile comunicazione e logistica, Annunziato Gentiluomo, è tempo di
A una settimana di distanza dalla VI edizione del Torino Underground Cinefest, in scena dal 24 al 28 marzo al Cinema Classico, al CinemaTeatro Baretti e al Blah Blah, per l’organizzazione, composta dall’ideatore e direttore artistico Mauro Russo Rouge, dal responsabile organizzativo, Matteo Valier, e dal responsabile comunicazione e logistica, Annunziato Gentiluomo, è tempo di bilanci. Ecco i numeri del festival del cinema indie che si sta imponendo sul panorama nazionale, interessando i media e il pubblico di appassionati e di addetti ai lavori.
Sono stati proiettati 52 film, precisamente 13 lungometraggi e 39 cortometraggi, tutti in concorso, selezionati sui 2821 ricevuti da ogni parte del mondo. La maggior parte sono europei – precisamente 42 – e di questi ben 13 sono italiani. Un dato importante che dimostra una crescita concreta del cinema proposto dal Vecchio Continente, spiega Mauro Russo Rouge.
Quindici gli autori ospitati, tutti felici per l’accoglienza. Dodici Questions & Answer intervallati alla programmazione, e cinque momenti di approfondimento pomeridiano al Blah Blah, questi ultimi però poco frequentati. Tredici premi consegnati e due menzioni speciali, una per ciascuna Giuria di tecnici.
È stata registrata la presenza di oltre 4000 persone nei cinque giorni di programmazione. Un pubblico assolutamente trasversale, composto per lo più di under 35, ma con una considerevole percentuale anche di over 60. I riscontri dati da parte degli accorsi sono stati tutti molto positivi, soprattutto riguardo la qualità dei prodotti selezionati. Vi sono stati dei sold out ogni giorno dalle 18.30 o dalle 19.00 fino a chiusura intorno alle ore 23.45. Da evidenziare che si erano accrediti su EventBrite precisamente 6706.
Anche la festa di apertura al Blah Blah ha fatto registrare il tutto esaurito.
Hanno collaborato col festival oltre 30 volontari, provenienti alcuni da fuori regione (Lecce, Vicenza, Modena e Milano), tutti molto motivati; sette studenti della scuola di cinema Event Horizon che hanno curato tutta la parte video del festival proponendo ogni giorno un resoconto completo; diciannove studenti della classe 4BPA dell’IPSS Bartolomeo Montagna di Vicenza (di cui sei ragazze), accompagnati dalle docenti Giulia Grotto e Stefania Fabrello all’interno del progetto di Alternanza Scuola/Lavoro.
Otto media partner – oltre ad ArtInMovimento Magazine che ha curato anche l’ufficio stampa, Italia Che Cambia, Piemonte Che Cambia, TorinOggi, Studio54Network, Eco del Cinema, Al di là del Cinema… e Il profumo della dolce vita.
La Scuola di Arti Digitali e Interattive Event Horizon ha sostenuto la sesta edizione del TUC con un contributo volontario, proponendo fra l’altro uno dei tre premi in denaro.
C’è stata un’affluenza straordinaria di pubblico. Confermo quanto detto più volte. C’è fermento. La gente ha voglia di festival. La gente ha voglia di cinema. Abbiamo più che raddoppiato i numeri rispetto alla scorsa edizione. Il trend è di forte crescita, ma restiamo concentrati sulle migliorie da apportare sin dalla prossima edizione. Ho grandi progetti che ruotano attorno a questo festival. Torneremo con la durata importante di sette giorni, precisamente dal 22 al 28 marzo 2020, e ospiteremo un numero sempre maggiore di autori. Queste solo alcune delle novità della prossima edizione, afferma Mauro Russo Rouge.
Quest’anno abbiamo dimostrato che possiamo aspirare a grandi cose. Abbiamo saputo gestire la complessità con un’organizzazione solida dove sicuramente il contributo dei volontari è stato fondamentale. Ringrazio profondamente questi giovani che in un batter d’occhio hanno saputo allinearsi al mood del TUC e hanno dimostrato flessibilità e professionalità. Nel 2020 i sette giorni di programmazione saranno una sfida che sentiamo di voler affrontare, precisa Annunziato Gentiluomo.
Gli autori, il pubblico e anche i volontari erano tutti soddisfatti e hanno speso parole di grande ammirazione per il nostro operato. Questo ci spinge ad andare avanti e a fare sempre meglio per onorare la nostra mission: dare visibilità ai diversi linguaggi del cinema indie, conclude Matteo Valier.
Un successo dunque… e a questo punto arrivederci all’anno prossimo…
Chiara Trompetto
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